Donald Trump alla Casa Bianca
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Trump: il provvedimento contro la comunità Lgtb

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2 febbraio 2017. Il Presidente Donald Trump ascolta il produttore televisivo Mark Burnett che lo presenta ai partecipanti del National Prayer Breakfast a Washington, DC. Dalla presidenza di Dwight Eisenhower in poi, tutti i presidenti USA hanno partecipato a questo evento annuale, un incontro di preghiera promosso da un’associazione conservatrice evangelica.
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8 febbraio 2017. Il Presidente Donald Trump saluta dopo aver partecipato all'incontro invernale con l'Associazione degli sceriffi delle principali Contee e l'Associazione dei Capi dei dipartimenti di polizia delle principali città, nella Roosevelt Room della Casa Bianca a Washington, DC.
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1 febbraio 2017. Il Presidente Donald Trump stringe la mano a Rex Tillerson, alla presenza della moglie Renda St. Clair, dopo il suo giuramento come Segretario di Stato, nello Studio Ovale della Casa Bianca a Washington, DC.
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31 gennaio 2017. Il Presidente Donald Trump cammina attraverso la Cross Hall, diretto verso la East Room della Casa Bianca, per la nomina di Neil M. Gorsuch a giudice della Corte Suprema, in sostituzione del defunto Antonin Scalia.
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27 gennaio 2017. Il Presidente Donald Trump nella Hall of Heroes, presso il Dipartimento della Difesa ad Arlington, in Virginia, dove ha firmato 2 ordini esecutivi: uno inerente limitazioni a visti e accoglienza dei rifugiati e un secondo che incarica il Segretario alla Difesa di verificare la preparazione dell'esercito, le capacità nucleari e la difesa missilistica del Paese.
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27 gennaio 2017. Il Presidente Donald Trump accanto al Segretario alla Difesa James Mattis e al Vicepresidente Mike Pence presso il Pentagono a Washington, DC.
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25 gennaio 2017. Durante una visita al Department of Homeland Security a Washington, DC, il Presidente Donald Trump toglie il tappo alla penna con cui firmerà l'atto esecutivo per dare inizio al nuovo progetto di costruzione di un muro al confine con il Messico.
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24 gennaio 2017. Nello Studio Ovale della Casa Bianca, a Washington, il Presidente Donald Trump mostra uno dei 5 ordini esecutivi da lui firmati relativi all'industria petrolifera.
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20 gennaio 2017. Il Presidente eletto, Donald Trump, al suo arrivo sul versante Ovest, il West Front, del Campidoglio, di Washington, DC, per la cerimonia di giuramento da 45° Presidente degli Stati Uniti.
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Donald Trump in conferenza stampa, nella East Room della Casa Bianca, Washington Dc. 16 febbraio 2017
NORTH CHARLESTON, SC - FEBRUARY 17: U.S. President Donald Trump addresses a crowd during the debut event for the Dreamliner 787-10 at Boeing's South Carolina facilities on February 17, 2017 in North Charleston, South Carolina. The airplane begins flight testing later this year and will be delivered to airline customers starting in 2018. (Photo by Sean Rayford/Getty Images)

L'annunciato attacco di Donald Trump ai diritti della comunità Lgbt è arrivato. Con un colpo di spugna la sua amministrazione ha eliminato le linee guida antidiscriminazione che erano state varate da Barack Obama per proteggere gli studenti transgender. Direttive in base alle quali a questi ultimi nelle scuole pubbliche era permesso di usare bagni e spogliatori in base alla propria identità di genere e non in base al sesso di nascita.

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Si tratta del primo vero e proprio scossone all'eredità di Obama in campo dei diritti civili, e la paura di molti è che possa essere solo l'inizio di una offensiva molto più vasta dell'amministrazione Trump, che potrebbe arrivare - temono alcuni - a toccare anche la storica legalizzazione delle nozze gay.

La lettera
La decisione sui bagni degli studenti transgender èstata trasmessa a tutti gli istituti scolastici pubblici in una lettera di due pagine che inizia con la formula 'caro collega', firmata dalla ministra dell'istruzione Betty DeVos. Lettera in cui si parla di "confusione legale e giuridica" che ha portato all'emanazione delle linee guida dell'era Obama.

Nella missiva non si indicano nuove direttive, ma si parla del ruolo che i singoli stati Usa e i singoli distretti scolastici devono avere nel disegnare le giuste politiche.

Lo scontro
Eppure la decisione è stata presa dopo un duro scontro all'interno dell'amministrazione Trump, con la ministra DeVos che fino all'ultimo - raccontano fonti repubblicane ai media - si è opposta alla mossa anti-transgender, affermando di non essere d'accordo. Ma di fronte si è trovata la determinazione del presidente Trump in persona ma soprattutto del ministro degli interni Jeff Sessions, notoriamente contrario ad ogni tipo di progresso sul fronte dei diritti di gay, lesbiche e transgender.

DeVos, alla fine, si sarebbe trovata di fronte all'alternativa di sfidare Trump in persona o di cedere. Ed ha ceduto. Immediata la durissima condanna della comunità Lgbt e delle associazioni per la difesa dei diritti civili che accusano il presidente di aver tradito la promessa fatta in campagna elettorale di non intervenire in questo campo e di violare in questo modo i diritti umani.

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