Home » Attualità » Esteri » La nuova guerra fredda, missili che in dieci minuti raggiungono Mosca e Washington

La nuova guerra fredda, missili che in dieci minuti raggiungono Mosca e Washington

La nuova guerra fredda, missili che in dieci minuti raggiungono Mosca e Washington

Tutti vogliono le armi ipersoniche, a cominciare dalla Francia che predica una difesa comune mentre sviluppa il suo nuovo arsenale nucleare. Volando fino a venti volte più veloci del suono grazie a motori scramjet – inventati dall’italiano Antonio Ferri – potranno colpire in pochi minuti da un continente all’altro..


Cresce in più nazioni l’interesse per lo sviluppo delle armi ipersoniche, quelle che volano a velocità molte volte superiori a quelle del suono. Oltre a Russia, Usa e Cina anche Francia, Regno Unito, Giappone e India stanno iniziando a collaudare sistemi e propulsori per riuscire a costruire ordigni in grado di volare molte volte più veloci del suono. Per ora hanno sigle e soltanto in qualche caso nomi evocativi, come lo Hgv Avangard o lo Albm Kinzhal, e ancora il Df-17 cinese, che sta volando nel contesto di una base sperimentale appositamente costruita nel Gobi a nord della cittadina di Turfan, altri sono più definiti e allo stato di produzione in pre serie, come il missile da crociera ipersonico Hcm Zircon, sempre di Mosca.

Il segreto di questi missili è il motore scramjet, una tecnologia vecchia di oltre ottant’anni che però soltanto oggi grazie ai materiali disponibili può esprimersi al meglio. Al contrario dei turbogetti lo scramjet non ha parti interne in rotazione ma grazie all’aerodinamica della presa d’aria anteriore comprime il flusso senza rallentarlo sotto della velocità del suono. E come spesso è accaduto fu un’idea italiana, precisamente di Antonio Ferri (1912-1975), direttore della Direzione superiore studi ed esperienze di Guidonia tra il 1937 e il 1940. Nel1947, quando gli Usa superarono la barriera del suono con il Bell X-1, Ferri era direttore della Gas Division Branch del centro di ricerca Naca (poi Nasa) a Langley, e nel corso di una conferenza, nel settembre 1958, mostrò di essere riuscito già anni prima del suo trasferimento negli Usa ad ottenere una combustione stabile in un flusso tre volte più veloce del suono.

Ma oggi a dispetto delle intenzioni di mettere a fattor comune i progetti di difesa per una maggiore cooperazione europea, la Francia sta sviluppando il suo missile nucleare di quarta generazione, l’Asn4g, che sarà alimentato con un motore del tipo scramjet e che entrerà in servizio nel 2035 in sostituzione degli attuali Asmp-A. Ma sta anche lavorando a un dimostratore, il «Vehicule Manoeuvrant Experimental», o V-MaX, che dovrebbe fare il suo primo volo prima del 2022.

Il motivo di tale nuova corsa agli armamenti è dettata dal fatto che la velocità, la manovrabilità e le caratteristiche di volo dei missili ipersonici li rendono difficili da rilevare, da seguire e intercettare, riducendo il tempo di avviso disponibile e di conseguenza la finestra temporale utile per provare a neutralizzarli. Lo sviluppo di queste armi permette sta quindi portando allo studio di sistemi innovativi anche per per poterli gestire, utilizzare nei diversi scenari operativi (contro navi, mezzi terrestri o aerei) ma soprattutto anche fronteggiare in caso di difesa. India e Russia insieme stanno costruendo il BrahMos-2, del tutto simile a quello francese, sul quale però lo scorso anno era stato riscontrato un difetto che ha rallentato lo sviluppo.

Il Giappone ha finanziato due sistemi di armi ipersoniche da crociera per il suo piano di difesa 2019-2023 e in questo caso si tratta dell’Hyper-Velocity Gliding Projectile, un’arma pensata per distruggere in un solo colpo una grande portaerei.

Il Regno Unito sta esplorando la possibilità di realizzazione missili ipersonici nell’ambito del progetto congiunto Future Cruise / Anti-Ship Weapon con la Francia per sostituire il missile da crociera Storm Shadow / Scalp e gli ormai vecchi missili antinave Exocet e Harpoon entro 2030. Ma Londra e Washington inseime stanno anche lavorando al progetto Thresher (Tactical High-Speed, Responsive and Highly Efficient Round) che dovrebbe essere provato in volo entro il 2023.
Dunque difficilmente tutte queste armi saranno operative prima del 2035, ma a preoccupare l’occidente e a spingere nella ricerca sono l’Avangard russo, missile che sarebbe in grado di volare a Mach 20 (25.000 km/h nella stratosfera) quindi di partire da Mosca e raggiungere in dieci minuti Washington, il Kinzhal (Mach 10), e lo Zircon (Mach 9). In seguito alla caduta del trattato sulle armi nucleari a medio raggio (agosto 2019), Putin aveva annunciato la ripresa dei programmi ipersonici di difesa nati prima del 2000 ma poi abbandonati. Davanti al Comitato dei servizi armati della Camera degli Stati Uniti questo marzo, il generale dell’aeronautica statunitense Terrence O’Shaughnessy, comandante del comando nord americano e del comando di difesa aerospaziale nordamericana, ha dichiarato che la Cina sta già collaudando un missile ipersonico intercontinentale, presumibilmente il Df-41, e ha già dichiarato operativo il Cj-100 che nel 2019 aveva debuttato nella parata nazionale. Secondo la rivista cinese Naval and Merchant Ships il CJ-100 ha una velocità di crociera di Mach 4 e sarebbe anch’esso spinto da un motore del tipo scramjet.

© Riproduzione Riservata