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Walter Veltroni: la fotostoria

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Roma, 1975. Un'immagine giovanile di Walter Veltroni, sulla destra, con Pier Paolo Pasolini, al centro, e Ferdinando Adornato sulla destra. Sposato con Flavia Prisco da cui ha avuto due figlie, Martina e Vittoria, Veltroni è figlio di Vittorio Veltroni, ex compianto dirigente della RAI, scomparso quando Walter aveva un anno. Il suo esordio in politica, dopo l'ingresso nella Fgci, l'organizzazione giovanile del partito comunista, nel 1976, a ventuno anni, quando divenne consigliere comunale di Roma nelle liste del PCI, mantenendo questa carica fino al 1981.


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Walter Veltroni durante il suo intervento a Padova per la commemorazione dell'ex segretario del Pci Enrico Berlinguer nel 1995


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È IL 1996 quando Romano Prodi inizia il suo viaggio in camper in vista delle elezioni politiche che avrebbero decretato la vittoria dell'Ulivo. Walter Veltroni, allora quarantunenne, sarebbe diventato il vicepresidente del Consiglio fino alla caduta in parlamento del governo del professore.


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È il 1995, all'epoca del governo ribaltonista di Lamberto Dini. Veltroni firma un autografo a un ammiratore prima del match con i magistrati.


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È l'epoca del primo governo Prodi. Walter Veltroni passeggia con il professore bolognese per le strade di Roma.


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L'allora sindaco di Roma, Walter Veltroni, con Roberto Benigni. Un anno dopo il segretario Ds decide di candidarsi come premier del centrosinistra alle elezioni politiche del 2008.


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Nel 2008 Walter Veltroni, nel faccia a faccia con Silvio Berlusconi organizzato a Matrix durante la campagna elettorale che si sarebbe conclusa con la terza ascesa al governo del Cavaliere. Sotto la sua leadership nasce il Partito democratico, confluenza degli ex Ds con gli ex della Margherita. Il Pd di Veltroni otterrà alle elezioni politiche il 33% dei voti, il massimo risultato mai ottenuto dal partito.


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Eletto a sindaco di Roma una prima volta nel 2001 Veltroni è stato poi riconfermato nelle elezioni comunali del 2006 con il 61,8% dei voti, dimettendosi da tale carica il 13 febbraio 2008 per candidarsi alle elezioni politiche dell'aprile successivo. Qui, con Francesco Totti, nel 2001.


Entrato in parlamento nel 1987, Walter Veltroni annuncia la sua intenzione di non candidarsi più alle elezioni politiche a Fabio Fazio. È il 14 ottobre 2012.


Eletto per la prima volta in parlamento nel 1987 Walter Veltroni vanta un curriculum politico lungo, praticamente, una vita. Figlio di Vittorio Veltroni, ex dirigente Rai, appassionato di cinema, entra giovanissimo nella Federazione Giovanile Comunista e viene eletto nel 1981 consigliere comunale Pci a Roma. Giornalista ed ex direttore de L'Unità, sotto la cui guida il giornale conosce un inatteso rilancio, grazie alla diffusione con il quotidiano dei grandi classici del cinema. Una strada - quella degli allegati - che avrebbero poi copiato tutti i grandi giornali italiani. È sempre stato un innovatore, Walter il kennediano. Ai tempi della svolta della Bolognina, che avrebbe segnato la fine del Pci e la nascita del Pds, segue Achille Occhetto con cui condivide lo strappo e la nascita di un nuovo partito che vada oltre la tradizione comunista. Divenuto vicepresidente del Consiglio durante il primo governo Prodi (1996-1998) decide di candidarsi a sindaco di Roma nel 2001, sbaragliando i rivali anche nella seconda tornata nel 2006, carica che abbandona nel 2008 per lanciarsi nella campagna elettorale da cui ne sarebbe uscito sconfitto. Segretario Ds dal 1998 al 2001, segretario del Pd dal 2007 al 2008, Veltroni annuncia a Fabio Fabio nell'ottobre 2012 la sua intenzione di non candidarsi più al parlamento. Troppe amarezze e troppe polemiche contro i vecchi, per un uomo che si è sempre presentato come il più giovane, il più americano, anche quando militava nel Pci. Non abbandonerà la politica, ha detto Veltroni, da cui - va detto -  ha ricevuto anche molto: dall'età di cinquantadue anni riceve una pensione parlamentare (maturata secondo le regole del vecchio regime) di 5200 euro mensili che, sostiene, versa in beneficienza. Cui si debbono aggiungere i circa 4 milioni di euro netti, tra indennità e rimborsi, riscossi in 18 anni di attività parlamentare e gli introiti ricevuti nei sette anni in cui è stato sindaco di Roma. Senza contare, naturalmente, quanto riscosso per la sua attività di scrittore e giornalista. E senza contare, come accade a tutti i deputati, quanto riceverà (circa 170 mila euro) per le somme versate come trattatamento di fine rapporto.

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