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Perde la moglie e sette figli nel Mar Egeo: “Migrare non vale il rischio”

Perde la moglie e sette figli nel Mar Egeo: “Migrare non vale il rischio”

La storia di Alsaho, profugo siriano, e il suo appello disperato a quanti intendono lasciare il proprio Paese per raggiungere l’Europa

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Ansa

Migranti siriani in Macedonia, alla stazione ferroviaria della città di Gevgelija, 13 novembre 2015.

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EPA/GEORGI LICOVSKI

Gevegelija, Macedonia, 23 novembre 2015. Un migrante con le labbra cucite con un filo di nylon per protestare contro la chiusura della frontiera ai “migranti economici”.

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Gevegelija, Macedonia, 23 novembre 2015. Migranti iraniani con le labbra cucite per protesta contro la chiusura della frontiera

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Gevegelija, Macedonia, 23 novembre 2015. Un migrante con le labbra cucite con un filo di nylon per protestare contro la chiusura della frontiera ai “migranti economici”. Un uomo iraniano di nome Hamid, 34 anni, ingegnere elettrico, ha detto a un giornalista Reuters, che gli chiedeva dove volesse andare: “In qualsiasi Paese libero al mondo. Non posso tornare indietro. Verrò impiccato”.

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Migranti siriani in Macedonia, alla stazione ferroviaria della città di Gevgelija, 13 novembre 2015.

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Migranti siriani al confine tra Grecia e Macedonia vicino alla città di Gevgelija, 13 novembre 2015.

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Migranti siriani al confine tra Grecia e Macedonia vicino alla città di Gevgelija, 13 novembre 2015.

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Migranti siriani in attesa di entrare nel campo di permanenza provvisiorio al confine tra Grecia e Macedonia vicino alla città di Gevgelija, 13 novembre 2015.

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Il salvataggio di un barcone carico di migranti nel Mar Egeo

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EPA/ANTONIO BAT

Migranti in Croazia in transito vero Ungheria e Slovenia, nei pressi di Tovarnik, 20 settembre 2015

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ROBERT ATANASOVSKI/AFP/Getty Images

Famiglie di migranti si spostano dalla Grecia alla Serbia

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EPA/ANTONIO BAT

Rifugiati al confine fra Serbia e Croazia, a Berkasovo, Serbia, 25 settembre 2015

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BULENT KILIC/AFP/Getty Images

Migranti al confine fra la Turchia e la Grecia a Edirne, 18 settembre 2015

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ANSA/ WEB/ WIKILAO

Un frame tratto da un video fatto circolare nei canali legati all’Isis – e rintracciato sulla rete dal sito Wikilao – in cui si invitano i profughi a tornare nei loro Paesi, Roma, 18 Settembre 2015.

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EPA/HERBERT P. OCZERET

Rifugiati a Nickelsdorf, Austria, 15 settembre 2015

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EPA/TAMAS SOKI HUNGARY OUT

Horgos, confine tra Serbia e Ungheria: la polizia ungherese colpisce con getti d’acqua i migranti che tentano di varcare il confine, 16 settembre 2015.

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Rifugiati arrivati dall’Ungheria in Austria – 9 settembre 2015

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ANSA/ CLAUDIO ACCOGLI

I migranti che attraversano il confine dalla Serbia, nel sud dell’Ungheria, vengono caricati a bordo di autobus diretti a Gyor, a due passi dal confine con l’Austria, SZEGED (CONFINE UNGHERIA-SERBIA), 9 Settembre 2015.

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I migranti mentre si mettono in coda per salire sui bus, Belgrado, 9 Settembre 2015.

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ANGELOS TZORTZINIS/AFP/Getty Images

Un rifugiato siriano arriva sull’isola di Lesbo in Grecia su un canotto partito dalla Turchia – 7 settembre 2015

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Giubbotti di salvataggio, abiti, scarpe sulla spiaggia dell’isola di Lesbo. Se ne sono liberati i profughi arrivati sull’isola dopo un lungo viaggio in mare – 7 settembre 2015

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Un rifugiato appena arrivato sull’isola di lesbo dalla Turchia. La sua reazione di stanchezza e felicità – 7 settembre 2015

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Un gruppo di rifugiati siriani arrivano sull’Isola di Lesbo dopo aver attraversato il mar Egeo su un gommone proveniente dalla Turchia – 7 settembre 2015

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Centinaia di migranti sbarcano sull’isola di Lesbo in Grecia – 7 settembre 2015

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Una delle donne sbarcate nella notte sull’isola di Lesbo in Grecia – 7 settembre 2015

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AFP PHOTO / DIMITAR DILKOFF

Migranti al confine tra Macedonia e Grecia.

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ANSA/ORIETTA SCARDINO

L’arrivo a Catania della nave norvegese Siem Pilot al servizio di Frontex con a bordo i migranti soccorsi dal pattugliatore Cigala Fulgosi e le 49 vittime dell’ennesima tragedia del mare avvenuta al largo della Libia. 17 agosto 2015

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ANSA/ORIETTA SCARDINO

L’arrivo a Catania della nave norvegese Siem Pilot al servizio di Frontex con a bordo i migranti soccorsi dal pattugliatore Cigala Fulgosi e le 49 vittime dell’ennesima tragedia del mare avvenuta al largo della Libia. 17 agosto 2015

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La nave della marina militare irlandese Le Niamh con a bordo 367 migranti, di cui 24 donne, 13 minori e 25 salme vittime dello scorso naufragio a largo della Libia Ë approdata nel porto di Palermo. Le persone salvate dai soccorritori sono in tutto 373. Sei migranti sono stati trasportati in elisoccorso in alcuni ospedali. Palermo, 6 agosto 2015. ANSA/CORRADO LANNINO

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Nel solo mese di giugno sulle isole della Grecia giunti 4.270 bambini migranti, 86 dei quali non accompagnati. ANSA/SAVE THE CHILDREN

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Rob Stothard/Getty Images

Le scarpe di centinaia di migranti in attesa di cercare di attraversare il confine tra Francia e Gran Bretagna

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Migranti eritrei ed etiopi a Calais in un campo vicino al porto in attesa della messa

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ANSA/LUCA ZENNARO

17 giugno 2015. Un uomo in preghiera sugli scogli di Ventimiglia, dove le autorità francesi hanno bloccato il passaggio oltrefrontiera di un gruppo di migranti, che hanno deciso di protestare presso il confine fin quando sarà concesso loro l’ingresso nel Paese.

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Ansa
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ANSA/ CHIARA CARENINI

Migranti lungo il mare dormono protetti dalle coperte termiche. la frontiera di Ventimiglia con la Francia è stata chiusa per loro- 14 giugno 2015

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AFP PHOTO / JEAN CHRISTOPHE MAGNENET

Migranti asciugano i loro pantaloni sotto il sole sugli scogli di Ventimiglia

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JEAN-CHRISTOPHE MAGNENET/AFP/Getty Images

14 giugno 2015. I migranti sugli scogli di Ventimiglia protetti dalle coperte termiche

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ANSA/ CARLO ALESSI

I soccorsi della Croce Rossa ai migranti rimasti a Ventimiglia dopo la chiusura delle frontiere con la Francia

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ANSA/ANGELO CARCONI

Centinaia di migranti davanti alla stazione Tiburtina a Roma, 11 giugno 2015

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Sono arrivati al porto di Palermo, al molo Puntone, a bordo della nave Hessen della Marina militare tedesca circa 800 migranti salvati, nei giorni scorsi, nel Canale di Sicilia.Palermo 7 Giugno-2015.ANSA/MIKE PALAZZOTTO

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ANSA/MIKE PALAZZOTTO

L’arrivo al porto di Palermo, a bordo della nave Hessen della Marina militare tedesca, di circa 800 migranti salvati, nei giorni scorsi, nel Canale di Sicilia. Palermo, 7 Giugno 2015.

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E’ un italiano di 62 anni, originario di La Spezia, lo scafista alla guida del motoscafo bloccato ieri sera a 10 miglia a largo di Torre Canne, nel Brindisino, sul quale viaggiavano 28 migranti (20 maschi adulti, 4 bambini e 4 donne) di presunta nazionalità siriana ed irachena. L’uomo, con precedenti specifici, è stato arrestato da militari del gruppo aeronavale di Bari della Guardia di Finanza. Bari, 7 maggio 2015. ANSA/GUARDIA DI FINANZA BRINDISI

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Un barcone di migranti approda nel porto di Lampedusa

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ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Migranti a bordo di un gommone durante le fasi del loro salvataggio ad opera del personale di equipaggio della nave P.03 “Denaro” della guardia di finanza al largo delle coste libiche, Mar Mediterraneo 22 aprile 2015

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ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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Centinaia di migranti a bordo di un gommone durante le fasi del loro salvataggio ad opera del personale di equipaggio della nave P.03 “Denaro” della guardia di finanza al largo delle coste libiche, Mar Mediterraneo 22 aprile 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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Migranti a bordo della nave P.03 “Denaro” della guardia di finanza dopo essere stati tratti in salvo al largo delle coste libiche, Mar Mediterraneo 22 aprile 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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Personale di equipaggio della nave P.03 “Denaro” della guardia di finanza durante le operazioni di trasbordo di centinaia di migranti al largo delle coste libiche, Mar Mediterraneo 22 aprile 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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Personale di equipaggio della nave P.03 “Denaro” della guardia di finanza durante le fasi di salvataggio di centinaia di migranti a bordo di un gommone al largo delle coste libiche, Mar Mediterraneo 22 aprile 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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servizio di “PiazzaPulita” andato in onda su La7 mostra un momento delle operazioni di soccorso ad alcuni migranti al largo delle coste libiche il 04 agosto 2014. ANSA/FERMO IMMAGINE LA7

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EPA/MASSIMO SESTINI

La foto dell’italiano Massimo Sestini, vincitore del 2° premio nella categoria General News Singles, che immortala dall’alto il salvataggio di un barcone di migranti al largo delle coste libiche

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ANSA/GIUSEPPE LAMI

Un’perazioni di salvataggio di migranti da parte della Nave Espero, nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. Oltre 320 eritrei sono stati soccorsi al largo della Libia e condotti a Pozzallo, nel Ragusano.

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ANSA/GIUSEPPE LAMI

 31 Agosto 2014. Alcuni profughi di origine subsahariana soccorsi dall’equipaggio della Fregata Euro a bordo di un’imbarcazione con 1044 migranti a bordo durante l’operazione Mare Nostrum nel Mar Mediterraneo meridionale. Durante il fine settimana i mezzi aeronavali della Marina Militare e della Capitaneria di Porto sono stati continuamente impegnati nel soccorso ai numerosi migranti in arrivo dalle coste del nord Africa. Tra venerdì e domenica sera, come sottolinea un comunicato della Marina Militare, sono state assistite quasi 4.000 persone dalle navi impegnate nell’operazione Mare Nostrum.

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EPA/JALIL REZAYEE

16 luglio 2014. A Herat, in Afghanistan, un gruppo di donne coperte da burqa aspettano la distribuzione gratuita di cibo e aiuti dell’Organizzazione Internazionale dei Migranti (IOM), nell’ambito del programma alimentare di aiuto alle persone bisognose in occasione del Ramadan.

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Web/CRI/www.cri.it

Migranti appena sbarcati a Lampedusa e soccorsi dai volontari della Croce Rossa italiana (Credits: Web/CRI/www.cri.it)

Sono partiti dalla Siria, diretti verso l’Europa continentale attraverso il Mar Egeo e poi la Turchia. Erano in nove: Alsaho, profugo della Siria orientale, la moglie e i sette figli, nove anni il più grande, appena venti giorni di età il più piccolo. Il motore della barca su cui viaggiavano è andato in panne e l’imbarcazione è colata a picco. Tutti morti annegati, tranne lui.

In un’intervista alla BBC, in lacrime, Alsaho ha raccontato la sua storia, fin dall’inizio, cioè da quando i trafficanti di corpi gli avevano assicurato che la loro barca era sicura, che non c’era bisogno di quei giubbotti di salvataggio. Quindici minuti. Tanto – a detta degli scafisti – sarebbe durata la traversata dello specchio d’acqua fino alla Grecia. E poi, finalmente, la fuga dal massacro avrebbe avuto un termine, e i suoi figli un futuro.

L’appello disperato

Le cose purtroppo sono andate molto diversamente. E oggi Alsaho ha voglia di gridare la sua disperazione, di lanciare un appello a tutti i siriani che vorrebbero lasciarsi alle spalle la loro condizione: “Non partite. Non andare per mare, i contrabbandieri sono dei traditori. Se date retta a loro perderete i vostri figli. Per quanto sia difficile, restate in Siria“.

La sua è una vicenda fin troppo frequente. L’ultimo episodio, meno di una settimana fa. Anche in quel caso un gommone in avaria, un altro gruppo di migranti, tra cui sei bambini afgani, che ora non c’è più.

Quest’anno, sono state oltre 3.500 le persone morte o disperse mentre cercavano di raggiungere, per mare, il Vecchio Continente.

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