Superenalotto
ANSA/ MOURAD BALTI TOUATI
Economia

Superenalotto: cosa succede alle vincite non riscosse

Quattordici novembre. Se entro quella data la persona che ha i sei numeri del Superenalotto più ricco della storia non dovesse farsi viva i 209 milioni di euro del montepremi finiranno nelle tasche del "banco", ovvero dello Stato.

Fino a ora, infatti, il titolare dei biglietto dei sogni non si è ancora recato a Milano o Roma presso gli uffici Sisal a batter cassa. E le regole parlano chiaro. 

Come funziona la riscossione dei premi

Per vincite fino a 5.200 euro basta recarsi presso la ricevitoria in cui si è giocata la schedina (con il tagliando e codice fiscale) entro 60 giorni dalla pubblicazione del bollettino e richiedere l'emissione della cifra vinta direttamente al rivenditore.

Dal 61esimo al 90esimo giorno, invece, è necessario recarsi presso gli uffici premi Sisal a Milano e Roma. Diversa la situazione per le vincite da 5.201 euro a 52 mila euro. In questo caso ci si potrà recare, entro 60 giorni dalla pubblicazione del bollettino ufficiale generale, presso uno dei punti pagamento premi riconosciuti e abilitati dalla Sisal; dal 61esimo al 90esimo giorno, invece, ci si dovrà recare presso gli uffici premi Sisal di Milano e Roma. Il premio verrà erogato entro 30 giorni solari dalla presentazione del tagliando vincente.

Per importi superiori ai 52.001 euro, come nel caso del vincitore dei 209 milioni di euro, ci si dovrà necessariamente rivolgere entro 90 giorni dalla pubblicazione del bollettino ufficiale generale agli uffici premi Sisal a Milano e Roma. Al momento, però, il misterioso Paperon De Paperoni ancora non si è palesato.

Cosa succede se la vincita non viene riscossa

I motivi possono essere parecchi. Il primo e più ovvio è quello di mantenere l'anonimato e aspettare che le acque si calmino a livello mediatico prima di passare alla riscossione. Il secondo motivo potrebbe essere che la persona baciata dalla dea bendata ancora non si sia accorta di aver vinto e la terza e più tragica possibilità è che, ironia della sorte, il fortunato vincitore abbia avuto la sfortuna di perdere il biglietto vincente.

In ogni caso se entro il 14 novembre Mister fortuna non dovesse comparire l'intero incasso finirebbe dritto nelle casse dello Stato e non ci sarebbe più modo di recuperarlo.

A quanto ammontano le vincite non riscosse

Nella storia dei giochi a premi non è mai capitato che venissero "dimenticati" importi così alti, ma negli ultimi 9 anni smemorati Gastoni hanno lasciato all'erario qualcosa come 350 milioni di euro.

"In tutti questi anni - fanno sapere da Sisal - la massima attesa per reclamare un montepremi è stata di 59 giorni. In questo senso, abbiamo rilevato come non esista alcuna correlazione tra l’entità della vincita e la velocità della sua riscossione. Dipende da soggetto a soggetto".

Il tempo intanto stringe e la cifra resta in sospeso nella cassaforte della Sisal. In ogni caso il "banco" ne uscirà a testa alta visto che, mal che gli vada, se proprio il vincitore dovesse presentarsi a batter casa, lo Stato incasserà 25 milioni di euro di tasse, vale a dire il 12% del totale dell'incasso. 

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