La riconferma di Eugenio Giani a Presidente della Regione Toscana è stata un’occasione troppo ghiotta per la Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Dopo le due sconfitte elettorali subite nelle Marche e in Calabria la leader del Pd ha colto la palla al balzo per sfilare accanto al vincitore e pontificare sulla bontà e sul futuro del “campo largo”.
I risultati elettorali in Toscana
Partiamo dai dati definitivi del voto regionale conclusosi ieri. Eugenio Giani si riconferma senza alcuna sorpresa alla guida della Toscana, raccogliendo il 53,92% dei voti. La regione si conferma vero e proprio “fortino rosso”, basti pensare che dall’introduzione delle elezioni regionali nel 1970 ha sempre vinto il candidato della sinistra.
Il candidato del centrodestra, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, ha raccolto invece il 40,9% delle preferenze, mentre la candidata Antonella Bundu, sostenuta da Toscana Rossa, la lista che mette insieme Rifondazione comunista, Potere al Popolo e Possibile, ha ottenuto il 5,18%, ma non entrerà in consiglio perché la coalizione è ferma al 4,51%.
Per quanto riguarda i partiti, il Pd si conferma primo partito della Toscana, con il 34,4%, secondo Fratelli d’Italia, al 26,8%, terzo partito la lista “Eugenio Giani Presidente – Casa Riformista” di Renzi, che molto furbescamente ha utilizzato il nome di Giani, buono anche il risultato di Avs, al 7%, e di Forza Italia, al 6,2. Deludono invece la Lega (4,4%) e il Movimento 5 Stelle (4,35%).
Elly Schlein straparla
Ad ascoltare le dichiarazioni della segretaria del Pd dopo l’annuncio dei risultati parrebbe che il voto toscano sia un grande risultato ottenuto in una regione in bilico. Non è affatto così ovviamente, in più di 50 anni la destra non ha mai governato la Toscana, eppure per la Schlein «chi si era affrettato a decretare la fine, la morte, di questa coalizione oggi si deve ricredere nettamente».
Per la segretaria del Pd «questo è solo l’inizio per una coalizione cui abbiamo lavorato tanto e che porteremo avanti». Spazio anche per una personalissima teoria di Elly, secondo cui «sommando i voti assoluti delle tre regioni che hanno appena votato la coalizione progressista ha già più voti del centrodestra».
Evidentemente la demografia del Paese non è molto nota alla Schlein, tralasciando l’inutilità del ragionamento (le regionali sono voto a sé stante), la rossa Toscana conta 3,6 milioni di abitanti, Marche e Calabria insieme fanno la stessa cifra.
Esulta anche Pina Picierno, che sui social attacca neanche troppo velatamente i pentastellati: «La candidatura del nostro Eugenio Giani è stata la scelta migliore, ingiustamente sottoposta ai raggi X da forze che hanno pesato poco nelle scelte elettorali dei toscani».
Il partito di Giuseppe Conte è senza dubbio quello più in difficoltà in questo momento, come ammesso dallo stesso leader: «Per la mia comunità è stato un percorso sofferto, ma la vittoria netta e schiacciante conferma la bontà del progetto» del “campo largo”.
Per il momento l’unica certezza che sembra dare il “campo largo” è l’assoluta irrilevanza del Movimento 5 Stelle, che potrà forse rifarsi in Campania e Puglia, che andranno al voto assieme al Veneto il 23 e 24 novembre.
Tornando ad Elly, la segretaria del Pd pone l’obiettivo: «Noi stiamo costruendo l’unità della coalizione progressista e da lì si riesce ad allargare, tutte le forze beneficiano di questa unità».
Infine una lettura (piuttosto faziosa) delle elezioni toscane: «Ho visto un ottimo risultato per Casa riformista, un grande risultato per Avs», il tracollo dei cinque stelle è liquidato come «in linea con i risultati che loro hanno alle regionali».
Quanto al centrodestra, per Schlein «non riesce a fare altro che scambiarsi voti: una volta era forte Forza Italia, poi la Lega, ora FdI ma non si allargano». E c’è il deludente risultato della Lega, con la Schlein che dichiara: «Se questo è l’effetto Vannacci speriamo che prosegua». Finalmente, dopo le due batoste patite nelle Marche e in Calabria, il cui voto avrebbe dovuto essere molto più combattuto, è arrivato anche per Elly il momento di gioire.
