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Migranti, nessuna invasione: 144mila in Italia nel 2015

ANGELOS TZORTZINIS/AFP/Getty Images
Un barcone naufragato al largo delle coste greche
ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Peidi scalzi nella marcia per i migranti per le vie del centro di Torino,11 settembre 2015.
JOE KLAMAR/AFP/Getty Images
Migranti posano per una foto al loro arrivo al confine con l'Austria dall'Ungheria - 11 settembre 2015
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Migranti in cammino verso Vienna dal confine con l'Ungheria
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La coda dei migranti al confine tra Austria e Ungheria
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Una bimba rifugiata siriana sulla spiaggia dell'isola di Lesbo dove è arrivata dopo aver attraversato su un baracone il mare Egeo
ANSA/ CLAUDIO ACCOGLI
Migranti a Rozske in attesa di salire sui bus per essere, poi, trasferiti al confine con l'Austria a Gyor, ROZSKE (CONFINE UNGHERIA), 10 Settembre 2015.
EPA/HERBERT P. OCZERET
Rifugiati arrivati dall'Ungheria in Austria - 9 settembre 2015
EPA/SANDOR UJVARI HUNGARY OUT
MIgranti scortati dalla polizia ungherese dopo il loro ingresso in Ungheria dalla Serbia
EPA/SANDOR UJVARI HUNGARY OUT
Un migrante entra in Ungheria dalla Serbia attraversando il muro ancora non ultimato che dividerà i due Paesi al confine - 10 settembre 2015
EPA/HERBERT P. OCZERET
Rifugiati arrivati dall'Ungheria in Austria - 9 settembre 2015
EPA/SANDOR UJVARI HUNGARY OUT
Il muro in costruzione sul confine tra Ungheria e Serbia vicino al villaggio di Roszke a 180 km a sudest di Budapest - 10 settembre 2015
ANSA/ CLAUDIO ACCOGLI
I migranti che attraversano il confine dalla Serbia, nel sud dell'Ungheria, vengono caricati a bordo di autobus diretti a Gyor, a due passi dal confine con l'Austria, SZEGED (CONFINE UNGHERIA-SERBIA), 9 Settembre 2015.
ANSA/ CLAUDIO ACCOGLI
I migranti che attraversano il confine dalla Serbia, nel sud dell'Ungheria, vengono caricati a bordo di autobus diretti a Gyor, a due passi dal confine con l'Austria, SZEGED (CONFINE UNGHERIA-SERBIA), 9 Settembre 2015.
ANSA / CLAUDIO ACCOGLI
Migranti alla frontiera tra Serbia e Ungheria, Roszke (confine Ungheria-Serbia), 7 settembre 2015.
ANSA / CLAUDIO ACCOGLI
Migranti alla frontiera tra Serbia e Ungheria, Roszke (confine Ungheria-Serbia), 7 settembre 2015.
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Un rifugiato siriano arriva sull'isola di Lesbo in Grecia su un canotto partito dalla Turchia - 7 settembre 2015
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Giubbotti di salvataggio, abiti, scarpe sulla spiaggia dell'isola di Lesbo. Se ne sono liberati i profughi arrivati sull'isola dopo un lungo viaggio in mare - 7 settembre 2015
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Un gruppo di rifugiati siriani arrivano sull'Isola di Lesbo dopo aver attraversato il mar Egeo su un gommone proveniente dalla Turchia - 7 settembre 2015
EPA/ZOLTAN BALOGH
Budapest, 4 settembre 2015. Un gruppo di migranti lascia a piedi la città, in direzione Vienna.
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Bicske, Ungheria, 4 settembre 2015: la protesta dei migranti che si rifiutano di abbandonare il treno per raggiungere un campo profughi.
Uno dei momenti dell'intervento di soccorso della nave della Marina Militare Cigala Fulgosi che nel Canale di Sicilia, il 2 agosto scorso, ha tratto in salvo 90 migranti che si trovavano a bordo di un gommone. Tra loro donne e bambini.
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Budapest, 1 settembre 2015, migranti accampati nei dintorni della stazione Keleti
AFP PHOTO / DIMITAR DILKOFF
Migranti al confine tra Macedonia e Grecia.
ANSA/ US MARINA MILITARE
Le operazioni di soccorso dei migranti della marina militare
ANSA/ US MARINA MILITARE
Le operazioni di soccorso dei migranti della marina militare
ANSA/ORIETTA SCARDINO
L'arrivo a Catania della nave norvegese Siem Pilot al servizio di Frontex, con a bordo 312 migranti tra cui 45 donne e 3 minori sopravissuti e le 49 vittime della tragedia del mare avvenuta l'altro ieri al largo della Libia. Catania, 17 agosto 2015
ANSA/ US MARINA MILITARE
Le operazioni di soccorso dei migranti della marina militare
ANSA/ US MARINA MILITARE
Le operazioni di soccorso dei migranti della marina militare
ANSA/ORIETTA SCARDINO
La nave norvegese Siem Pilot con le salme dei migranti, morti durante il naufragio della loro imbarcazione, ormeggiata nel porto di Catania, 17 agosto 2015.
La nave della marina militare irlandese Le Niamh con a bordo 367 migranti, di cui 24 donne, 13 minori e 25 salme vittime dello scorso naufragio a largo della Libia Ë approdata nel porto di Palermo. Le persone salvate dai soccorritori sono in tutto 373. Sei migranti sono stati trasportati in elisoccorso in alcuni ospedali. Palermo, 6 agosto 2015. ANSA/CORRADO LANNINO
Immagini da un video della Polizia sul naufragio di ieri del barcone con oltre 500 migranti a bordo avvenuto al largo della Libia. I sopravvissuti sono stati soccorsi da una nave irlanedse e sbarcati nel porto di Palermo. Sono stati recuperati 25 cadaveri. Cinque scafisti sono stati arrestati. Palermo, 7 agosto 2015. ANSA/POLIZIA DI STATO PALERMO
Nel solo mese di giugno sulle isole della Grecia giunti 4.270 bambini migranti, 86 dei quali non accompagnati. ANSA/SAVE THE CHILDREN
Nel solo mese di giugno sulle isole della Grecia giunti 4.270 bambini migranti, 86 dei quali non accompagnati. ANSA/SAVE THE CHILDREN
Nel solo mese di giugno sulle isole della Grecia giunti 4.270 bambini migranti, 86 dei quali non accompagnati. ANSA/SAVE THE CHILDREN
Nel solo mese di giugno sulle isole della Grecia giunti 4.270 bambini migranti, 86 dei quali non accompagnati. ANSA/SAVE THE CHILDREN
La nave della marina militare irlandese Le Niamh con a bordo 367 migranti, di cui 24 donne, 13 minori e 25 salme vittime dello scorso naufragio a largo della Libia Ë approdata nel porto di Palermo. Le persone salvate dai soccorritori sono in tutto 373. Sei migranti sono stati trasportati in elisoccorso in alcuni ospedali. Palermo, 6 agosto 2015. ANSA/CORRADO LANNINO
La nave della marina militare irlandese Le Niamh con a bordo 367 migranti, di cui 24 donne, 13 minori e 25 salme vittime dello scorso naufragio a largo della Libia Ë approdata nel porto di Palermo. Le persone salvate dai soccorritori sono in tutto 373. Sei migranti sono stati trasportati in elisoccorso in alcuni ospedali. Palermo, 6 agosto 2015. ANSA/CORRADO LANNINO
La nave della marina militare irlandese Le Niamh con a bordo 367 migranti, di cui 24 donne, 13 minori e 25 salme vittime dello scorso naufragio a largo della Libia Ë approdata nel porto di Palermo. Le persone salvate dai soccorritori sono in tutto 373. Sei migranti sono stati trasportati in elisoccorso in alcuni ospedali. Palermo, 6 agosto 2015. ANSA/CORRADO LANNINO
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Un immigrato a Ventimiglia
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Ventimiglia, confine con la Francia
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Ventimiglia, Italia

Un milione di migranti sono entrati in Europa nel 2015: qualcosa più di un decimo di questi, sono arrivati in Italia.
Esattamente il numero è 144.200: 129mila sono sono sbarcati sulle coste di Sicilia, Puglia e Calabria; i restanti sono passati dalle frontiere a nord est o dai porti adriatici.

Una massa di persone in fuga da guerre e povertà che, però, è in calo del 12,9% rispetto a quella giunta nel nostro paese nel 2014.

Oggi gli ultimi soccorsi in mare, tra Libia e Italia: sono state salvate 728 persone ed è stato recuperato il cadavere di un uomo.

Non è un'invasione
Il dato italiano conferma dunque sostanzialmente due cose:

1) chi parla di invasione non guarda alla realtà dei numeri ma alla propaganda;
2) nonostante negli ultimi mesi la rotta preferita sia diventata quella che attraversa i Balcani, la Libia continua ad essere una porta per l'Europa e un fronte strategico per l'Italia.

La Libia, una priorità
Ecco perché il ministro dell'Interno Angelino Alfano è tornato a ribadire che la Libia resta una priorità per il nostro paese, auspicando che l'accordo politico raggiunto nei giorni scorsi in Marocco per la formazione di un governo di unità nazionale "porti un'evoluzione" per la sicurezza di quel paese e, soprattutto, "fermi le partenze" verso l'Italia.

Eritrei, nigeriani, somali
Il titolare del Viminale ha anche confermato che nell'ultimo anno è cambiata la provenienza di quelli che sbarcano: non più siriani, che in gran parte fuggono attraverso la Turchia e i Balcani, ma eritrei (+10,3%) e, soprattutto, nigeriani (+124,1) e somali (+95,3%).

Tutte le regioni italiane
Migliaia di persone che attualmente sono ospitate nei centri governativi, nelle strutture temporanee e negli alloggi del sistema Sprar, con una distribuzione che interessa tutte le regioni italiane.

Delle 101.708 persone ospitate (+54% rispetto a 2014), infatti, il 13% sono in Lombardia, il 12% in Sicilia, l'8% nel Lazio, Campania, Piemonte e Veneto.

Redistribuzione difficile
Se i numeri dicono che non siamo di fronte a un invasione, resta però il fatto che il meccanismo messo in piedi dall'Europa con l'accordo di luglio, stenta a decollare.

Le relocation - la redistribuzione dei migranti sbarcati in Italia e Grecia negli altri paesi Ue - va avanti a dir poco a rilento: dei 160mila che dai due paesi dovrebbero andare nelle altre nazioni europee in due anni, ne sono partiti al momento soltanto 266: 184 dall'Italia (gli ultimi 24 proprio ieri) e 82 dalla Grecia.

I rimpatri dell'Europa
Così come non c'è alcuna traccia dei rimpatri gestiti dall'Europa. Non è un caso che il ministro Alfano, annunciando l'apertura a Trapani del secondo hotspot, ha rinnovato le critiche all'Unione per l'apertura della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per la mancata applicazione delle procedure di identificazione.

"Noi - ha detto - stiamo facendo un lavoro straordinario, salvando centinaia di vite umane e realizzando un grande servizio all'Europa, dalla quale ci aspettiamo una procedura di solenne ringraziamento. L'Europa, dal canto suo, deve farsi carico dei rimpatri degli irregolari, altrimenti il sistema collassa".(ANSA).

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