Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nei lager

Terezìn Memorial /Ufficio Stampa Close to Media
Rudolf Karel (musicista e compositore polacco arrestato e imprigionato dalla Gestapo), uno spartito
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Parigi, Wally L' Âwenthal Karveno (deportata25enne presso il Campo di Gurs) e Lotoro (con in mano l'autografo del Concertino per pianoforte e orchestra da camera scritto a Gurs)
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Wally L' Awenthal Karveno, pagina del Concertino per pianoforte e orchestra da camera scritto a Gurs
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Johnny & Jones, deportati a Westerbork, dove scrissero 6 Songs che i tedeschi fecero loro registrare presso gli studi NEKOS di Amesterdam (morirono a Bergen-Belsen)
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Berto Boccosi, pagina del quaderno di Saida (abbozzo dell'opera La Lettera Scarlatta)
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Il concerto vedrà l’eccezionale contributo di Ute Lemper, straordinaria interprete di fama mondiale, che ha voluto fortemente partecipare all’evento
Archivio Riccardo Boccosi /Ufficio Stampa Close to Media
Locandina di concerto musiche Berto Boccosi nell' Uadi Saida (Algeria coloniale)
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Parteciperà al concerto anche Roby Lakatos, celebre violinista di origine gitana
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Pietro Feletti (notaio comacchiese sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, grazie alla passione per la musica) pagina iniziale del primo degli 8 Pezzi per il Libro di Fullen
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Hermann Gürtler (musicista e tenore polacco deportato presso il Campo di Bolzano-Gries) pagina dal manoscritto Sonata per violino e pianoforte
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Locandina

L’evento in programma all' Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio è molto più che un concerto. Per la prima volta, infatti, verrà presentata un' emozionante selezione di musiche scritte nei campi di concentramento, per ridare la voce a grandi musicisti deportati e uccisi nei lager nazisti: scrivere musica era per loro l’unico modo di conservare la propria identità e di esprimere la spiritualità. Una raccolta fatta di opere scritte su sacchi di juta, ritagli di stoffa, carta igienica e su qualsiasi altro supporto di fortuna, ritrovati nelle infermerie e nelle baracche dei campi e riportati alla luce grazie ai trafugamenti di guardie complici e alle trascrizioni dei prigionieri politici. La musica è tutto ciò che ai deportati restava. E spesso tutto ciò che ci resta di loro. Queste opere sono tornate alla luce grazie anche al lavoro attento e appassionato del musicologo e pianista Francesco Lotoro che, a sue spese, ha ricercato in tutto il mondo, restaurato e digitalizzato, quasi  5.000 composizioni musicali nate nei campi di sterminio della Seconda Guerra Mondiale

L’vevento ha il patrocinio del Comitato di Coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah ed è organizzato dall’ Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalle Associazioni BrainCircleItalia e MusaDoc in collaborazione con l’ Accademia Nazionale di  Santa Cecilia e  la Fondazione Musica per Roma, con il supporto di DocLab/Intergea e dell’ Università Ebraica di Gerusalemme. Il celebre artista Mimmo Paladino ha generosamente realizzato per l’evento sette disegni, che saranno riprodotti nell’invito e nel programma.

Lunedì 26 gennaio, Auditorium Parco della Musica di Roma, ore 21.00

Ingresso gratuito. I biglietti saranno in distribuzione fino ad esaurimento posti a partire da domenica 18 gennaio 2015 presso l’Info Point dell’Auditorium Parco della Musica

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