Chiunque guidi conosce bene il problema e attende da anni la soluzione. Beh, dal 2026 le code interminabili, i lavori infiniti e i rallentamenti in autostrada potrebbero finalmente dare diritto a un risarcimento reale. Autorità di regolazione dei trasporti (ART) ha approvato la delibera 211/2025, che sancisce il diritto a ricevere un rimborso sul pedaggio ogni volta che il servizio autostradale non garantisce la qualità promessa.
«Il pedaggio deve essere equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito», ha dichiarato il presidente dell’Autorità, Nicola Zaccheo, spiegando che il principio del “pay-per-use” non è più una promessa, ma una regola.
Quando entra in vigore il nuovo sistema
· Dal 1° giugno 2026: rimborsi per cantieri o blocchi del traffico sulle tratte gestite da un unico concessionario.
· Dal 1° dicembre 2026: estensione ai percorsi che attraversano più gestori autostradali.
· L’ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) monitorerà il funzionamento fino al 31 dicembre 2027, con una verifica e possibili modifiche previste per luglio dello stesso anno.
Come vengono calcolati i rimborsi
Ritardi per cantieri
- Sotto i 30 km: rimborso automatico, senza soglia di ritardo
- Tra 30 e 50 km: rimborso se il rallentamento supera i 10 minuti
- Oltre 50 km: serve un ritardo minimo di 15 minuti.
Chi utilizza abbonamenti o fa il pendolare ha gli stessi diritti degli utenti occasionali, e potrà recedere senza penali se i cantieri rendono impraticabile il tragitto quotidiano.
Blocchi del traffico o ingorghi
Se la colonna è dovuta a un blocco del traffico non causato da cantieri (es. incidente, meteo, ingorghi), il rimborso varia in base alla durata del fermo:
- 60–119 minuti: 50% del pedaggio
- 120–179 minuti: 75%
- Oltre 180 minuti: rimborso totale (100%).
Un’app unica per tutti
Per gestire il processo sarà lanciata un’unica app nazionale disponibile per tutti i concessionari: basterà registrare la propria targa o dispositivo di telepedaggio per avere, in alcuni casi, il rimborso automatico senza dover compilare moduli o inviare reclami. Chi preferisce metodi tradizionali potrà accedere tramite numeri verdi o portali web messi a disposizione dai gestori.
Chi paga il prezzo del risarcimento
L’ART ha previsto un doppio binario per evitare che i costi ricadano interamente sugli utenti:
- Per nuovi contratti concessori, i rimborsi legati a cantieri non potranno essere recuperati tramite pedaggio.
- Per le concessioni già in essere, è previsto un periodo transitorio (2026–2027 con pieno recupero), poi una riduzione progressiva: 75% nel 2028, 50% nel 2029, 25% nel 2030.
Nel caso di blocchi dovuti a cause esterne e imprevedibili, il rimborso potrà essere recuperato tramite pedaggio solo in presenza di “forza maggiore” accertata.
L’ART sottolinea però che i cantieri restano necessari per manutenzione e sicurezza delle infrastrutture — la sfida sarà bilanciare tutela dell’utenza e sostenibilità economica del sistema.
Il giudizio delle associazioni di consumatori
Per l’Unione Nazionale Consumatori la misura rappresenta un «passo avanti importante», ma non basta: secondo il presidente Massimiliano Dona bisogna prevedere non solo il rimborso, ma anche un indennizzo supplementare nei casi di disservizio grave, per rendere la penalizzazione realmente dissuasiva.
D’altra parte, Codacons mette in guardia: il meccanismo – secondo l’associazione – potrebbe tradursi in un modo per far pagare comunque i rimborsi agli automobilisti attraverso aumenti dei pedaggi futuri.
Una rivoluzione per l’automobilista
La delibera 211/2025 segna una svolta epocale: per la prima volta in Italia (e probabilmente in Europa), gli utenti potranno ottenere un rimborso reale quando la rete a pedaggio non offre un servizio all’altezza. Il principio del “pagare solo se il viaggio vale davvero” potrebbe finalmente diventare realtà.
Resta però da capire se, nel concreto, il sistema funzionerà davvero: tutto dipenderà dalla puntualità dell’app, dalla trasparenza dei monitoraggi, dalle eccezioni previste. E soprattutto da quanto i concessionari – e in ultima analisi gli automobilisti stessi – saranno disposti a sopportare il costo di questa nuova logica.
