
Militari bengalesi rendono omaggio alle salme dei poliziotti uccisi nell’attentato

Il primo ministro bengalese Sheikh Hasina con gli ambasciatori di Italia, Giappone e India

La salma di una delle vettime della strage

L’ambasciatore italiano in Bangladesh Mario Palma

Militari bengalesi sistemano la bandiera Usa sulla bara di una delle vittime della strage

L’ambasciatore giapponese in Bangladesh Masato Watanabe

Il cordoglio dei famigliari delle vittime

L’ambasciatrice statunitense in Bangladesh Marcia Bernicat

Il primo ministro bengalese Sheikh Hasina

L’ambasciatore indiano in Bangladesh Harsh Vardhan Shringla

Militari bengalesi trasportano una delle salme delle vittime dell’attentato al ristorante

Il primo ministro bengalese Sheikh Hasina tra i famigliari delle vittime della strage

La rappresentanza dell’esercito bengalese alla cerimonia di commemorazione

Un momento di preghiera durante la commemorazione funebre

Il cordoglio dei famigliari delle vittime

La preghiera dei famigliari delle vittime

La salma di una delle vettime della strage

Un momento di preghiera durante la commemorazione funebre

Il primo ministro bengalese Sheikh Hasina tra i famigliari delle vittime della strage

Militari bengalesi trasportano una delle salme delle vittime dell’attentato al ristorante

Il cordoglio dei famigliari delle vittime
La premier bengalese, Sheikh Hasina, ha presieduto a Dacca l’omaggio in memoria dei 20 ostaggi, 9 dei quali italiani, e dei due poliziotti rimasti uccisi nell’attacco terrorista a un ristorante della capitale.
L’evento, tenuto nello stadio militare della zona di Banani, è iniziato intorno alle 10 ora locale, quando in Italia erano le 6 di mattina.
Hasina ha rivolto un saluto ai familiari delle vittime (presenti solo i bengalesi) e ai rappresentanti dei Paesi di origine: per l’Italia c’era l’ambasciatore Mario Palma.
Quindi la premier ha deposto una corona di fiori su un piccolo palco allestito in onore dei morti, con le bandiere del Bangladesh e degli altri quattro Paesi coinvolti (Italia, Giappone, India e Stati Uniti).
Hasina, circondata da enormi misure di sicurezza, ha lasciato lo stadio subito dopo. Quindi i rappresentanti diplomatici e i familiari delle vittime hanno reso omaggio ai 9 italiani, 7 giapponesi, lo statunitense e l’indiana rimasti uccisi. Le salme dei due poliziotti sono già state sepolte.
Le formalità per il rientro delle salme
L’aereo della presidenza del Consiglio che dovrà riportare in Italia i feretri dei nove italiani è giunto domenica a Dacca. A bordo, personale di Palazzo Chigi e rappresentanti dell’Unità di Crisi della Farnesina, che proprio in queste ore stanno definendo le modalità e i tempi del rimpatrio delle salme.
Il viaggio di ritorno avverrà quando saranno risolte le questioni burocratiche e le formalità medico-legali (forse nella notte tra martedì e mercoledì). “I preparativi proseguono, noi speriamo che possa avvenire il prima possibile”, ha confermato l’ambasciatore ai microfoni di Rai News 24, senza però dare maggiori dettagli.
Il diplomatico ha invitato a “riflettere e indagare a fondo per avere tutti gli elementi che consentano di capire la dinamica dell’attacco: come è stato preparato, chi sta dietro, quale ambiente lo abbia generato“.
Palma ha ricordato che i terroristi erano tutti giovani di buona famiglia, che avevano studiato in una delle migliori università di Dacca. “In queste ore – ha aggiunto il diplomatico – nelle interviste agli amici bengalesi, ho voluto ribadire l’importanza primaria dell’istruzione per combattere l’ideologia dell morte“. Tra qualche ora si terrà, sempre a Dacca, una cerimonia religiosa con il nunzio apostolico.
Le altre commemorazioni
Oltre all’omaggio svoltosi nello stadio, sono previste oggi, a conclusione della giornata dedicata alle vittime dell’attacco, altre due cerimonie.
La prima sarà una messa concelebrata in serata dal Nunzio apostolico a Dacca con l’arcivescovo della capitale e altri sacerdoti nella chiesa seminario del quartiere di Banani, per sottolineare “l’unità e la partecipazione di tutti i credenti in questo difficile momento”.
La seconda una veglia convocata per le 20 locali via Facebook in un luogo vicino al ristorante colpito sulla strada 79 e denominata “Tributo al lume di candela alle anime perdute per l’omicidio di massa della Holey Artisan Bakery a Gulshan, il quartiere diplomatico della capitale”