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Violenze sessuali in Italia: da Roma a Viareggio, i casi shock riaccendono il dibattito sull’incidenza degli stranieri

Violenze sessuali in Italia: da Roma a Viareggio, i casi shock riaccendono il dibattito sull’incidenza degli stranieri

Dalla sessantenne aggredita a Roma alla studentessa di Perugia, fino ai dati Istat: cresce l’attenzione sull’incidenza degli stranieri nei reati di violenza sessuale

Ha confessato il gambiano ventiseienne colpevole dello stupro ai danni di una sessantenne occorso domenica in un parco a Tor Tre Teste, a Roma, mentre la vittima stava passeggiando con il suo cane. Il gambiano, incensurato, era in Italia dal 2016, dove lo scorso anno aveva ottenuto un permesso di soggiorno speciale per motivi umanitari.

Il ventiseienne, arrestato nei pressi della stazione Termini, ha ammesso le sue responsabilità sostenendo di aver agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti acquistate pochi minuti prima della violenza nel quartiere Quarticciolo, una delle piazze di spaccio della capitale.

La violenza è avvenuta all’alba di domenica, mentre la vittima stava passeggiando. Il criminale l’ha avvicinata all’improvviso nel parco, che alle 6 del mattino era deserto e, dopo averle strappato il cellulare custodito nel marsupio, l’ha violentata. Solo quando l’aggressore si è allontanato, la donna è tornata a casa ed è riuscita a dare l’allarme. «È stato un incubo durato dieci minuti» ha raccontato ai soccorritori la vittima, ancora sotto shock.

La triste vicenda di Roma non è che l’ultima in ordine temporale di una serie di violenze consumatesi negli ultimi mesi, tutte con “carnefici” di origine straniera.

Il caso del treno a Novara

Il 4 agosto 2025, una commessa ventenne residente a Trecate è stata vittima di stupro su un treno diretto a Novara. La giovane, che ogni giorno utilizzava quel convoglio Trenord per recarsi al lavoro in un negozio del centro storico, si è trovata sola in un vagone vuoto quando è stata aggredita da quello che ha descritto come un ragazzo «di circa 25 anni».

L’aggressore ha approfittato dell’isolamento per immobilizzarla e violentarla, fuggendo poi all’arrivo del treno in stazione. La Polizia ferroviaria ha avviato immediatamente le indagini e sarebbe riuscita a identificare il presunto responsabile attraverso l’incrocio dei dati con le banche informative di polizia, si tratterebbe di un giovane nordafricano.

La trappola di Perugia

A Perugia, lo scorso 19 luglio, una studentessa ventunenne di origine asiatica è caduta nella trappola di un cittadino afgano di 45 anni. L’uomo aveva avvicinato la ragazza con il pretesto di offrirle un lavoro in un nuovo ristorante, invitandola a visitare il cantiere.

Una volta condotta in un bar dismesso del centro storico, ha chiuso a chiave la porta e ha sequestrato, picchiato e violentato la giovane per un’intera notte. La vittima è riuscita a riprendere parte dell’aggressione con il cellulare prima di fuggire all’alba quando l’aggressore si è addormentato.

Le immagini ottenute documentano una parte della violenza subita e sono diventate un elemento chiave nell’indagine, l’afghano è stato arrestato e condotto nel carcere di Capanne, incastrato dalle riprese video e dalle tracce di Dna presenti sulla vittima.

Altra violenza a Viareggio

Lo scorso 29 luglio, a Viareggio, una ragazza di 24 anni originaria di Bologna è rimasta vittima di violenza sessuale con la scusa di chiarire una questione relativa all’acquisto di un monopattino. Dopo aver effettuato l’acquisto, la giovane aveva sospettato che il mezzo fosse stato rubato, ricontattati i venditori, si era messa d’accordo per avere un altro monopattino.

Recatasi a Viareggio per effettuare lo scambio, i due presunti venditori l’hanno convinta a salire in auto, conducendola in un luogo isolato dove uno di loro, un marocchino di 26 anni, l’ha drogata e violentata. L’aggressore è stato successivamente identificato e denunciato dalla polizia presso la stazione ferroviaria di Viareggio.

L’incidenza degli stranieri sulle violenze sessuali

I casi citati, singolarmente non utilizzabili come modello di analisi delle violenze sessuali in Italia, vengono però validati dagli ultimi dati Istat disponibili (risalenti al 2022): la percentuale di violenze sessuali perpetrate da stranieri è sproporzionalmente più alta rispetto al loro numero totale.

Lo aveva affermato la stessa premier Giorgia Meloni in un’intervista rilasciata a DonnaModerna, quando la Presidente del Consiglio ha affermato: «Adesso verrò definita razzista, ma c’è un’incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente. Perché, chiaramente, quando non hai niente, si produce una degenerazione che può portare da ogni parte».

I dati lo confermano, nel 2022, sulle 5775 denunce il 42,2 per cento degli autori di violenza sessuale denunciati o arrestati dalle forze di polizia era straniero. Se la matematica non inganna, essendo gli stranieri residenti in Italia il 9% della popolazione totale della Penisola, la premier ha ragione da vendere quando afferma che “c’è un’incidenza maggiore da parte di persone immigrate”.

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