A pochi giorni dalla nascita di Stellantis, dove Fca non ha più un ruolo centrale e di comando, ecco la notizia della cessione di Iveco. Ci stiamo preparando all’addio degli Agnelli dal mondo industriale dei motori?
Sono trascorsi solo pochi giorni dal 4 gennaio, quando le assemblee degli azionisti di Fca e Psa hanno dato il via libera alla storica fusione tra le due case automobilistiche, e un’altra notizia scuote l’industria delle quattro ruote. Questa volta non si tratta di automobili ma dei veicoli commerciali degli Agnelli: in particolare dell’Iveco, destinata ad essere venduta ad un’azienda statale cinese. Iveco fa parte del gruppo Cnh Industrial, a sua volta controllato dalla famiglia torinese attraverso Exor. Secondo le indiscrezioni pubblicate il 6 gennaio dalla Reuters, Cnh avrebbe ripreso i colloqui la Faw di Changchun per concludere la cessione di Iveco e di altre attività al colosso asiatico. Il gruppo Faw è il più grande produttore di auto cinese con ricavi per circa 78 miliardi di euro l’anno. Produce autocarri pesanti con il marchio Jiefang e il suo obiettivo è di espandersi al di fuori della Cina. E l’Iveco è un boccone interessante, con 24 stabilimenti in 11 Paesi, 6 centri di ricerca e 25 mila dipendenti, di cui circa 8 mila in Italia.
È da tempo che Faw ha messo gli occhi sui furgoni degli Agnelli: i due gruppi si erano parlati l’estate scorsa, e i cinesi avevano ipotizzato un’offerta intorno ai 3 miliardi di dollari, giudicata però troppo bassa da Cnh. Secondo le indiscrezioni i cinesi avrebbero migliorato la loro proposta superando quella da 3,5 miliardi di dollari che sarebbe stata avanzata da Shandong Heavy Industries. Secondo le fonti della Reuters, Faw vorrebbe acquistare tutte le attività di Iveco nel settore dei veicoli commerciali, compresi camion e autobus, nonché una partecipazione di minoranza nella divisione motori di Fpt.
Cnh, oltre ai veicoli commerciali, produce macchine per l’agricoltura e l’edilizia. Ha realizzato nel 2019 un fatturato di 28 miliardi di euro di cui 10 miliardi targati Iveco.
L’eventuale cessione di Iveco segnerebbe un ulteriore disimpegno degli Agnelli dal mondo dei motori: la fusione tra Fca e Psa, infatti, pur creando una società, Stellantis, che vede Exor prima azionista, sarà di fatto a trazione francese. E ora anche Iveco sembra destinata verso un nuovo padrone straniero.
Va poi ricordato che nel 2019 Fca ha ceduto Magneti Marelli al fondo americano Kkr che possiede la giapponese Calsonic Kansei, creando così ad un produttore di componentistica globale. Anche Comau è uscita dal perimetro di Fca per essere quotata in borsa e, chissà, magari un giorno venduta anche lei.
Resta invece ancorata alla famiglia Agnelli la Ferrari, sfilata dalla Fca e trasferita nel 2016 sotto il diretto controllo di Exor. Una scelta saggia per gli Agnelli: oggi la «rossa» vale in borsa 34 miliardi contro i 22 della ex-Fca.