Striscia la Notizia vince la causa: il Gabibbo non è un plagio

Tutti pazzi per il Gabibbo

Ufficio Stampa Mediaset
Vittorio Brumotti e Maddalena Corvaglia con il Gabibbo

Tutti pazzi per il Gabibbo

Ufficio Stampa
Antonio Ricci

Tutti pazzi per il Gabibbo

Pigi Cipelli/Ufficio Stampa
Nel cast con Vittorio Brumotti e Valeria Graci anche Alessia Reato e il Gabibbo

Tutti pazzi per il Gabibbo

Olycom

Oltre all'attività da modella intorno alla fine degli anni '90 Michelle fa il suo debutto sul piccolo schermo. La Hunziker è una creatura dell'allora Fininvest e inizia a far parte in pianta stabile della squadra di Antonio Ricci. Nella foto nel 1999 è col Gabibbo in occasione della presentazione della stagione di Paperissima sprint


Tutti pazzi per il Gabibbo

(Olycom)

Angela Cavagna insieme al Gabibbo, alla velina Terry Sessa, Teo Teocoli e Sergio Vastano


Tutti pazzi per il Gabibbo

OLYCOM

Il Gabibbo affiancato da Roberta Lanfranchi e Marina Graziani, veline dal 21 settembre 1998 al 5 giugno 1999


Tutti pazzi per il Gabibbo

Mondadori Sirio

il Gabibbo e Juliana Moreira, nella trasmissione "Paperissima Sprint" (2009)


Tutti pazzi per il Gabibbo

ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO
Michelle Hunziker, Antonio Ricci e Belén Rodriguez

Il Gabibbo di Striscia la Notizia non è un plagio. Si chiude dopo quindici anni di contenzioso in tribunale la causa portata avanti dalla Crossland Enterprises e l’Adfra, che avevano chiesto a Mediaset 100 mila euro di risarcimento e di non mandare più in onda il celebre pupazzo rosso perché troppo somigliante alla mascotte sportiva Big Red, della Western Kentucky University.

Striscia la Notizia, il Gabibbo non è un plagio
Con la sentenza n° 503 depositata in data 11 gennaio 2017, la Corte di Cassazione ha dunque decretato che il Gabibbo di Striscia la Notizia non è un plagio della mascotte sportiva Big Red della Western Kentucky University. La Cassazione ha quindi confermanto il giudizio del tribunale di primo e secondo grado, rigettando l’impugnazione e condannando gli appellanti a rimborsare le spese legali. 

Già nel 2007 il tribunale di Ravenna dichiarò insussistente l'accusa di contraffazione del Big Red, giudizio confermato poi nel 2011 dalla Corte d’Appello di Bologna che ritenne la mascotte ideata da Ralph Carey, uno studente dell’Università, non così originale da meritare la protezione del diritto d’autore. Le differenze estetiche e "di personalità" tra i due pupazzi, secondo i giudici sono tali da escludere la contraffazione.

La soddisfazione di Antonio Ricci
Più che soddisfatto per la conclusione di un procedimento giudiziario, il patron di Strisciala Notizia nonché "papà" del Gabibbo, Antonio Ricci, che ha commentato così: «Il Gabibbo rappresenta il populismo, la pancia, non parla: rutta. Vuol significare che in tv qualunque banale pupazzo, se bercia o arringa moraleggiando, può ottenere il massimo della credibilità e popolarità. Condannarlo per la voluta banalità delle sue forme, che lo rendono simile a decine e decine di altri pupazzi infantili dalla bocca larga, sarebbe stata una vera e propria assurdità».


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