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Le compagnie comprano aeromobili in vista del ritorno alla normalità post Covid, la prossima estate

Le compagnie comprano aeromobili in vista del ritorno alla normalità post Covid, la prossima estate

Sarà un inverno molto complicato per tutte le compagnie aeree, ma l’estate 2021 dovrebbe riservare una forte ripresa di tutti i collegamenti e il quasi recupero dei volumi di traffico pre-pandemia. Non a caso Ryanair prevede di ritirare da Boeing trenta B-737 Max 8 della seconda generazione prima del picco di traffico estivo previsto per la fine di giugno del prossimo anno.


L’acquisizione riprende il contratto da 135 esemplari e 75 opzioni risalente al 2014, quando l’aviazione commerciale stava riprendendo la sua crescita con ritmi a due cifre.

Ora invece, fanno sapere dal vettore irlandese, è necessario affrontare le pesanti perdite che si stanno generando e che colpiranno l’industria del trasporto aereo tra oggi e la fine del marzo prossimo, che potrebbero causare un taglio del 60% dei passeggeri rispetto a un anno fa, quando la pandemia stava per cominciare. Ryanair nel primo semestre 2020 ha registrato perdite nette di 410 milioni di euro, cifra che operò include 214 milioni di euro stimati da una previsione invernale negativa e dai ritardi nella consegna degli aeromobili che avrebbero dovuto entrare in servizio e che, al contrario, attendono ancora il via libera dell’autorità aeronautica americana Faa, permesso al quale è legata anche l’emissione di quello europeo, condizione necessaria per il ritorno in servizio del Max dopo le modifiche fatte per renderlo più sicuro.

Ma c’è di più: alla luce della nuova realtà globale post pandemia il vettore irlandese starebbe anche ridiscutendo con il costruttore americano il prezzo degli aeromobili. Infatti secondo Ryanair, la Boeing starebbe cercando di riportare in servizio il 737 Max 8 questo mese, liberando risorse per poi consegnare al vettore, all’inizio del 2021, i primi “Max 200”, ovvero la versione appositamente configurata per la compagnia. Si tratta di una variante con più sedili rispetto al modello di serie (197 al posto di 189) e quindi due uscite d’emergenza supplementari come richiesto dalla normative internazionali di riferimento sulla costruzione di aeromobili commerciali (Far/Cs-25). Ma questa operazione non è affatto semplice poiché implica modifiche strutturali e impiantistiche.

Ad oggi le consegne a Ryanair sono in ritardo di oltre diciotto mesi ma da Seattle fanno sapere che trattative con i vettori non saranno concluse fino a quando il B-737 Max non tornerà in servizio e sarà concordato un nuovo programma di consegne. Di fatto, questo dovrà giocoforza tenere conto dell’attuale ridotta capacità produttiva degli stabilimenti Boeing attuata per mitigare le perdite del 2020 e la necessità di riaccelerare il ritmo di assemblaggio.

La versione “200” del Boeing 737 Max 8 è fondamentale per il piano industriale di Ryanair, in quanto, secondo le previsioni della compagnia, entro sei anni dall’estate 2020 avrebbe consentito di trasportare 200 milioni di passeggeri. Da Dublino rendono noto che il periodo fiscale 2020-21 continuerà comunque ad essere finanziariamente “impegnativo”, anche perché seppure sia stato previsto di trasportare 38 milioni di passeggeri, questa cifra potrebbe essere ulteriormente essere rivista al ribasso durante i prossimi due mesi qualora in Europa fossero imposte ulteriori restrizioni di viaggio. Nei primi sei mesi dell’anno Ryanair ha effettuato grandi interventi per migliorare la situazione aziendale, mettendo in pratica tagli salariali concordati con il personale, migliori condizioni negoziate sia con i fornitori dei servizi di manutenzione sia con le società di leasing, nonché ristrutturando completamente la controllata austriaca Lauda (Laudamotion).

Intanto il governo olandese ha respinto il piano di ristrutturazione proposto da Klm a causa dell’incapacità di garantire gli impegni sindacali per tutto il periodo della crisi, dunque alla compagnia aerea non sarà consentito di attingere ulteriormente ai prestiti proposti per sostenere il comparto. Il Ministero delle finanze olandese ha informato il Parlamento che la prima parte del prestito di 665 milioni di euro, pari a 277 milioni, è stato effettuato il 26 agosto, ma anche che non renderà disponibile la seconda tranche fino a quando il piano di ristrutturazione del vettore non sarà approvato. Da fonti interne a Klm si è poi appreso che la compagnia aerea non è stata in grado di garantire agli equipaggi di volo gli ammortizzatori sociali fino alla fine della crisi, ricevendo quindi il rifiuto a firmare l’accordo da parte dei rappresentanti dei piloti. Dal punto di vista finanziario il gruppo Air France-Klm ha diffuso i dati del terzo trimestre che mostrano una perdita operativa di 234 milioni di euro nei tre mesi fino al 30 settembre per la sola divisione olandese, e di poco più di un miliardo di euro nei primi nove mesi di quest’anno dell’intero gruppo.

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