Mano pesantissima della Uefa contro il Manchester City. La violazione delle regole del fair play finanziario costa al club inglese l’esclusione per due anni dalla Champions League a partire dalla stagione 2020-2021 con in aggiunta una multa da 30 milioni di euro. La decisione è stata notificata dalla Camera Giudicante di Nyon e si riferisce alla sopravvalutazione del valore delle sponsorizzazioni nel periodo dal 2012 al 2016. Una vicenda che è stata anche al centro di un ricorso (respinto) al Tas di Losanna da parte del Manchester City.
Il club inglese si è detto deluso ma non sorpreso del provvedimento della Uefa contro il quale proporrà nuovamente ricorso al Tas di Losanna nella speranza di ribaltare un verdetto che ha conseguenze economiche pesantissime: ogni stagione dentro la massima competizione europea vale circa 100 milioni di euro di fatturato e il bando potrebbe anche allontanare dai Citiziens i top player e lo stesso tecnico catalano Pep Guardiola, il cui futuro torna in discussione con riavvicinamento alla Juventus dopo i rumors della scorsa estate.
La Uefa ha accusato e condannato il Manchester City per una vicenda emersa nel novembre 2018 con la pubblicazione da parte del magazine tedesco Der Spiegel di mail e documenti privati comprovanti – secondo Nyon – i tentativi da parte della società di aggirare le norme del fair play finanziario sopravvalutando il peso di sponsorizzazioni. I riflettori sono stati puntati sulla partnership con Etihad Airways, 75 milioni di euro in parte versati, sempre secondo le carte dell’accusa, direttamente dalla proprietà ma scritti a bilancio come sponsorizzazione.
Il verdetto della Uefa segna un precedente fortissimo per il calcio europeo. Una sorta di monito perché mai (questione Milan a parte, ma si trattava di una storia diversa) il provvedimento dell’esclusione era stato riservato a una società del peso politico ed economico del Manchester City. Il peso delle polemiche alla pubblicazione dei documenti, frutto dell’opera di Football Leaks, aveva inciso da subito rendendo il caso-City una specie di referendum sulla tenuta dell’impianto del fair play finanziario che molti investitori nel pallone vorrebbero cambiare e rendere meno stringente.
