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Medicina miracolosa. Non è vero, ma ci credo

Medicina miracolosa. Non è vero, ma ci credo

Sui social proliferano le bufale su rimedi fai-da-te per combattere malattie gravi. Come la curcuma per curare il cancro. Fake news che colpiscono anche le nostre abitudini alimentari. Così si possono smascherare.


Il motore possono essere i soldi (i tanti che girano attorno alle false credenze in medicina), la credulità delle persone, la disperazione dei malati, gli errori nel campo della salute che mettono radici anche quando vengono corretti. L’amplificatore sono i social media: se un tempo i consigli li davano le nonne, tipo «mangia gli spinaci che così ti sale il ferro» (chiariamo subito: è falso), ora siamo circondati, «h24», da disinformazioni varie e assortite. In mezzo, ci siamo noi, facili prede degli stregoni del nostro tempo. Basti pensare a ciò che succede in campo oncologico: uno studio recente pubblicato sulla rivista canadese JMIR Cancer rivela che il 23 per cento dei malati o dei loro caregiver riceve sui social consigli su finte terapie contro il cancro, magari a base di curcuma – che secondo guru senza scrupoli curerebbe il tumore al pancreas e alla prostata – o di semi di mela, la cui vitamina B-17 ucciderebbe le cellule cancerose.

Bufale, ovviamente. «In ospedale arrivano pazienti con ogni genere di credenza» rivela Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center dell’IRCCS Policlinico Universitario Gemelli. «Adesso, per esempio, va molto di moda la IV Therapy, detta Vitamin Drip (praticata da molte star come Brad Pitt, Rihanna, Madonna e Chiara Ferragni, ndr): ci si sottopone a flebo di vitamine e minerali per rinforzare le difese immunitarie. Una pratica sbagliata, perché si può andare incontro a iper-vitaminosi. Anche la procedura dell’alcalinizzazione è in voga: siccome il tumore cresce in ambiente acido, i malati si illudono che assumendo cibi alcalini, o bevendo litri di bicarbonato di sodio, si possa bloccarne la crescita. Falso». Oltre alle novità, ci sono sempre i corsi e ricorsi della storia: ricordate il vischio che nei fumetti di Goscinny e Uderzo veniva bollito nel pentolone del druido Panoramix per ottenere la pozione che rendeva invincibili i Galli? Ecco, nel 2024 i medici ci si trovano ancora a combattere: «Il vischio ha tuttora molto appeal sui malati» continua Tortora «specialmente nelle regioni a più alta influenza germanica. Questo perché nei Paesi nordici l’omeopatia e le cure con le erbe sono ben radicate». Ma non ha efficacia contro il cancro e può anche interferire con i chemioterapici. «Le fake news attecchiscono» riflette Tortora «anche perché spesso noi medici non comunichiamo chiaramente, o magari intimidiamo il paziente, che quindi durante la visita si vergogna od omette di dichiarare se prende “strani” integratori o segue diete assurde. Occorre non giudicare e spiegare bene ogni passaggio della cura scientifica».

Il primo filtro è, o dovrebbe essere, il medico di medicina generale: «L’uomo cerca soluzioni semplici a problemi complessi fin dalla notte dei tempi» dice a Panorama Diego Pavesio, medico di medicina generale a Moncalieri. «Si è passati dai riti magici al siero di serpente, fino ad arrivare a molte credenze pseudoscientifiche che tuttora circolano, ingigantite dai social media. Spesso arrivano in ambulatorio pazienti con dolori articolari di tipo infiammatorio dicendomi di aver messo impacchi di arnica, inutili in questo caso, o assunto integratori che dovrebbero “rigenerare le cartilagini”. Spiego sempre che la soluzione migliore rimane il ghiaccio. E lo faccio con un esempio: i giocatori come LeBron James, che militano nel campionato sportivo più ricco del mondo, la Nba americana, lo applicano sulle loro articolazioni. Se ci fosse un prodotto migliore lo utilizzerebbero. Il ghiaccio ha però un unico problema: è gratis». Sovente ci si mettono proprio gli sportivi a incoraggiare illusorie novità: così, nell’estate 2023, tutti a cercare il magnete «magico» che Novak Djokovic sfoggiava attaccato sul petto al Roland Garros, che secondo lui portava in dote coordinazione, energia e movimenti fluidi.

E che dire dei calciatori – come Karim Benzema – che mostrano sul corpo i lividi frutto della coppettazione, un metodo della medicina cinese che consiste nell’applicare sul corpo coppette o bicchierini in cui viene fatta bruciare la carta. Per effetto di questa pratica – su internet si possono comprare i kit per farlo anche a casa – sulla pelle si crea un accumulo di sangue e si rompono i capillari: chi si sottopone a questa tortura è convinto che aiuti a distendere i muscoli e rimuovere le tossine, peccato che, come mette in guardia anche l’Istituto superiore di Sanità, invece sia una pratica pericolosa che può causare bruciature, infezioni e infiammazioni del tessuto adiposo. Se c’è poi un luogo dove le notizie infondate sono abbondanti, quella è la tavola: oggi chi vuole dimagrire chiede la «dieta del Dna», ossia basata sul proprio genoma, che è quasi riuscita nella difficile missione di soppiantare quella del gruppo sanguigno (vedi box a pagina 56). In rete proliferano i siti che spiegano come, prelevando la saliva e analizzando eventuali intolleranze, si può associare al proprio profilo genetico una dieta per dimagrire e dire addio a malattie autoimmuni, artrite, reflusso…

Peccato che siano tutte fake news montate ad arte per fare marketing, dato che questi test vanno a indagare solo pochissimi tra le migliaia di geni coinvolti (assieme a ormoni ed enzimi) nel metabolismo dei grassi e dei carboidrati. Vogliamo poi parlare del digiuno occasionale per dimagrire e restare in salute? Salvifico, sembrava, con schiere di illustri nutrizionisti che lo proponevano, e tutti ad attuarlo in stile fai-da-te, un po’ mangio un po’ no, mangio di meno, mangio in fasce orarie, mangio a giorni alterni, digiuno di pomeriggio, un giorno la settimana, tutti i giorni per sette giorni una volta al mese. Un delirio. Oggi si scopre che se il digiuno intermittente nel breve periodo abbassa colesterolo e tiene sotto controllo la pressione, alla lunga pare ridurre addirittura l’aspettativa di vita. Tra entusiasmi e delusioni, la verità, in questo come in altri casi, si saprà con il tempo e con altri studi scientifici. «Tra le credenze più diffuse in campo alimentare non tramontano mai quelle sul glutine» afferma Silvio Danese, direttore dell’Unità di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Irccs Ospedale San Raffaele. «I pazienti sono convinti che eliminarlo è una buona idea sia per perdere peso sia per sentirsi meglio. Non è vero, se non si è celiaci o sensibili al glutine non c’è motivo di rinunciarvi: è solo una moda. Poi ci sono gli intolleranti al lattosio, che spesso diventano fobici e rifiutano anche i medicinali che contengono livelli bassissimi di questo nutriente: gli studi effettuati con i placebo dimostrano che non si manifesta alcuna sintomatologia assumendoli e, inoltre, rifiutare un certo tipo di medicinali può essere rischioso».

Niente glutine, quindi, ma tanta aloe vera, in integratori inutili e costosi, se non addirittura dannosi: a oggi non esistono dimostrazioni scientifiche sull’efficacia dell’aloe contro il cancro, senza contare che alcune sostanze presenti nell’estratto totale di aloe – gli idrossiantraceni – possono produrre effetti tossici sul Dna ed essere cancerogene; proprio per questo la Commissione europea ne ha bloccato la vendita nel 2021. E poi la mania, diffusa anche questa, di evitare la frutta con i semi: «Chi soffre di diverticolite bandisce qualunque cosa abbia piccoli semi, perché teme che possano depositarsi nei diverticoli» spiega Danese. «Ma nessuno studio ne ha mai dato evidenza, oltretutto in tal modo si rischia la carenza di fibre, che anzi favorisce proprio lo sviluppo di diverticolite. Chi ha malattie infiammatorie tipo morbo di Crohn o rettocolite ulcerosa, invece, ritiene che mangiare in bianco faccia bene: neppure questo è vero». Negli ultimi anni, sorvolando sulla clorofilla liquida usata a suon di centinaia di euro per «ripulire l’organismo» (macché) c’è stato anche il momento della «soluzione minerale miracolosa»: un intruglio a base di clorito di sodio contro cui si sono scagliati i ministeri della Salute di tutto il mondo. Questa soluzione, che può essere bevuta o assunta attraverso la cute, le orecchie o sotto forma di clistere (!), promette fallacemente di curare, tramite ossidazione dei micro-organismi, quasi tutto: autismo, malaria, cancro, miastenia, tbs e persino l’Ebola.

Non solo non cura nulla di tutto ciò, ma al contrario può causare diarrea persistente, disidratazione, ustioni alla gola. Pericolosissima, così come il veleno blu dello scorpione cubano, con il quale viene prodotto un rimedio che in Italia non è acquistabile, ma si trova illegalmente su internet: pubblicizzato come antidolorifico, antinfiammatorio, anti tumorale, non è mai stato testato con procedure scientifiche e si sospetta possa causare problemi nella coagulazione del sangue. Circondati da stregonerie, sedotti dalle sirene del «naturale», inseguiti da scoperte dell’ultima ora (prima affermate dalla stessa scienza, poi smontate) e soli su internet a cercare rimedi ai nostri mali, non ci resta che una cosa da fare: alzare il telefono, chiamare il medico di fiducia e seguirne i consigli. Sperando che anche lui non sia caduto nella trappola di qualche moda terapeutica, che l’anno dopo si scoprirà infondata, o addirittura controproducente.

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