Il giro d’affari legato agli appuntamenti online vale oggi quasi 10 miliardi di dollari: offerte personalizzate (fino alla bizzarria), ma anche truffe per estorcere soldi a chi cerca va in cerca di amicizia e di amore.
L’amore è cieco ma il business sull’amore ci vede molto bene. Il giro d’affari attorno ai cuori solitari a caccia di un partner, è in crescita esponenziale. L’industria che «cura» la solitudine procede a gonfie vele.
Ce n’è per tutte le richieste: dai siti di incontri, agli amici in affitto, ai robot semi-umani per colmare il vuoto in casa. E siccome il piatto è ricco, si sono avventati sull’affare anche i maghi della truffa. Basta qualche cifra per rendersi conto del giro economico. Le app di incontri sono più di 500. Tra le più note, Tinder ha oltre 6,7 milioni di download mensili, Bumble circa 1,7 milioni.
Secondo Grand View Research, il mercato degli appuntamenti online ha un valore di 9,65 miliardi di dollari e si prevede un aumento del 7,4 per cento di qui al 2030. Solo nel primo trimestre del 2022, Match Group (la società-madre di Tinder, Match, OKCupid, Meetic, Hinge) ha fatturato più di tre miliardi di dollari mentre il suo principale concorrente, Bumble, ha toccato nel 2021 quota 557 milioni ed è in espansione grazie anche all’acquisizione di Fruitz, dedicata alla Generazione Z. Match Group, quotato al Nasdaq di New York; oggi gestisce oltre 45 siti di incontri e occupa una quota di mercato di oltre il 66 per cento. Negli ultimi dieci anni ha acquisito 25 app rivali, conquistando una posizione dominante grazie soprattutto all’approccio «hands-off» del garante della concorrenza americana, che ha chiuso un occhio.
D’altronde, misurare con precisione il grado di preminenza di una app di incontri è compito arduo, a causa della mancanza di dati. Le strategie di «dating» per catturare i cuori solitari, sono le più disparate.
Bumble lascia alle donne la mossa iniziale ed è stata tra le prime a introdurre le video-chiamate, Meetic è rivolta soprattutto ai giovanissimi ed è gratuito, poi ci sono le app Lgbt+, quelle per over 60 o per incontri sexy, per i vip, come Raya (una sorta di Hermès dei dating online con alto prezzo di ingresso), o Luxy la Tinder dei milionari. La strategia industriale è di espandere la comunità e fidelizzare chi vi accede.
Secondo un’inchiesta del quotidiano spagnolo El País, chi cerca l’amore sul web sviluppa una dipendenza pari al gioco d’azzardo. E i più colpiti sono i Millennials. Gli italiani sono tra i «dater» più attivi in Europa con 8,9 milioni di single a caccia di un partner in Rete (Center for economics and business research). Il fatturato di questo mercato nel nostro Paese è pari a 133 milioni di euro, di cui 27 milioni di euro riferiti ai soli siti d’incontri extraconiugali.
È inevitabile che tra la finanza e le app di dating sia scoccata la scintilla del vero amore. L’analista Alexandra Steiger, della banca d’affari Goldman Sachs, sostiene che ci siano buoni motivi per investire in questo settore quali un maggiore accesso a internet nel mondo e la crescita mondiale del numero di single (entro il 2025 aumenteranno del 4 per cento).
Oltre ai siti di incontri, hanno successo quelli dove si paga anche soltanto per chiacchierare. È il caso di RentaFriend o di Joinpapà. Quest’ultimo ha una clientela soprattutto di anziani e infermi. Secondo un report del governo britannico, nel Regno Unito ci sono circa 200 mila anziani che passano fino a un mese senza parlare con un amico o un parente. Alcune aziende hanno quindi investito sulla compagnia robotica o virtuale. La società israeliana Intuit Robotics ha ideato un robot, ElliQ, considerato «il compagno per un invecchiamento più felice». Il suo compito è stimolare il proprietario con amichevoli promemoria per bere acqua o prendere farmaci, o indurlo a giocare per stimolarne l’elasticità mentale.
«Made in Japan» è la sedia Tranquility, una bambola di pezza gigantesca che circonda di affetto l’anziano. A Tokyo spopolano i Rent-a-Sister, ragazze a 300 euro l’ora per visitare chi è chiuso in casa e rifiuta contatti con l’esterno. Sarebbero circa un milione gli hikikomori, persone – principalmente uomini – che vivono totalmente isolati.
C’è un’altra industria che fa soldi sfruttando la solitudine delle persone. È quella del crimine organizzato che con le truffe del cuore fa ogni anno oltre 300 vittime, per restare a quelle accertate. Secondo la Polizia postale, nel 2021 il giro d’affari è stato di 4,5 milioni di euro. Questo raggiro, il love scam», ha registrato in un anno un incremento del 118 per cento. Nei primi sette mesi del 2022 sono arrivare 536 segnalazioni e le denunce sono aumentate del 39 per cento rispetto al 2021. Le vittime spesso sono intorno ai 50 anni, di estrazione sociale eterogenea, sia single sia sposate. Gli uomini risulterebbero meno coinvolti ma solo perché più restii a denunciare, per vergogna o per timore di compromettere la situazione professionale. Di solito il malcapitato viene «agganciato» su Facebook, Instagram o TikTok, da una bella ragazza o da un uomo avvenente che spesso non esistono, ma corrispondono a foto rubate dal web.
La strategia è creare un legame psicologico, in modo tale da poter richiedere denaro con i motivi più svariati, da improvvise malattie a crisi di lavoro. «Dietro a queste truffe ci sono organizzazioni malavitose di provenienza asiatica e africana» spiega Anna Coluccia, ordinario di Medicina legale e criminologo clinico, che ha effettuato con un pool di esperti una ricerca su questo tema. «Utilizzano la tecnica della “pesca a strascico”. Vengono creati nickname falsi con una foto interessante e inondano i social di richieste di amicizia. Tra coloro che abboccano, vengono scelti i soggetti con maggiori capacità economica e con un profilo psicologico di fragilità».
C’è chi resta impigliato nella rete per anni e si vede sottrarre tutti i beni. Jolanda Bonino, fondatrice di Acta, Azione contro le truffe affettive, una delle maggiori associazioni di sostegno e aiuto delle vittime di questo tipo di crimine informatico, parla di raggiri da centinaia di migliaia di euro a volta. Come quello in cui è caduta un’insegnante di Milano, che ha versato 900 mila euro. «Dopo aver venduto anche la casa, ora vive, ottantenne, in una stanza ma ha ancora la valigia accanto al letto, aspetta che lui venga a prenderla, come le ha promesso tanti anni fa». Non un caso limite, ma una storia come ne succedono tante. n
© riproduzione riservata