Maradona contro Icardi: tutti i perché, a partire da Wanda

Quando Mauro Icardi ha visto la luce a Rosario (febbraio 1993), Diego Armando Maradona aveva già subito una lunga squalifica dalla giustizia sportiva per uso di droga ed era stato condannato da quella ordinaria per lo stesso reato. Aveva problemi con il Fisco italiano e la sua carriera agli sgoccioli. Un anno dopo avrebbe preso a fucilate i giornalisti argentini che stavano intorno alla sua casa (venendo per questo condannato), sarebbe tornato grande al Mondiale degli Stati Uniti salvo poi finire nuovamente nella polvere come sappiamo.

Due personaggi che non si sono mai incrociati o quasi. Quando Diego era commissario tecnico della nazionale, ad esempio, Mauro era ancora una ragazzino di nemmeno 18 anni alle prese con gli inizi della sua parabola calcistica. Anche le vicende sulla scelta di quale Paese servire - Italia o Agentina? - sono arrivate più tardi, nel 2012. E in quel periodo Maradona non aveva più alcun ruolo nel calcio argentino.

L'Argentina e uno spogliatoio difficile per un attaccante

E allora perchè? Perché Maradona attacca Icardi in continuazione facendo riferimento a vicende assolutamente private e applicando per l'attaccante un metodo sempre rifiutato per stesso, cioé che i campioni vanno giudicati per quello che fanno in campo e non fuori? Difficile da dire, anche se la nazionale argentina è un luogo non semplice da frequentare soprattutto chi di mestiere fa gol. Tanti fuoriclasse - veri o presunti - un leader come Messi che fa fatica a ripetere le gesta del Barcellona e un discreto numero di ottimi giocatori in lista d'attesa.

Non è semplice per nessuno inserirsi in quel contesto. Messi, Higuain, Aguero paiono intoccabili. Ma poi ci sono Dybala, Tevez, Lavezzi, Lamela, Di Maria, Correa e Pratto, l'uomo che il nuovo ct Bauza continua a chiamare anche se viene dall'Atletico Mineiro e sulla carta è lontano dagli altri. Anche da quelli come Icardi che non ci sono mai. Spogliatoio pesante, interessi spesso divergenti e personalità molto forti: un gioco di incastri nel quale Mauro non si è mai inserito. 

Maradona contro Icardi: le dichiarazioni 

L'odio di Maradona per Icardi non è cosa recente. Già in passato si era espresso duramente sulle vicende coniugali dell'interista, appiccicandogli addosso la patente di traditore. Maxi Lopez ha molti amici in Argentina, viene da pensare, se in così tanti sono disponibili a spendersi in suo nome. Ultimamente un mostro sacro come Tevez ha rotto l'accerchiamento e per primo ha fatto endorsement per il nerazzurro: "Io sono stato, potrei ritirarmi e Icardi merita quella maglia più di me". Uno voce isolata nel coro, perché anche Bauza, che pure ufficialmente dice di seguire Mauro e le sue imprese e di non aver alcun problema per le cose extra campo, continua a non chiamarlo.

Un anno fa Maradona è riuscito a dire che ai suoi tempi "solo se guardavi la donna di un compagno nello spogliatoio ci saremmo alternati per prenderlo a pugni". Un traditore, insomma. Concetto ribadito ora con forza: "Non parlo dei traditori". Icardi ha abbozzato anche se la risposta è stata tagliente: "Ha fatto una figuraccia come era già successo l'anno scorso. ogni volta che parla fa solo figuracce, parliamo di una persona che non può essere da esempio per nessuno".

E' prevedibile che il contrattacco da Milano divida ancor di più il popolo argentino. Maradona è sempre Diego, anche con il passare degli anni. Ma Icardi comincia a essere un'assenza troppo ingombrante per non venire notata e prima o poi Bauza, o chi dopo di lui, dovrà sciogliere il nodo. Con o senza il permesso di Diego.

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