I purificatori d’aria sono efficaci contro il coronavirus e spopolano sul mercato

Secondo l’Household Air Pollution Commission l’inquinamento indoor fa più vittime di quello esterno. Ovviamente le condotte personali fanno sempre una grande differenza, quindi è bene evitare di fumare in casa, areare spesso gli ambienti, usare prodotti naturali per la pulizia, impiegare vernici e mobili con certificazioni di basse emissioni di sostanze nocive.

Un aiuto concreto lo offrono anche i purificatori d’aria, dispositivi sempre più popolari e capaci di migliorare la qualità dell’aria in tempi brevi e in modo efficace. Lo abbiamo verificato utilizzando per più di un mese il modello Sharp UA-HG60E-L, capace di rispondere bene alle necessità soprattutto di chi vive in città.

Il primo elemento utile assicurato da questi dispositivi è la consapevolezza del problema. Mentre l’inquinamento atmosferico è verificato e comunicato da siti e app specializzate, quello all’interno delle mura domestiche non si può misurare se non attraverso un purificatore d’aria che in pochi istanti comunica la qualità dell’aria.

Il risultato del nostro test evidenzia come siano diverse le situazioni in cui l’aria diventa scadente, soprattutto in cucina e negli ambienti vicini quando si prepara da mangiare ma anche quando ci si ferma in un ambiente per lungo tempo in compagnia di più persone senza ventilare la stanza.

Il modello di Sharp, come molti dei prodotti di questo tipo utilizza un sistema di purificazione attraverso i filtri Hepa (High Efficiency Particles Air), una speciale membrana in grado di catturare particelle piccolissime, fino a 0,03 micrometri. Questa barriera protettiva contro polvere, muffe, acari, batteri e persino virus, è efficace al 99,97%.

Un ulteriore ausilio per migliorare la qualità dell’aria è l’aggiunta di un filtro antiodori, generalmente a base di carboni attivi. Nel caso dello Sharp UA-HG60E-L si aggiunge anche un sistema basato sulla tecnologia Plasmacluster, un brevetto dell’azienda giapponese. Si tratta di un'innovazione in grado di generare ioni positivi e negativi uguali a quelli naturalmente presenti nell’aria esterna.

Un aiuto tutt’altro che secondario perché non solo aumenta sensibilmente l’assorbimento degli odori, ma si riducono anche in modo importante le particelle nocive nell’aria, virus compresi. A certificarlo, visto che per noi sarebbe impossibile dimostrare questa efficacia, è uno studio di laboratorio condotto in collaborazione con il Centro Nazionale delle Ricerche per il Controllo e la Profilassi delle Malattie Contagiose, Istituto di Medicina Tropicale dell’Università di Nagasaki, da esperti del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Shimane e da membri della Japanese Society for Virology.

Con l’emissione di una piaggia di ioni positivi e negativi, di idrogeno e ossigeno, si riesce a danneggiare le proteine della membrana dei virus, anche quella del SARS-CoV-2. In laboratorio la concentrazione dei virus si è ridotta del 90% in appena 30 secondi. Nonostante l’aria non sia stata del tutto sanificata, il contributo di questo purificatore sembra comunque rilevante.

A migliorare la salute e il comfort delle persone in un ambiente chiuso come in casa e in ufficio contribuisce anche il sistema di umidificazione integrato nel dispositivo di Sharp che funziona in modo automatico, assicurando sempre il livello ottimale di acqua nell’aria.

Se la tecnologia Plasmacluster è l’elemento distintivo di questo purificatore Sharp, impossibile da replicare in altro modo, va detto che aprire le finestre 2/3 volte al giorno, assicura un buon ripristino della qualità dell’aria a costo zero.

Tuttavia chi vive in città particolarmente inquinate, soprattutto d’inverno, l’aria esterna non sempre è delle migliori, inoltre chi ha animali in casa o chi vive in ambienti piccoli e affollati può trovare sicuramente beneficio dall’utilizzo dei purificatori d’aria. Dispositivi che diventano utili anche per chi soffre di allergie ai pollini.

Non sorprende quindi che il mercato di questi dispositivi sia in forte ascesa con un incremento medio annuo di oltre il 10%. Secondo le stime dei Brandessence Market Research, questo comparto varrà 21,15 miliardi di dollari entro il 2027, nel 2020 valeva meno della metà.

Un boom sicuramente spinto anche dalla pandemia e dalla sempre maggiore attenzione al tema della salute individuale. Ormai tutte le principali aziende di elettrodomestici hanno una gamma di purificatori a catalogo. C’è chi come Dyson ha spinto molto sul design e su funzioni peculiari come i filtri anti-formaldeide, e chi come Samsung con il suo Cube ha sviluppato una tecnologia che diffonde gentilmente il flusso d’aria attraverso 60.000 microfori, evitando il tipico e fastidioso getto freddo.

In commercio ci sono davvero molti prodotti, con grandi differenze di prezzo e di tecnologie adottare. Quelli più efficaci, come abbiamo detto, utilizzano i filtri HEPA che tra l’altro vengono impiegati anche per la sanificazione dell’aria sugli aerei, sui treni e negli ospedali. Prima di acquistarli è bene verificare che siano adeguati alle dimensioni delle stanze in cui si vogliono posizionare e ricordare che l’efficacia è limitata alle particelle in sospensione nell’aria. Gli inquinanti depositati sulle superfici come mobili, tende e tappeti vanno rimosse con altri metodi.

Se l’areazione dei locali e buone pratiche quotidiane sono più che sufficienti a ripristinare una qualità accettabile dell’aria, in alcuni casi come quelli che abbiamo elencato, l’ausilio di un buon purificatore può fare la differenza. Importante è non sottovalutare l’inquinamento indoor, subdolo e pericoloso.

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