Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou: protesta contro l’eventuale ritorno dell’ex presidente Compaore
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou: I burkinabè in piazza contro il golpe
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou: protesta contro l’eventuale ritorno dell’ex presidente Compaore dopo il putch
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Supporters del golpe a Ougadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Barricate a Ouagadougou, la capitale del Burkina, dopo il putch
Burkinabè in piazza contro il golpe

Barricate a Ouagadougou, la capitale del Burkina, dopo il putch
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou: protesta contro l’eventuale ritorno dell’ex presidente Compaore dopo il putch
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou: protesta contro l’eventuale ritorno dell’ex presidente Compaore dopo il putch
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou: protesta contro l’eventuale ritorno dell’ex presidente Compaore dopo il putch
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Un manifestante brandisce un bastone a Tampouy, sobborgo di Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

I supporter del generale Gilbert Diendere, autore del golpe
Burkinabè in piazza contro il golpe

I supporter del generale Gilbert Diendere, autore del golpe
Burkinabè in piazza contro il golpe

I burkinabè in piazza contro il golpe a Ougadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Ouagadougou, dopo il putch
Burkinabè in piazza contro il golpe

Manifestazioni di protesta a Tampouy, sobborgo di Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

I supporter del generale Gilbert Diendere, autore del golpe
Burkinabè in piazza contro il golpe

I supporter del generale Gilbert Diendere, autore del golpe
Burkinabè in piazza contro il golpe

Truppe del Burkina Faso a Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Un uomo in moto parla con i soldati nel campo militare di Sangoule a Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Un uomo in moto parla con i soldati nel campo militare di Sangoule a Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Il campo militare di Sangoule Lamizana a Ouagadougou
Burkinabè in piazza contro il golpe

Un uomo sventola la bandiera del Burkina Faso durante le proteste contro il golpe a Hounde, nell’est del Paese africano
Burkinabè in piazza contro il golpe

Tampouy, sobborgo di Ouagadougou: protesta contro il putch
Burkinabè in piazza contro il golpe

I supporter del generale Gilbert Diendere, autore del golpe
Nella notte tra il 21 e il 22 settembre le forze armate regolari del Burkina Faso sono entrate nella capitale Ouagadougou per chiedere la resa dei 1.300 soldati delle forze della sicurezza presidenziale (Rsp) capeggiate dal generale Gilbert Diendéré (un fedelissimo d’ex presidente Compaore) che il 17 novembre hanno realizzato il colpo di stato contro il governo legittimp del premier Yacouba Isaac Zida e del presidente Michel Kafand. I militari sono riusciti a ottenere la liberazione del primo ministro, finora in ostaggio, imponendo ai golpisti un ultimatum per la resa. Il presidente Michel Kafando era invece già stato liberato il 18 settembre, insieme a due ministri.
Blaise Compaoré, il presunto assassino di Thomas Sankara
Subito dopo il golpe, il presidente del Consiglio nazionale di transizione – il parlamento provvisorio istituito dopo il colpo di stato dell’ottobre 2014 – aveva fatto appello alle forze armate, per fermare la guardia presidenziale, ma il generale Gilbert Diendéré aveva affermato di avere il sostegno dell’esercito. Gli ultimi sviluppi lo hanno contraddetto: l’esercito si è schierato dalla parte delle istituzioni provvisorie e dei cittadini, che da giorni protestano in diverse città del paese. Molte persone hanno incoraggiato i soldati durante l’avanzata delle truppe verso la capitale. Il capo di stato maggiore, il generale Pingrenoma Zagré, ha chiesto all’esercito di evitare scontri a fuoco con la guardia presidenziale. Finora l’Rsp non ha dato segni di resa, anzi, Diendéré ha detto di voler ottenere il ritiro delle truppe dalla capitale.