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Le cattive maniere della diplomazia americana

(GettyImagines/Lee Jin Man)

"Una differenza culturale o un atto di disprezzo?": Questo il tono di  alcuni media sudcoreani dopo aver visto il Tycoon stringere la mano alla  presidente Park Geun-hye. Non è la prima volta che il fondatore di  Microsoft si fa "beccare" in atteggiamenti informali quando si trova a  fianco dei potenti della Terra. Per uno degli uomini più ricchi del  mondo forse può apparire normale


(Ansa/Barbara Walton)

Un bacio affettuoso e un abbraccio. Nella storica visita di Barack Obama  in Birmania, il presidente americano ha mostrato fisicamente tutta al  sua stima per il Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi


(GettyImagines/John Stillwell)

Sono le due regine del Vecchio e del Nuovo Mondo. E si stimano. Ma avere a che fare con Sua Maestà Britannica vuol dire seguire un rituale antico di secoli. Michelle Obama nella prima visita a Buckingham Palace ha rotto l'etichetta. E ha abbracciato, con un vigorosa mano sulla spalla Elisabetta II. Come se fosse una parente, o una vecchia amica di famiglia. Lei, la sovrana non si è scomposta. Dio salvi la (due) Regine. E il loro stile


(GettyImagines/Paul Richards)

Era il 2006 ed era in corso il vertice dei G8. George W. Bush ha sempre avuto un approccio molto confidenziale e informale. E' il suo stile.  Così, mentre era in corso la riunione dei Grandi del Mondo a San Pietroburgo, si avvicinò alla parte del tavolo dove siedeva Angela Merkel e le fece un improvvisato massaggio sul collo. La cancelliera ne fu molto stupita. Molto. Ma era il Friendly Style del giocoso George


Una vigorosa stretta di mano alla presidente della Corea del Sud e  l'altra in tasca: il fondatore di Microsoft ha fatto la figura  dell'irriverente. Ma è il suo modo di fare, dicono. La sua  interlocutrice Park Geun-hye non ha fatto un plissé, ma nel suo paese i  commenti negativi sono stati molti. Non è la prima volta che l'etichetta  non viene rispettata da un potente targato Usa. Gesti informali per  dimostrare confidenza e fiducia nell'altro, ma che sono stati fatti  seguendo i canoni americani e non quelli degli interlocutori. Ecco una  breve carrellata di gaffes diplomatiche

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