Io, Alberto, contro la Maratona di Milano

"Certo che durante la maratona ti capita di pensare: chi me l'ha fatto fare? Accade sempre dopo il 32km. E vado avanti perché la corsa, la gara comincia proprio lì. Quando non è più una questione di gambe o piedi, ma di testa. Ed arrivare all'arrivo vuol dire aver sconfitto i tuoi limiti".

Milano City Marathon. Alberto, runner per passione, è pronto per un altra maratona, anzi, per una nuova sfida con se stesso. Perché quei 42km, quelle 3-4 ore sono un piccolo grande romanzo. Che comincia però tre mesi prima...

"Ci vogliono 12 settimane per preparare una maratona. Ci sono tabelle da seguire ed ore e ore di sacrifici..."

Partiamo da quelli. Quanto ci si deve allenare?

"Almeno 4 volte la settimana; con 50 allenamenti uno può dirsi pronto. Tutto però dipende dagli obiettivi che uno si pone. C'è infatti chi la corre solo per arrivare e chi invece ha come nemico anche l'orologio..."

Qual'è il tuo obiettivo domenica?

"Finire in 3 ore e mezza. Non a caso ho scelto proprio la Maratona di Milano, per il suo percorso ritenuta una delle più veloci al mondo. Ma non è solo questo il motivo. C'è anche il fatto che è vicino a casa, così, se dovesse andar male e dovessi fermarmi, non ho buttato via troppo tempo, soldi, albergo, voli"

Maratona significa anche rinunciare...

"Sicuro. Devi stare attento a quello che mangi e a quello che bevi, il giorno stesso ed i giorni prima. Ma la grossa fatica è legata al tempo. Prepararsi per una maratona significa togliere il tempo a qualcos'altro. Io, che ho moglie e figli, ho deciso di togliere spazio al mio sonno. Vado a correre all'alba, quando tutti dormono..."

E quando tutto finisce?

"Resta l'emozione, il ricordo, l'adrenalina, la soddisfazione di avercela fatta. e quella dura settimane".

In bcca al lupo...

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