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La guerra va avanti (ma anche il dialogo)

La guerra va avanti (ma anche il dialogo)

Non si fermano i bombardamenti russi sull’Ucraina, anche su obiettivi civili. Non escluso un incontro al prossimo G20 tra Putin e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden

La Russia non esclude la possibilità di un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Joe Biden a margine del prossimo G20 e valuterà la proposta nel caso arrivasse. Tutto questo lo ha detto poco fa il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov nel corso di una intervista all’emittente Rossiya 1 Tv. La Russia, ha aggiunto Lavrov: «accoglie sempre con favore qualsiasi proposta di colloquio finalizzato al raggiungimento della pace» In precedenza però Lavrov aveva accusato gli Usa di prendere parte direttamente al conflitto: «Gli Usa non stanno solo armando il governo ucraino ma stanno fornendo dati di intelligence dai satelliti e il presidente americano Joe Biden si è impegnato a continuare a fornire all’Ucraina il supporto necessario per difendersi, compresi sistemi avanzati di difesa aerea».

Qualche novità potrebbe arrivare domani da Astana, la capitale del Kazakhstan dove si incontreranno il presidente turco Recep Tayyp e il presidente russo Vladimir Putin. Intanto non ferma la vendetta di Vladimir Putin sull’Ucraina; anche questa mattina sono risuonate le sirene degli allarmi aerei a Kiev. Intanto il Servizio di emergenza statale ucraino ha aggiornato il bilancio degli attacchi di ieri ed è salito a 19 il numero dei morti e a 105 quello dei feriti nei raid russi di ieri su Kiev e diverse altre città dell’Ucraina.

Nella notte sono stati segnalati durante la notte a Zaporizhizhia, secondo quanto riferisce il Guardian mentre stamattina la stampa ucraina ha riferito di esplosioni nella regione di Odessa e Vinnitsa: «sono state segnalate esplosioni nella regione di Odessa, Ci sono notizie di esplosioni a Vinnitsa» si legge nel canale Telegram di Unian. Emine Dzheppar viceministro degli Affari esteri ucraino ha riferito: «La Russia ha lanciato almeno quindici razzi su Zaporizhzhia nella notte, prendendo di mira un istituto scolastico, un istituto medico e edifici residenziali».

A chi si stupisce della reazione di Vladimir Putin che ha colpito obbiettivi civili quali palazzi, parchi giochi, università e altri luoghi occorre ricordare che l’uso del terrorismo oppure dell’omicidio politico è una costante del sistema di potere putiniano al quale egli ricorre sempre. Qualche esempio? Nella Cecenia rasa al suolo da due guerre volute da Putin dove saltarono in aria palazzi pieni di persone (centinaia di vittime nel settembre 1999), scuole e teatri attaccati da finti terroristi. Vennero accusati i terroristi islamici ma si scoprì che erano stati gli uomini dell’FSB i servizi segreti di Mosca che negli anni hanno ucciso centinaia di oppositori, attivisti e giornalisti in patria e all’estero perché si opponevano a Vladimir Putin.

E che dire di quanto fatto in Siria, in Libia e in Africa con gli uomini del Wagner Group e ovunque la Russia appaia? E’ quindi incredibile che il presidente russo accusi oggi gli ucraini di terrorismo per aver attaccato un ponte tuttavia la spiegazione forse sta tutta in coloro che sostengono la Russia: La Corea del Nord uno Stato terrorista fallito che è tenuto in vita artificialmente dalla Cina, l’Iran che uccide le donne per strada perché non indossano il velo ed è uno Stato terrorista visti i suoi legami con Hamas e gli Hezbollah, senza contare le attività omicide dei servizi segreti iraniani (VEVAK), oppure la Sira di Bashar Assad che ha usato più volte le armi chimiche sul suo popolo e che è responsabile della morte di più di mezzo milione di siriani.

A loro possiamo aggiungere tutti dittatori dell’ex URSS come il leader ceceno Razman Kadyorv quello bielorusso Alexandr Lukashenko e altri. Se ci fate caso sono tutti regimi didattoriali, corrotti e spietati. Quindi che cosa ci si può aspettare da un settantenne che della violenza e del terrore ne ha fatto una regola di vita e che oggi è all’angolo dopo aver invaso un Paese sovrano? Come può reagire un uomo che vive nel culto di se stesso e che sta fallendo nella sua operazione su tutti i fronti? Mentre scriviamo si apprende che gli Stati Uniti «invieranno nuovi pacchetti di armi a Kiev nei prossimi giorni e continueranno ad aiutare l’Ucraina a difendersi per tutto il tempo necessario». Lo ha detto in una intervista alla CNN il Portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale Usa, John Kirby.

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