Perché lo skate elettrico è meglio dell’hoverboard

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Roberto Catania

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Casomai vi capitasse di vedere sfrecciare per strada qualcuno a bordo di uno skateboard che si muove da solo (ovvero senza spinta), non spaventatevi: siete semplicemente incappati in uno dei primi utilizzatori di uno skate elettrico.

Ebbene sì. Dopo gli hoverboard, le bici e i monopattini, anche la buona e vecchia “tavola” è pronta a sposare il movimento elettrico, un matrimonio che prima o poi s’aveva da fare, visto l’entusiasmo suscitato dai cosiddetti personal transporter (acceleratori di movimento per chi preferisce la letteratura italiana).

Da questi ultimi lo skate elettrico ha ereditato il principio di una mobilità leggera, pulita (i costi ambientali sono quelli della ricarica di una batteria), e dal costo tutto sommato accessibile. Ma anche un regime legislativo piuttosto restrittivo, che non ne consente l’utilizzo in strada ma solo su aree pedonali e private (purché non creino pericolo o intralcio per i pedoni).

Fin qui le analogie, perché poi ci sono pure le differenze. Che non sono poche. Rispetto a molti altri acceleratori di movimento - e in particolare rispetto ai chiacchieratissimi hoverboard - lo skateboard elettrico è infatti un mezzo più semplice da guidare, più discreto e con l’innegabile vantaggio di poter essere utilizzato anche da spento.

Qualche settimana a bordo del Doc Skateboard Plus, uno dei modelli di punta del catalogo Nilox ci permette di spingerci in qualche considerazione in più.

Roberto Catania

Come si guida

Facile da guidare, si diceva. Rispetto agli equilibrismi necessari per pilotare un hoverboard, lo skaterboard elettrico ha il vantaggio di essere quantomeno in piano. E di sfruttare una modalità di andatura che tutti - almeno una volta nella vita - hanno provato. Certo, qui c’è un comando elettrico e questo fa tutta la differenza del mondo. Ma l’intervento della tecnologia non è poi così traumatico.

Tutto passa dal piccolo telecomando in dotazione che controlla via Bluetooth la marcia e l’arresto dell’unica ruota motrice (collegata a un motore da 200 Watt). Spingendo la leva in avanti lo skateboard avanza, rilasciandola si va in folle, tirandola indietro si frena; c'è anche un piccolo selettore per invertire il senso di marcia, casomai la tavola fosse stata orientata al contrario.

Naturalmente lo skateboard elettrico si può usare anche senza motore, come uno skateboard normale. I puristi della disciplina storceranno un po’ il naso, ma si tratta ad ogni modo di una vera e propria ancora di salvataggio (nel malaugurato caso ci si trovasse con la batteria a terra).

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Le prestazioni

Le quattro ruote da 3,3 pollici permettono di viaggiare anche su terreni moderatamente sconnessi (sul pavé ad esempio) anche se, va detto, il luogo ideale per questo genere di mezzi sono i percorsi con asfalto liscio o, meglio ancora, i pavimenti marmorei di certi spiazzi cittadini.

Quanto alla velocità standard - 12 km/h - ci pare adeguata a quella di un veicolo elettrico che non permette troppe evoluzioni né sul piano della sterzata né su quello della frenata. Comunque. Per chi volesse andare un po’ oltre, c'è una seconda marcia: basta pigiare due volte sul pulsante di accensione per commutare la velocità massima fino a circa 18 km/h.

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Il vantaggio di un mezzo discreto

Rispetto all’hoverboard, lo skate elettrico ha un altro vantaggio: è più discreto. Sarà per via di un form factor che nella sua versione classica è stato ampiamente sdoganato, sarà che ci siamo ormai abituati a vedere skater di ogni religione e specie, sta di fatto che nessuno vi guarderà come un extraterrestre, almeno sulle prime: siete su una tavola come se ne vedono tante in giro. Certo, questa va da sola, ed è probabile che qualcuno, dopo avervi visto sfrecciare, si volti di scatto per capire che razza di spinta avete dato per avere un’inerzia così anomala; di primo acchito, però, sarete solo uno dei tanti skater che popolano il pianeta.

Di discreto lo sketeboard elettrico ha anche gli ingombri e, più in generale, la trasportabilità. I 6 kg di peso e il comodo foro ovale (utilizzabile come maniglia) fanno di questo mezzo un’ottimo mezzo per i tragitti brevi. Volendo lo si può portare su un  mezzo pubblico e utilizzarlo in un secondo momento per percorrere il fatidico ultimo miglio.

Roberto Catania

Autonomia

Ok ma quanta strada si può fare su uno skate di questo tipo? Con un pieno di energia (un paio di ore di ricarica), più o meno una decina di chilometri, un’autonomia tutto sommato sufficiente per una giornata di svago. Se poi la batteria dovesse esaurirsi, c’è - come detto - il piano B: proseguire senza corrente, utilizzando la spinta del  motore umano, le gambe, proprio come si faceva nel secolo scorso.

Va detto che l'indicazione sull'autonomia residua, così come quella sulla velocità, non è riportata sullo skate, ma va letta in remoto, dall'applicazione Nilox Doc scaricabile su iPhone o smartphone Android. Da qui è possibile settare alcune impostazioni e usare il telefono come telecomando, opzione che però ci sentiamo di sconsigliare. 

Roberto Catania

Conclusioni

Non è solo la versione vintage dell’hoverboard. Lo skateboard elettrico è un mezzo piuttosto unico nel suo genere: perché è facile da guidare (soprattutto per chi ha già esperienza con tavole di qualsiasi tipo, anche snowboard), discreto e trasportabile ovunque

Il modello da noi provato - Nilox Doc Skateboard Plus (429,95 euro il prezzo suggerito) - ha tutto quello che serve per soddisfare l’utente medio: qualità dei materiali, stabilità e autonomia sono quelle che ci si aspettano da un transporter di questo tipo. Ci sono tavole più spinte, è vero, ma non adatte a tutti (serve grande dimestichezza col mezzo). 

Nel complesso un mezzo meno appariscente dell’hoverboard, più leggero e facile da guidare, e dunque più sfruttabile. Sia per divertirsi che per risparmiare qualche minuto sui brevi tragitti, sebbene - lo ricordiamo - la legge ne impedisca l'uso su strade e percorsi ciclabili.

Per saperne di più

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