“Oscar Vendola”. Così Il Foglio di Giuliano Ferrara titola questa mattina il primo dei suoi tre editoriali di terza pagina, associando il leader di Sel a Oscar Giannino accusato di aver mentito sulla sua laurea e su un master mai conseguiti. Ma che, scoperto, si è dimesso dal suo movimento, Fare per Fermare il declino. “Nichi, come Giannino, ha detto una bugia. Ma lui non si dimette”, chiosa Il Foglio.
L’editoriale si riferisce alla notizia di ieri: la foto pubblicata sul nostro sito e che immortala Nichi Vendola, nell’aprile 2006, a una festa con alcuni pm e con il giudice Susanna De Felice che l’ha assolto nel 2012 (e che lui diceva di non aver mai conosciuto).
“Ai poeti, si sa, son concesse distrazioni o leggerezze e si può perdonare di tutto, anche una caduta di stile”, pennella Il Foglio. “Ma la bugia no. Nichi oltre ad essere un poeta è un uomo politico che, come candidato a far parte del nuovo governo, predica rigore e trasparenza”. E torna sulle differenze con Giannino che dopo le “mattane su lauree e master e Zecchino d’Oro, ha ammesso i suoi errori e tratto le sue conseguenze”. Si è dimesso, gesto davanti al quale lo stesso Vendola si era espresso con un secco “Chapeau”. Il leader di Sel invece, “continua solo a minacciare querele: un vecchio metodo per appannare bugie e verità e per dimostrare che uno chapeau va bene ma solo se si dimettono gli altri”.
Ma non è solo Il Foglio a chiedere chiarezza al leader di Sel. Il Corriere della Sera dà ampio spazio alla notizia e alle reazioni del diretto interessato, mettendo in evidenza come ora su di lui si abbatta “il fuoco di sbarramento di mezzo Pdl” e riporta, tra gli altri pareri, quello di Maurizio Lupi: “Mentre a Bari si sono affrettati a condannare Fitto a pochi giorni dalle elezioni, condizionando in modo palese il voto, Vendola mente in modo spudorato… che cosa pensa di fare? Il doppiopesismo della giustizia è ormai inaccettabile…”
E mentre La Repubblica si limita a pubblicare la foto della tavolata , Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti scrive: “Un altro furbetto che si candida a governarci… un amico intimo di un magistrato che lo giudica… ma si sa, quando ci sono di mezzo comunisti e magistrati, nessuno fa commenti o inchieste”.
“A Nichi, ma che stai a dì?” attacca infine in prima pagina l’articolo di Libero a firma di Mario Giordano: “Noi crediamo nell’innocenza di Vendola ovviamente e proprio per questo pensiamo che quell’innocenza meritava di essere certificata con più autorevolezza di quella che si percepisce attorno al tavolo di quest’allegra brigata”. E si domanda: “Un giudice non dovrebbe lasciare i processi quando conosce l’imputato? Di più: un giudice non dovrebbe lasciare i processi quando è amica della sorella del’imputato?”. E, come gli altri, chiede chiarezza: “Quando gli hanno detto che esisteva la foto, lui non ci credeva… e ora che la foto è saltata fuori che fa? Chiede scusa? Si dimette?”. No. Minaccia di querelare Panorama e mette il “punto” alla questione. Senza fare chiarezza.
