Per Apple due su dodici delle app più belle al mondo sono italiane

Bisogna essere molto orgogliosi. E non solo perché su dodici idee appena premiate all’edizione 2017 degli «Apple Design Awards», l’annuale riconoscimento che da vent’anni la mela conferisce alle applicazioni più creative, due sono italiane. Tanto quanto gli Stati Uniti, per intenderci, che per abilità digitali ci distanziano solitamente parecchio.

Il motivo fondamentale è che si tratta di due programmi legati alla produttività. Utili, concreti, che sanno rendersi fondamentali. Perché, suvvia, è facile dare sfogo e fare leva sul senso artistico con videogame che proiettano in mondi immaginari o generano pazze geometrie (il caso, infatti, di 5 vincitori su 12), un po’ meno con un editor di posta elettronica e un altro di testi.

Ovvero AirMail 3 e Bear, alfieri del tricolore nel trofeo targato Cupertino, capaci di fare la differenza con i dettagli, le sfumature. Con l’usabilità, che poi è quello che agli utenti interessa davvero.

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Soddisfazione ancora maggiore, non parliamo di emanazioni di grandi realtà informatiche in poli come Milano o Torino, ma di creature di provincia in senso di densità digitale. AirMail 3 (immagine sopra) arriva infatti da Bloop, un’azienda di Siena, un passo a due di sviluppatori, Leonardo Chiantini e Giovanni Simonicca.

Firmano un sistema di posta elettronica per la galassia iOS, macOS e watchOS, dunque dispositivi fissi, mobili e wearable; una trasversalità dalla resa veloce, pulita e intuitiva. Amata e già radicata fuori dai nostri confini: è disponibile in 32 lingue

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Bear, l’altro vincitore, è opera di Shiny Frog, da Parma. Altra botte piccola - il team è composto da un tris di esperti di programmazione e design (Danilo Bonardi, Konstantin Erokhin e Matteo Rattotti) – che ha fatto un inchiostro buonissimo. Uno strumento per creare note e testi con rapidità, in qualsiasi attimo e luogo si sia colti dall’ispirazione.

«Con un design semplice e pulito, una bella selezione tipografica e un'esperienza sempre veloce su qualsiasi dispositivo» scrive Apple del programma per iPhone, iPad e Mac e già utilizzabile in 11 lingue. A conferma che i riconoscimenti, più che la specificità territoriale, hanno ricompensato la vocazione internazionale. Per una volta, anzi due, non un obiettivo, una speranza o una promessa, ma una missione compiuta. E premiata.

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