Ali sulla Marna. L'aviazione militare francese e il mito di Roland Garros

Musée de l'Air et de l'Espace - Le Bourget 

Volo di un Caudron G.4, il primo biplano bimotore in servizio presso l'Aéronautique Militaire. Con due motori Anzani rotativi, raggiungeva una velocità di punta di 124 km/h.


Musée de l'Air et de l'Espace - Le Bourget 

Un Morane-Saulnier type "N", monoplano monoscocca. Uno dei più utilizzati durante i primi mesi della guerra. L'apparecchio della foto è quello di Jules Vèdrines, uno dei primi assi dell'aviazione francese.


Musée de l'Air et de l'Espace - Le Bourget 

Officina di produzione di aeroplani S.P.A.D. (Societé Pour l'Aviation et ses Derivés)


Musée de l'Air et de l'Espace - Le Bourget 

La fragile sagoma di un biplano Caudron G.4 in legno e tela dorante un volo di ricognizione.


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L'aviatore francese Roland Garros fotografato al termine della sua grande impresa, il raid del Mediterraneo, nel settembre 1913. 

Durante la trasvolata, effettuata in condizioni meteorologiche avverse, fu sul punto di compiere un atterraggio di fortuna in Sardegna. Tuttavia il pioniere del volo riuscì a terminare la trasvolata con le ultime gocce di carburante nel serbatoio e la strutture dell'apparecchio duramente provata dal lungo volo.


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1911, Circuito aereo europeo. Roland Garros partecipa alla competizione a bordo dell'essenziale monoplano ad ala alta Santos-Dumont Demoiselle.


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Roland Garros al termine del raid St-Raphael-Bizerta, in compagnia di "spahis", soldati coloniali tunisini.


il Morane Saulnier di Roland Garros utilizzato durante le prime fasi della Prima Guerra Mondiale.


Imperial War Museum

Biplano da ricognizione francese Farman "MF7 Longhorn" in servizio nell'agosto 1914.


Imperial War Museum

Un altro biplano Farman, l'MF 11 "Shorthorn". I nomi delle squadriglie dell'Aviation Militaire prendevano il suffisso dalle iniziali del costruttore degli apparecchi di cui erano dotati. Es: MF XX per le squadriglie con biplani Maurice Farman, MS XX per i Morane Saulnier e così via.


Imperial War Museum

Un altro monoplano francese molto utilizzato durante il primo anno di guerra: Il Deperdussin TT. Pesante solamente 725 kg, era dotato di un rotativo Gnome-Rhone da 60 CV, che lo spingeva quasi a 120 km/h. Anche sul Deperdussin era applicata lo schema costruttivo privo di alettoni. La cabrata o la picchiata avvenivano per "svergolamento" dell'ala, ossia la deformazione controllata della superficie alare tramite un sistema di tiranti.


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Il volo civile di un Deperdussin TT nel 1912. Allo scoppio delle ostilità il monoplano, pur maneggevole e sufficientemente agile, era già obsoleto.


Library of Congress

Un Deperdussin francese delle ultime serie catturato ed esaminato da aviatori tedeschi.


Il monoplano ad ala alta Morane-Saulnier Type L "Parasol". Fu su questo apparecchio che Roland Garros fece i suoi primi voli di guerra, mentre studiava l'applicazione dell'arma di prua sparante attraverso il disco dell'elica.


Morane Parasol catturato, al quale sono state già dipinte le croci di ferro alari della Luftsreitkrafte per i voli di prova. Il velivolo è privo del motore, asportato dai tecnici tedeschi per lo studio della tecnologia nemica.


Siamo alla fine del 1914. i tecnici francesi mettono a punto il Caudron G.4, un grande balzo in avanti per la tecnologia aeronautica dell'epoca. Biplano bimotore, volerà nel marzo 1915 e sarà il primo bombardiere notturno della Grande Guerra. In Italia sarà costruito su licenza dalla AER di Orbassano, alle porte di Torino.


Musée de L'Air et de l'Espace- Le Bourget

Mitragliere francese in postazione verso la fine della Grande Guerra. Dotato di arma a doppia canna e torretta mobile, questa soluzione fu frutto di una rapida evoluzione tecnologica che portò dal primo rudimentale sincronizzatore di Roland Garros alla concezione moderna degli aeroplani da caccia. In soli quattro anni.


Quasi sconosciuta come arma di offesa, ma già utilizzata come strumento di ricognizione al servizio delle artiglierie, l'aviazione degli albori si trova nel 1914 coinvolta nella Grande Guerra. Ancora in una fase antecedente alla produzione di serie e ai grandi numeri, l'industria aeronautica europea si trovava ad affrontare la guerra in una fase semi-artigianale.

I francesi erano tuttavia all'avanguardia. Già nel 1909 Louis Blériot trasvolava la manica su un monoplano da lui progettato. L'eredità dei fratelli Wright era raccolta in Europa da personaggi come Farman, Deperdussin, i fratelli Morane, Saulnier, Breguet. 

Quando la Francia entrò in guerra nell'agosto del 1914, i modelli a disposizione erano sostanzialmente pensati per un uso civile, privi di armamenti. Nel 1910 l'artiglieria francese, alle cui dipendenze era il servizio aeronautico, contava in linea solo 7 apparecchi. Proprio nei pressi della Marna, a Chalons-sur Marne, nasce il primo campo attrezzato dell'aviazione militare d'oltralpe. 

Alla metà del 1914 gli aeroplani erano saliti a 148, organizzati in 25 squadriglie. Durante la prima battaglia della Marna, l'apporto della ricognizione aerea fu essenziale, in quanto suggerì al comando francese le mosse delle armate tedesche, permettendo ai francesi il successo della controffensiva.

Nel 1913 un giovane aviatore di Saint-Denis, Roland Garros, aveva stabilito un record di trasvolata rischiando la propria vita. Ai comandi di un Morane-Saulnier aveva trasvolato il Mediterraneo, dal Fréjus a Bizerta, in Tunisia. Allo scoppio della guerra era inquadrato nel servizio aeronautico.

Fu alla fine del 1914 che Roland Garros, per una geniale intuizione, di fatto inventò l'aviazione da caccia. Posizionò una mitragliatrice sulla prua del suo apparecchio, facendo in modo che i proiettili non colpissero l'elica tramite l'applicazione di due coni metallici sulla canna dell'arma. Di lì a poco divenne un asso, con 4 abbattimenti consecutivi di aerei nemici. Fu catturato dai tedeschi nel 1915 e costretto a rivelare il suo segreto. Fokker applicò l'invenzione di Garros ai suoi aerei, creando in questo modo il "flagello Fokker". Liberato nel 1918, ritornò ai comandi ma il 5 ottobre dello stesso anno fu abbattuto nel cielo di Vouziers, nelle Ardenne.

Una mostra al Musée de l'Air di Parigi Le Bourget celebra il centenario degli eroi dell'aria d'oltralpe

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