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La Fiat e gli Stati Uniti: foto di una storia iniziata nel 1908

La Fiat e gli Stati Uniti: foto di una storia iniziata nel 1908

Dai primi modelli artigianali all’encomio di Trump a Marchionne: le tappe dell’avventura della casa torinese nel mercato USA

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FCA Group

FIAT 16/20HP. Assieme alla 60HP fu prodotta per circa un decennio nello stabilimento di Poughkeepsie (New York) a partire dal 1908

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La vettura di lusso FIAT 60HP, prodotta negli USA quasi 20 anni prima della nascita di Chrysler

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Una FIAT 128 prodotta per il mercato nordamericano agli inizi degli anni ’70. Si notono le luci di posizione laterali e i paraurti rinforzati per l’adeguamento alle normative USA

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Il modello di punta FIAT negli anni 70-80: la 124 Spider, concorrente dell’Alfa Romeo Duetto noto in USA come “Graduate”.

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Bestseller in Italia, la Ritmo fu introdotta negli Stati Uniti alla fine degli anni ’70 e rinominata “Strada” con l’unica motorizzazione da 75HP

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La FIAT 131 fu rinominata “Brava” negli USA. Precedette di poco il ritiro del marchio dagli Stati Uniti avvenuto nel 1983.

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La “Brava” (FIAT 131) in versione “estate wagon”

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Sergio Marchionne, CEO di FIat-Chrysler Group con Laura Soave, CEO di Fiat North America, al lancio della 500 il 17 novembre 2010 al LA Auto Show a Los Angeles.

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29 luglio 2011: incontro fra il Presidente americano Barack Obama e Sergio Marchionne (FCA) a Washington

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Belvidere, Illinois. La linea di montaggio delle Jeep, marchio acquisito da FIAT Chrysler

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21 ottobre 2015: Sergio Marchionne a Wall Street per la quotazione di Ferrari al Nyse

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2016: Sterling Heights, Michigan, uno degli stabilimenti FCA negli Stati Uniti dove si sono concentrati gli investimenti del gruppo nell’ultimo biennio.

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Il Dodge Ram “Promaster”, la versione statunitense del furgone FIAT “Ducato” per le strade di New York

La storia della FIAT negli Stati Uniti inizia quasi vent’anni prima della nascita della Chrysler. È il 1908 quando il fondatore della casa torinese decide di aprire uno stabilimento per la produzione di due modelli di lusso, la 60HP e la precedente 16-20HP. I numeri sono da artigianato, e la piccola fabbrica di Poughkeepsie (NY) chiuderà appena dopo la fine della Grande Guerra.

Il marchio torinese tornerà dopo oltre 30 anni con alcuni dei modelli che stavano per motorizzare l’Italia (600 nella versione “Multipla“, 1100 e 1200). I numeri rimasero assolutamente trascurabili fino all’introduzione della 124 Spider che ebbe un discreto successo e fece salire le vendite del marchio attorno alle 100mila unità. A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 la Fiat tentò di penetrare il mercato a stelle e strisce lanciando due tra i modelli di punta in Italia: la 131 (commercializzata con il nome “Brava“) e la Ritmo (con il nome “Strada“). Purtroppo la scarsa qualità costruttiva, l’inaffidabilità della meccanica e la scarsissima resistenza dei lamierati alla ruggine fecero sì che lo storico marchio fosse addirittura denigrato, tanto che l’acronimo FIAT divenne “Fix It Again Tony“, ossia: “Aggiustala ancora Tony!“. L’avventura della casa torinese negli USA terminerà con il ritiro definitivo dal mercato nordamericano nel 1983.

Solamente nel 2009 la FIAT, sotto la guida dell’italo-canadese Sergio Marchionne, farà ritorno negli States con l’acquisizione del 20% di Chrysler Automobiles LLC. Il primo modello lanciato in USA sarà la citycar 500, prodotta negli stabilimenti FCA messicani. Anche il settore veicoli commerciali ha visto l’ingresso di fiat tramite il rebadging del Ducato con il marchio Dodge Ram. Nel 2016 ha fatto ritorno sulle strade americane la nuova 124 Spider, alla vigilia della dichiarazione del colosso automobilistico di volere investire circa 1 miliardo di dollari negli Stati Uniti per la produzione negli stabilimenti in Michighan e Ohio. Il presidente eletto Donald Trump ha pubblicamente ringraziato il CEO di FCA Marchionne per la scelta in linea con la politica del neopresidente, in contrasto con la delocalizzazione produttiva degli ultimi 20 anni.

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