Sanremo 2014: le pagelle ai look della finale

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LUCIANA LITTIZZETTO. L’uccello dalle piume di cristallo. E’ il primo scivolone dopo cinque sere: si può mettere ad un passerotto l’abito da condor reale? Too much. Mi aspettavo per il finale un abito importante, ma non così: era meglio l’abito Maracaibo con le maniche in organza. Voto: 3.


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LIGABUE. L’apache di Correggio. Coerentissimo con il suo stile: giubbotto di pelle, jeans attillato al punto giusto, da vero rocker. Un bellissimo viso segnato dai suoi 53 anni: era perfetto. Voto: 9


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ARISA. Con l’abito marsupio abbiamo finalmente capito che non è in stato interessante, ma è solo colpa delle tasche che la ingrossano. Poteva osare di più perché ha un bellissimo fisico. Il raso ingolfa e fa le pieghe. Voto: 5


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FRANCESCO RENGA. Non cambio idea: non ha vinto il Festival, ma la gara di eleganza sì. Bello, maschio, sexy, ha tutte le carte in regole. Non ha mai sbagliato un colpo: bella la camicia aperta e persino i bracciali, elegante nonostante lo stile rustico da uomo che non deve chiedere mai. Beata Ambra. Voto: 10 


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GIUSY FERRERI. L’abito lungo nero è l’unico look che le ha reso giustizia: bello l'effetto medioevo, col kastil oro. Era uno degli abiti più interessanti della serata, ma i trampoli alla Moira Orfei restano inguardabili. Voto: 5


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FRANCESCO SARCINA. Non si mettono mai due neri insieme, ancora non si è capito?. Da brivido i tacchi di Joaquin Cortes e la camicia camicia di Lady Oscar. Truccato più di Alba Parietti. Voto: 2


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CLAUDIA CARDINALE. Le attrici devono fare i film non salire sul palco dell’Ariston. E’ sempre stata una donna elegante, ieri invece sembrava si fosse vestita a Porta Portese. Un mix and match terribile, ogni pezzo da un armadio diverso. Evviva Greta Garbo. Voto: n.c. 


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RAPHAEL GUALAZZI. Il voto va diviso in tre. 1: Raphael, non se ne può più del nero e blu assieme. 1: Zeta la formica, perché almeno per il finale poteva levarsi la maschera e regalarci un colpo di scena. 1: il coro del panettone Maina, con tanto di guanti rossi è roba da concerto di Natale. Voto: 3


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NOEMI. La piumata di Monteverde. Le piume in scena, in teatro,  non si mettono perché portano male: è una tradizione del teatro italiano che forse nessuno le ha spiegato. A parte l’effetto Yeti, non so se era peggio l’abito o l'anello cigno-gioiello. Un disastro. Voto: 3


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PIF. E’ lui il peggio vestito di tutte le sere del Festival, non di quest’anno ma di sessantaquattro edizioni. Non si sale su quel palco vestiti come al centro sociale Leoncavallo: alternativo non vuol dire sciatto. Voto: rimandato a Mtv


“I look del Festival? A parte la Littizzetto, è un trionfo di insufficiente”. Il costumista Giovanni Ciacci, volto del programma di Rai Due Detto Fatto, è impietoso e boccia senza appello cantanti e super ospiti. “Non c’è stato uno scossone, un’idea, un guizzo o un colpo di teatro”. L’esperto di stile, stylist di personaggi dello spettacolo da Sophia Loren in giù, scrive per Panorama.it le pagellone “reali” (ad alto tasso di ironia) sulla finale ed è subito trionfo di bocciati. E per il 2015 lancia un appello: “Come minimo il prossimo anno ci vorrebbe Moira Orfei come ospite, accompagnata da gli elefanti vestiti di paillettes, per bilanciare la noia e il pattume di questo Festival autarchico”. 

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