Mentre in Italia qualcuno vuole cambiare il nome al Natale, per un presunto e discutibile rispetto verso le altre religioni (in particolare quella islamica), c’è un italiano che il Natale lo porta proprio là dove l’Islam è più radicato: a Doha e Dubai. Questo italiano è Alessandro Gaffuri, fondatore di CELS Group, realtà internazionale con sedi in Italia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Bahrain e Londra già noto per avere portato lo scorso anno la spiaggia di Milano Marittima, con tanto di bagnini, sdraio, ombrelloni e piadina a Doha, in occasione dei mondiali di calcio.
“Ho vissuto parte della mia infanzia in Bahrain – racconta – e fin da piccolo ho imparato che è possibile far convivere in maniera pacifica e serena culture e religioni diverse. Con CELS, poi ho allestito per il Natale alcuni dei centri commerciali più grandi del Medio Oriente, confrontandomi con un approccio a questa festa che la sveste del suo profondo senso religioso per rivestirla di quello più commerciale e filo anglosassone. Il Natale a Dubai o Doha è molto più simile a quello di New York di quanto ci si possa aspettare: se da un lato non ci sono installazioni con i presepi e la natività, dall’altro il vero protagonista è quel Babbo Natale tipico della cultura americana: quello per intenderci ‘creato’ dalla Coca Cola nel secondo dopoguerra mondiale. E, per quanto possa sembrare strano, piace a tutti, anche a coloro che noi definiremmo integralisti”.
Insomma quello del nome del Natale pare ormai essere un problema solo in Italia perché nel resto del mondo tutti, anche coloro che sentiamo più lontani per cultura e religione, lo vivono in piena tranquillità.




Una tranquillità che, forse, potrebbe finalmente toccare anche FICO, la Fabbrica Italiana Contadina di Bologna, voluta da Oscar Farinetti, che punta proprio sul Natale allestito da Gaffuri per il suo rilancio. Tra polemiche e cambi di gestione – perché in effetti va ricordato che il patron di FICO non ha mai gestito direttamente la struttura – uscite e ritorni, quello che doveva essere il parco tematico più grande d’Italia dedicato alla cultura del cibo si è rivelato una patata bollente che ora, tornata di fatto nelle mani di Farinetti, riparte dal Natale. È Gaffuri, insomma, la persona che per tre mesi trasformerà FICO da parco dedicato al cibo nel più grande parco tematico dedicato al Natale che l’Italia abbia mai visto.A fronte di un investimento di 1milione e 600mila euro, CELS gestirà dal 4 novembre, giorno di apertura, a metà gennaio, 10.000 metri quadrati di superficie in cui troveranno spazio attrazioni come il Polare Express, che porta i bambini a casa di Babbo Natale, la pista sul ghiaccio e gigantesche installazioni luminose come animali, personaggi delle favole e note musicali.
“Ho dato vita a eventi dedicati al Natale in mezzo mondo – spiega Gaffuri – e in particolare in Medio Oriente, quindi posso dire di essere allenato alle sfide. FICO, dal mio punto di vista, quindi non è altro che una sfida interessante che confido di vincere dimostrando che i problemi che fino ad oggi hanno caratterizzato la vita di FICO si possono risolvere offrendo contenuti accattivanti, di qualità e unici nel loro genere. Anzi, ritengo che coloro che hanno criticato la posizione di FICO, in una zona poco frequentata quale è quella del CAAB, non ne abbiano colto il vero potenziale: avere un luogo così grande in cui poter dare vita a eventi come il nostro Christmas Village è una vera fortuna”. Consapevole che ci fossero altri spazi, meno difficili da gestire, in altre grandi città come, ad esempio Roma, Gaffuri ribadisce che “altri luoghi non avrebbero rappresentato una sfida così entusiasmante come quella, che assieme alle 60 persone che lavoreranno al Christmas Village, sono pronto ad affrontare”.
