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Switching lampo rinviato: il cambio fornitore luce in 24 ore slitta al 2026

Switching lampo rinviato: il cambio fornitore luce in 24 ore slitta al 2026

Il governo sposta in avanti la partenza del cambio rapido di fornitore di energia elettrica. Nel decreto anche più trasparenza sulle bollette e nuovi obblighi per i fornitori

Bisognerà aspettare ancora per poter cambiare fornitore di energia elettrica in 24 ore. Il cosiddetto switching lampo, che doveva entrare in vigore il prossimo 1 gennaio e rivoluzionare il mercato, dovrà attendere ancora un po’. Servirà più tempo. L’opzione sarà attivata “entro” l’anno prossimo.  Il rinvio è contenuto nel decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sul Market Design, approvato dal Consiglio dei Ministri. La nuova versione del testo sostituisce la scadenza “al più tardi il 1° gennaio 2026” con “entro il 2026”. In altre parole: il passaggio rapido si farà, ma con tempi ancora da definire.

Cambio fornitore luce in un giorno lavorativo: cosa cambia e perché si allungano i tempi

L’obiettivo della misura resta lo stesso: permettere ai clienti domestici e alle piccole imprese di passare da un fornitore all’altro in sole 24 ore. Oggi, invece, servono in media da uno a due mesi. Se la richiesta arriva entro il decimo giorno del mese, il cambio avviene il primo giorno del mese successivo; se arriva dopo, si deve aspettare un mese in più. Con lo switching lampo, il processo sarebbe dovuto diventare immediato: in un giorno lavorativo il sistema informativo integrato, che gestisce i dati delle forniture, avrebbe registrato il nuovo contratto, con la prima bolletta dal nuovo fornitore dopo circa tre settimane. Ma la tabella di marcia si è allungata. A spingere per la modifica è stata anche una rettifica arrivata dall’Unione europea a metà settembre: il testo della direttiva che l’Italia aveva recepito nel 2021 è stato corretto, e la scadenza per introdurre il cambio in 24 ore è stata portata da “non oltre il 1° gennaio 2026” a “non oltre il 2026”. Roma si è adeguata di conseguenza.
Ora tocca all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, stabilire quando il nuovo sistema diventerà effettivo e anche definire le regole per evitare comportamenti scorretti, come il cosiddetto “turismo energetico”, cioè il passaggio continuo da un fornitore all’altro alla ricerca di sconti momentanei o per aggirare il pagamento di bollette arretrate.

Bollette più trasparenti e nuovi obblighi per i fornitori: cosa prevede il decreto

Il decreto che rinvia lo switching lampo prevede anche una serie di novità che riguardano la trasparenza e i diritti dei consumatori. Le bollette, ad esempio, dovranno diventare più chiare e leggibili. I fornitori saranno obbligati a indicare in modo dettagliato le singole componenti del prezzo dell’energia, le promozioni attive e i servizi aggiuntivi. Un’altra novità riguarda i contratti. Le aziende non potranno più modificare unilateralmente le condizioni economiche o la durata dei contratti a tempo determinato e a prezzo fisso. In pratica, se un cliente firma un contratto con una certa tariffa e durata, queste non potranno essere cambiate senza il suo consenso. Inoltre, i fornitori non potranno sciogliere il contratto prima della scadenza.

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