Sicilia come Land Art
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Sicilia come Land Art

Una mostra che intende rappresentare l' enorme patrimonio di "segni" lasciati in Sicilia dall'uomo nel corso di 3.000 anni di storia

Viaggiare in Sicilia significa imbattersi in una distesa infinita di costruzioni artistiche fatte dall'uomo: dai primi insediamenti Fenici alle intatte architetture greche, fino ad arrivare a recenti installazioni dell'uomo moderno.
La selezione delle opere in mostra a Noto si può considerare, per intensità e approfondimento, come un insieme di autonomi progetti personali.
Così Elia Festa, con la grande installazione “Questo ricordo lo vorrei raccontare” (fatta di 99 fotografie-cartoline di residui architettonici greco-romani) colloca concettualmente questo lavoro dentro i canoni di una raffinata operazione "ready-made", successivo a un lungo viaggio di ricerca "pellicolare" avvenuto in anni recenti in tutta la regione siciliana.
A Mario Cresci, con una serie di opere dal titolo “D'après Retablo”, interessa invece, come a Jemolo, lo sguardo sui particolari, arricchito dal proprio diretto intervento su parti di natura (rocce, sabbia o fichi d'india): proprio manipolando gli elementi, Cresci ci riporta, attraverso una visione teatrale e contemporanea, a ricordare il passaggio dell'uomo nel corso della storia.

SI.C.( )L.A.
Photology Noto
6 giugno – 30 luglio
Via Carducci, 12
Noto (SR)

© Mario Cresci / Courtesy Photology
Mario Cresci, D’après Retablo (Fertilia) 2012 Stampa Giclée su Carta Cotone cm 73,5 x 97,5

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Rita Fenini