Sicilia come Land Art

© Mario Cresci / Courtesy Photology
Mario Cresci, D’après Retablo (Fertilia) 2012 Stampa Giclée su Carta Cotone cm 73,5 x 97,5
© Elia Festa / Courtesy Photology
Elia Festa
© Anni Leppala / Courtesy Photology
Anni Leppala, Relatives (yard of stones), 2011 Stampa ai pigmenti su Carta Epson Premium Glossy cm 20,5 x 29,6
© Anni Leppala / Courtesy Photology
Anni Leppala, Shadow field, 2011 Stampa ai pigmenti su Carta Epson Premium Glossy cm 20,5 x 29,6
Andrea Jemolo / Courtesy Photology
Andrea Jemolo, Gibellina Vecchia, Grande Cretto, Alberto Burri 1984-1989 Diasec cm 100 x 100
© Elia Festa / Courtesy Photology
Elia Festa

Viaggiare in Sicilia significa imbattersi in una distesa infinita di costruzioni artistiche fatte dall'uomo: dai primi insediamenti Fenici alle intatte architetture greche, fino ad arrivare a recenti installazioni dell'uomo moderno.
La selezione delle opere in mostra a Noto si può considerare, per intensità e approfondimento, come un insieme di autonomi progetti personali.
Così Elia Festa, con la grande installazione “Questo ricordo lo vorrei raccontare” (fatta di 99 fotografie-cartoline di residui architettonici greco-romani) colloca concettualmente questo lavoro dentro i canoni di una raffinata operazione "ready-made", successivo a un lungo viaggio di ricerca "pellicolare" avvenuto in anni recenti in tutta la regione siciliana.
A Mario Cresci, con una serie di opere dal titolo “D'après Retablo”, interessa invece, come a Jemolo, lo sguardo sui particolari, arricchito dal proprio diretto intervento su parti di natura (rocce, sabbia o fichi d'india): proprio manipolando gli elementi, Cresci ci riporta, attraverso una visione teatrale e contemporanea, a ricordare il passaggio dell'uomo nel corso della storia.

SI.C.( )L.A.
Photology Noto
6 giugno – 30 luglio
Via Carducci, 12
Noto (SR)

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