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I soldi della manovra prendiamoli dal Lotto

I soldi della manovra prendiamoli dal Lotto

Si pensa forse ad anticipare al 2024 l’asta per i diritti dei prossimi 7 anni e, soprattutto, ad aumentare la richiesta ora a 110 mln l’anno a fronte di un giro d’affari da 8 miliardi l’anno

Il Governo è alla caccia disperata di soldi per la manovra economica, e non solo. Nel cdm di oggi bisogna ad esempio fare fronte all’aumento del prezzo dei carburanti e purtroppo al massimo da questo punto di vista ci sarà un bonus per i meno abbienti mentre di taglio delle accise per tutti non se ne parla dato che mancano Soldi. Una ricerca di denaro che porta ad esempio il Ministro Salvini a parlare di condono per i piccoli abusi edilizi o porta ad avanzare proposte estreme su cassette di sicurezza ed altro.

Si potrebbe però ad esempio, oltre che pensare e nuove forme di guadagno ed introiti, a vendere meglio quello che abbiamo a disposizione. Da questo punto di vista la vicenda del Lotto può essere il miglior esempio di un obbligato cambio di passo.

La storia è semplice. Nel 2025 scadrà l’asta che 7 anni fa ha visto vincitrice il gruppo IGT che si portò a casa la gestione del gioco molto amato dagli italiani per 770 milioni di euro. Insomma, all’anno la cifra da versare nelle casse dello Stato è di 110 mln. Una spesa non da poco però a fronte di quali guadagni?

L’accordo prevede che alla concessionaria spetti il 6% dell’ammontare del denaro giocato. Lo scorso anno gli italiani spesero al Lotto 8 miliardi; il 6% di questa cifra è 480 mln. Insomma, per un investimento medio di 110 mln l’anno la concessionaria incassa 480 mln. Il guadagno quindi è davvero rilevante.

Così il Governo sta pensando a due modifiche: la prima (difficile) anticipare già nel 2024 l’asta in modo da incassare in anticipo la prima rata del pagamento, e non stiamo parlando di bruscolini. Nei corridoi dei palazzi della politica si vocifera di una base d’asta da 800 milioni, cifra che pare però un filo bassa rispetto non solo al guadagno effettivo ma soprattutto perché l’aumento rispetto all’asta precedente del 2018 sarebbe di soli 30 milioni in 7 anni. Poco, pochissimo.

Il Governo però spera che oltre a IGT possano partecipare alcuni fondi stranieri che si sarebbero detti interessati all’affare anche perché la cifra che gli italiani spendono ogni anno al Lotto è in continua crescita e previsioni raccontano del facile raggiungimento nei prossimi 7 anni di 10 mld di euro di raccolta.

Non sarebbe, e questa è una buona notizia per i giocatori, un aumento del costo della giocata singola e nemmeno della percentuale per le vincite importanti da versare una tantum allo stato.

Soldi, una montagna di soldi che in questo momento di crisi economica e necessità impellenti diventano ancora più preziosi.

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