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Tutti i protagonisti del 2012 nel mondo

(AP Photo/Martin Rickett/Pool)

Queen Elizabeth. Per la Regina britannica il 2012 è stato davvero un anno scintillante. Tra il Giubileo del suo Regno e le Olimpiadi che si sono tenute a Londra, Elisabetta II ha definitivamente ricucito lo strappo con i suoi sudditi, capitato subito dopo la morte di Lady Diana. E la Regina ha dimostrato di essere anche una provetta Bond girl, prestandosi a un gustoso siparietto con James Bond-Daniel Craig proprio durante la cerimonia di inaugurazione dei giochi olimpici. Sul finire dell'anno, per lei uno dei regali più belli: il suo nipote preferito, William, le regalerà un nipotino nel 2013.


(AP Photo/Time magazine)

Barack Obama. Eletto per il secondo mandato alla Casa Bianca e per due volte uomo dell'anno per il magazine Time. Il 2012 è stato un anno durissimo per il presidente americano, ma si è concluso decisamente in bellezza. Adesso, lo scoglio più grande per lui si intravede con l'arrivo del 2013. C'è da salvare gli Usa dal Fiscal Cliff, il baratro fiscale. E Obama sta già correndo una corsa che si risolverà al fotofinish.


(Ap Photo/Alexander Zemlianichenko)

Vladimir Putin. Lo Zar di Russia è stato nuovamente eletto alla testa del Cremlino a Marzo e potrebbe continuare ad essere presidente fino al 2024. Ma non tutti nella Federazione sono contenti. Contro di lui quest'anno l'opposizione si è ricompattata e, mai come prima, si sono viste adunate di manifestanti anti-putiniani per le strade di Mosca e San Pietroburgo. Ma lui non se ne preoccupa e, mal di schiena a parte, dà una prova di forza, parlando per quasi 5 ore in diretta ai media russi e internazionali. Altro che Fidel!


(AP Photo/Misha Japaridze)

Pussy Riot. Il trio rock-punk è la spina nel fianco del capo del Cremlino. Con un blitz preparato ad arte, cantano una preghiera contro Putin sull'altare della Cattedrale principale di Mosca. Arrestate, vengono condannate a due anni e mezzo di prigione, ma intanto si sviluppa un movimento mondiale che chiede la loro liberazione e a Putin il rispetto dei diritti umani e civili in Russia.


(AP Photo/Lennart Preiss)

Manifestazione pro-Pussy Riot. In migliaia a Berlino - e nelle principali città del mondo - manifestano chiedendo la liberazione delle tre ragazze che hanno sfidato Vladimir Putin, cantando una preghiera contro di lui nella principale cattedrale ortodossa di Mosca.


(AP Photo/Saudi Press Agency)

Mohammed Morsi. Il presidente egiziano è l'espressione politica dei Fratelli Musulmani, messi nell'angolo in trenta anni di regime di Hosni Mubarak. Lui, intervistato da Time magazine, parla da moderato e intanto aiuta gli Stati Uniti a mitigare le tensioni tra Israele e Gaza. Ma piazza Tahrir non dorme mai e, appena Morsi fa capire di voler modificare la carte costituzionale mettendo più poteri nelle mani del presidente, in migliaia gli manifestano contro, temendo una pericolosa deriva islamica nella politica egiziana. Lui si ferma, ma la piazza non gli crede e lo paragona proprio al Faraone Mubarak.


(AP Photo/Shakil Adil)

Le donne del Pakistan. Quando l'adolescente Malala Yousufzai viene aggredita dai Talebani, che le sparano fuori dalla scuola solo per aver parlato della necessità di tutelare i diritti delle donne nella Terra dei Puri, migliaia di donne scendono in piazza e manifestano per lei. La ragazza viene salvata in extremis dopo il trasferimento in un ospedale britannico, ma le donne pakistane non smettono di reclamare i loro diritti e di denunciare violenze  e abusi intollerabili. Malala non è sola.


(AP Photo/Vincent Yu)

Li Keqiang e Xi Jinping. Sono i due volti nuovi che governeranno il gigante cinese nei prossimi 10 anni. Il primo (57 anni) come premier, il secondo (59 anni) come presidente. Eletti durante il 18esimo congresso del Partito Comunista Cinese, rappresentano una svolta "giovane" in Cina e la speranza del partito di ripulire la sua immagine dagli ultimi, pesanti scandali politici, tra corruzione e colpi bassi tra gli alti papaveri di Pechino.


(AP Photo/Xinhua Fan Rujun)

Congresso Comunista in Cina. Il momento del voto di Xi Jinping (presidente) e Li Keqiang (premier) durante il 18esimo congresso del Partito Comunista Cinese, che si è tenuto a Pechino quasi in contemporanea con le elezioni presidenziali americane.


(AP Photo/Philippe Wojazer)

François Hollande. Il "presidente normale" mette fine all'era di Sarkozy e dopo 17 anni riporta i Socialisti all'Eliseo. Nella foto lo vedete al lavoro nel suo ufficio, alle prese con i buchi neri dei conti francesi, che lo hanno costretto a minacciare una super-tassa per ricchi, con un'aliquota del 75%. Cosa che ha fatto fuggire molti all'estero, a cominciare da Gerard Depardieu, che ha chiesto il passaporto in Belgio.


(AP Photo/Michel Euler)

Frau Merkel. La Cancelliera tedesca si conferma la donna forte d'Europa. Passa tutto dalle sue mani ed è proprio lei a fare il bello e il cattivo tempo in quei di Bruxelles. Ma Angela è già proiettata nel 2013, quando si terranno le elezioni in Germania e la sua Grosse Koalition potrebbe non tenere più.


(AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)

Mario Monti. Il presidente del Consiglio italiano traghetta il Paese fuori dalla crisi e rilancia l'immagine di Roma in Europa. E proprio a Bruxelles Monti è apprezzato e stimato, tanto che - cosa mai successa in precedenza - i principali leader dell'Ue, da Hollande ad Angela Merkel, si esprimono apertamente affinché resti alla guida dell'Italia e scenda in politica.


(AP Photo/Leonardo Ramirez)

Hugo Chavez. Anno terribile per il presidente venezuelano Hugo Chavez, che, se da una parte può festeggiare la sua rielezione a Palacio Miraflores, dall'altra combatte una battaglia al fotofinish per salvarsi dal cancro che lo ha colpito. Quattro interventi a Cuba e conseguenti terapie, con la fine del 2012 Chavez torna a Caracas, ma ha perso il suo storico smalto. E in molti già preparano la sua successione.


(AP LaPresse)

Will & Kate. I Duchi di Cambridge (e futuri reali) regalano alla Gran Bretagna la notizia di un erede in arrivo nel 2013. Esplode la gioia a Londra e dintorni, anche se la bella Kate è costretta a un breve periodo in ospedale per problemi legati ai primi mesi di gravidanza. E un'infermiera si suicida, dopo essere caduta nella trappola di due giornalisti australiani che fingono di essere la Regina Elisabetta per riuscire a parlare con Kate.


(LaPresse/Pierre Crom)

Gay Pride. Il 2012 è un anno d'oro per i gay di tutto il mondo. Ottengono la benedizione di Barack Obama, che dichiara di essere favorevole al riconoscimento dei matrimoni tra omosessuali, e una serie di referendum in vari stati degli Usa vanno nella stessa direzione. E anche in Francia il governo socialista di Hollande dà il via libera e annuncia una legge per le nozze gay entro il prossimo anno.


Da Elisabetta II, che vive un 2012 d'oro tra Giubileo, Olimpiadi a Londra e un nipotino in arrivo, alle donne del Pakistan, che si uniscono attorno a Malala, la ragazza quasi uccisa dai Talebani per aver osato parlare della condizione femminile nella Terra dei Puri. E poi Vladimir Putin, nuovamente a capo del Cremlino in Russia, e il presidente egiziano Mohammed Morsi, braccio politico dei Fratelli Musulmani e contestato da piazza Tahrir per paura di pericolose derive islamiche nel suo assetto di governo. E poi Barack Obama, che batte Romney e per altri quattro anni sarà l'inquilino della Casa Bianca, e i due nuovo volti della politica cinese, Li Keqiang e Xi Jinping, che resteranno in sella per i prossimi 10 anni.

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