Roberta Pinotti e le donne d'Italia

Silvia Morara
"Donne d'Italia", il nuovo libro di Bruno Vespa
Silvia Morara
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti con Bruno Vespa e Giorgio Mulè
Silvia Morara
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti con Bruno Vespa
Silvia Morara
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti a Panorama d'Italia
Silvia Morara
Bruno Vespa firma le copie del suo nuovo libro "Donne d'Italia"
Silvia Morara
Bruno Vespa e Giorgio Mulè
Silvia Morara
Bruno Vespa e Giorgio Mulè
Degustazione di vini delle cantine Rallo
Degustazione di vini delle cantine Rallo
Degustazione Grana Padano

C’è anche il nome di Roberta Pinotti tra quelli delle Donne d’Italia raccontate nell’ultimo libro di Bruno Vespa, edito da Mondadori. Ed è proprio il conduttore di Porta a Porta, insieme al direttore di Panorama Giorgio Mulè ad accogliere a Palermo il ministro della Difesa in occasione di uno degli appuntamenti di Panorama d'Italia. Per parlare di terrorismo, certo. Di guerra e sicurezza. Ma anche per parlare di donne, dei loro punti di forza e delle difficoltà nella carriera.

- LEGGI ANCHE: Il Governo è unito nella strategia contro l'Isis

E il punto di vista di Roberta Pinotti è certamente peculiare. Al vertice di un ministero tradizionalmente considerato “maschile”. “Problemi nei rapporti con le forze armate, abituate a ministri uomini? A dire il vero – racconta il ministro – questi problemi non si sono mai manifestati, anche perché, per il ruolo che ricopro, incontro quasi sempre gli alti vertici”.

Di quello che una volta era il ministero della guerra e che oggi ha un'altra denominazione: “Quello che oggi guido è il ministero della Difesa e non più della guerra, perché i conflitti oggi nascono in maniera diversa rispetto al passato. Noi interveniamo per riportare il diritto, l’ordine”.

E in occasione di questi interventi rischiano di essere penalizzate le donne che hanno scelto la carriera militare: “Penso ad esempio – racconta il ministro – a chi è in maternità e deve magari rinunciare a una operazione, con conseguenze sulla valutazione. Ma la sensibilità di una donna – ricorda il ministro – viene sempre fuori, come accadde il giorno in cui parlai alle truppe in Afghanistan, facendo riferimento alle loro famiglie. Qualcuno poco dopo mi confidò: è la prima volta che veniamo chiamati in causa come 'persone”.

Mulè poi, prendendo spunto dal libro di Vespa, ha chiesto al ministro da quali donne traesse ispirazione nella sua vita pubblica. “Tra le italiane, - ha risposto senza esitazioni Roberta Pinotti - certamente da Tina Anselmi, per la sua determinazione e per la sua semplicità, unita alla grandezza di condotta e di pensiero”. Ma lo sguardo è andato anche oltre i confini italiani: “Ammiro molto Michelle Bachelet, presidente del Cile. Un giorno ebbi l'onore di incontrarla e mi spiegò l'importanza del ministero della Difesa: senza Difesa, mi disse, non c'è uno Stato".

Non manca poi un riferimento ancora più privato. Stimolato dalle domande di Mulè e Vespa: dietro a una donna di successo c'è sempre un grande uomo? “Io certamente – ha risposto il ministro Pinotti - ho un grande marito. Pochi mesi dopo aver partorito, decisi di non candidarmi per stare un po' in famiglia. Lui disse che non avrebbe voluto che un giorno io potessi guardare nostra figlia pensando che per lei avevo rinunciato a una cosa a cui tenevo tanto. Quindi mi rassicurò: 'Candidati, in qualche modo faremo'”.

Un racconto che ha suggerito a Bruno Vespa una considerazione, tratta anche dalle descrizioni delle donne del suo libro,  “Se un uomo senza una donna difficilmente arriva a certi incarichi, - ha detto - le donne possono fare anche da sole”.

YOU MAY ALSO LIKE