Yara Gambirasio
Ufficio stampa Carabinieri
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Omicidio di Yara, la "confessione" di Bossetti - L'audio

C’è un piccolo passaggio, negli interrogatori di Massimo Bossetti, che è passato completamente inosservato, ma al quale gli inquirenti assegnano un grande valore indiziario.

Il muratore bergamasco non soltanto dichiara di aver avuto paura nel momento in cui i carabinieri entrano in cantiere per arrestarlo, ma ammette di aver temuto perfino per la sua incolumità fisica, di essere rimasto terrorizzato e di aver pensato addirittura che gli uomini delle forze dell’ordine potessero picchiarlo.

L'interrogatorio di Bossetti: "Avevo paura!"

Le parole dell’uomo accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, secondo i carabinieri e la procura, inserite nella dinamica degli eventi assumono un valore prossimo alla confessione, seppur indiretta e inconsapevole. Di certo, chi indaga non ha dubbi, finiranno per avere un peso importante al processo.

È martedì 8 luglio dello scorso anno. Massimo Bossetti viene interrogato in carcere alla presenza del suo avvocato difensore Claudio Salvagni. Di fronte a lui, il pubblico ministero Letizia Ruggeri e due ufficiali dei carabinieri del Ros. L’incontro dura più di due ore, Bossetti risponde a tutte le domande e nella parte finale lancia una seria di accuse pesanti contro Massimo Maggioni che “sbavava come un cane...a guardare le ragazzine alla fermata dello scuolabus”, dichiarazioni che gli sono valse l’incriminazione per callunnia.

L’interrogatorio finisce, ma i microfoni rimangono accessi. Il pubblico ministero e i militari rileggono la trascrizione e correggono alcuni errori di battitura. L’atmosfera si fa più rilassata. Bossetti commenta quello che scrivono i giornali, poi parla della sua casa sequestrata, chiede quando la moglie e i figli potranno tornare nella loro abitazione. Letizia Ruggeri lo invita a rileggere le trascrizioni per controllare eventuali passaggi non verbalizzati correttamente.

Bossetti si è rilassato e ha abbassato le difese, torna a commentare le notizie di stampa. Dice testuale: “Fanno vedere tanto quella scena quando siete venuti a prelevarmi...avevo una paura...ma una paura in quel momento lì che non sapevo più cosa fare”. Paura? Chiede un ufficiale. “Sì perché sono arrivati lì così...avevo paura che mi picchiavano davvero...avevo una paura tremenda...tutti insieme...lì così...ero terrorizzato di quello che mi poteva accadere...”

Le immagini integrali dell’arresto di Massimo Bossetti sono state trasmesse dalla trasmissione televisiva Quarto Grado. Si vedono i carabinieri arrivare in cantiere. Bossetti, che sta sopra l’impalcatura, ha una reazione di paura, fa due passi nella direzione opposta, come avesse l’istinto di fuggire. Si è molto dibattuto su quest'ultimo aspetto, con gli avvocati difensori che si sono scagliati contro chi ha parlato di tentativo di fuga del loro assistito.

Ma va specificata bene la dinamica dell’arresto. Quando i carabinieri entrano in cantiere, dove ci sono una decina di operai, non indicano e non si rivolgono a Bossetti, ma dicono che sono alla ricerca di lavoratori extracomunitari in nero.

Da qui i dubbi. Di cosa hai paura? Perché temi addirittura che ti possano picchiare? Sei al lavoro come tutti i santi giorni della tua vita, sei un uomo senza macchia, nel vero senso del termine, perché la tua fedina penale è pulita, perché non hai mai fatto nulla di male, non hai davvero nulla da temere. Perché rimani terrorizzato e arrivi a pensare perfino che ti possano mettere le mani addosso?

Ecco il passaggio che per gli inquirenti assume un valore equiparabile nella sostanza alla confessione. Perché non è poi così lontano il tempo in cui se venivi arrestato per un reato infamante come quello di aver toccato una ragazzina, prima delle manette ti prendevi una fracassata di botte. Succedeva regolarmente fino a qualche anno fa, e forse accade ancora, chissà... Di certo nel contesto sociale e culturale di Bossetti è una opzione contemplata.

Ma se hai la coscienza a posto, perché hai così paura?




ANSA
Il furgone IVECO Daily di proprietà di Massimo Bossetti. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015.
Il furgone IVECO Daily di proprietà di Massimo Bossetti. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA
Il luogo dove è stato trovato il cadavere di Yara Gambirasio. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA
Yara Gambirasio. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA
Alle ore 18:35:31 del 26.11.2010 (Telecamera POLYNT di via Caduti dell Aeronautica) si nota il furgone che transita in direzione di Locate - Mapello (BG). ANSA
Alle ore 18:00:56 del 26.11.2010 (Telecamera SHELL) si nota il furgone che transita sulla via Locatelli, direzione Ponte San Pietro (BG). L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA
Yara Gambirasio. L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
Alle ore 18:35:31 del 26.11.2010 (Telecamera POLYNT di via Caduti dellAeronautica) si nota il furgone che transita in direzione di Locate - Mapello (BG). L'immagine Ë tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
Alle ore 18:35:31 del 26.11.2010 (Telecamera POLYNT di via Caduti dellAeronautica) si nota il furgone che transita in direzione di Locate - Mapello (BG). L'immagine tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
Alle ore 18:00:56 del 26.11.2010 (Telecamera SHELL) si nota il furgone che transita sulla via Locatelli, direzione Ponte San Pietro (BG). L'immagine Ë tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
Ansa
Alle ore 18:05:40 del 26.11.2010 (Telecamera Banca Credito Cooperativo sita nella via Rampinelli) si nota il furgone che transita sulla via Rampinelli e si immette sulla via Gotti.
Il furgone IVECO Daily targato CH605NZ di propriet‡ di Massimo Bossetti. L'immagine Ë tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
Alle ore 18:00:56 del 26.11.2010 si nota il furgone che transita sulla via Locatelli, direzione Ponte San Pietro (BG). L'immagine è tratta dall'informativa finale della procura di Bergamo sull'inchiesta per l'omicidio di Yara Gambirasio. Milano, 27 febbraio 2015. ANSA/PROCURA BERGAMO
Ansa
Il furgone di Bossetti ripreso vicino alla palestra in un video tratto da "Chi l'ha visto?"
Sarah Gino, genetista forense, consulente della difesa di Massimo Bossetti, accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio
Ansa
Sarah Gino, genetista forensem
Uno dei fotogrammi diffusi dalla trasmissione 'Segreti e delitti' su Canale 5, il 18 luglio 2014, sul caso Gambirasio. 19 luglio 2014. ANSA /UFFICIO STAMPA MEDIASET ++NO SALES, USE EDITORIAL ONLY, NO TV ++
Ansa Tv-Canale 5
Marita Comi, intervistata in esclusiva da Luca Telese nel corso della trasmissione "Matrix"
ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA
Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio
Ansa/Paolo Magni
Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, gli avvocati di Giuseppe Massimo Bossetti, arrestato per l'omicidio di Yara Gambirasio, escono dal carcere di Bergamo
Massimo Bossetti/Facebook
Un'immagine di Massimo Bossetti tratta dal profilo Facebook
ANSA
Massimo Bossetti il giorno del'arresto
ANSA /Ufficio Stampa Carabinieri
Il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti mentre viene portato nella caserma del comando provinciale dei Carabinieri. Bergamo, 16 giugno 2014

CARABINIERI

Il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti mentre viene portato nella caserma del comando provinciale dei Carabinieri, a Bergamo il 16 giugno 2014

Carabinieri

Massimo Bossetti il giorno dell'arresto

ANSA /Paolo Magni

L'uscita di Massimo Giuseppe Bossetti dalla caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bergamo, 16 giugno 2014


La conferenza stampa degli inquirenti del caso Yara
Giuseppe Guerinoni e Massimo Bossetti
Ufficio stampa Carabinieri
Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo ritenuto il responsabile dell'omicidio di Yara Gambirasio

ANSA /Ufficio Stampa Carabinieri

Una foto rilasciata dall'ufficio stampa dei carabinieri mostra il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti mentre viene portato nella caserma del comando provinciale dei Carabinieri. Bergamo, 16 giugno 2014


Ansa

Massimo Bossetti, l'uomo arrestato per il delitto di Yara Gambirasio
ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA
Massimo Giuseppe Bossetti

ANSA/FACEBOOK

Un'immagine del profilo facebook di Massimo Bossetti

 ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA 

Bossetti dopo il fermo
ANSA/PAOLO MAGNI
L'uscita di Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo fermato per l'omicidio di Yara Gambirasio, dalla caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bergamo

CARABINIERI

Il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti
ANSA /Paolo Magni

Giornalisti e gente comune all'esterno della caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bergamo mentre era in corso l'interrogatorio di Massimo Bossetti


ANSA /Paolo Magni

Massimo Giuseppe Bossetti esce dalla stazione di polizia in auto. Bergamo, 16 giugno 2014


ANSA /Paolo Magni

L'uscita di Massimo Giuseppe Bossetti dalla caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bergamo, 16 giugno 2014


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