Libri e copertine: uccelli, dolore e metafisica

Arnaud Rykner, Il vagone, Mondadori

Il 2 luglio 1944 parte da Compiègne, direzione Dachau, un treno di deportati. Su quel treno sono ammassate duemilacentosessantasei persone, il viaggio durerà tre giorni. All'arrivo i morti sono più di cinquecento. Questo romanzo è la storia di quel viaggio. Si dice che il pettirosso si sia insanguinato il petto tentando di togliere la corona di spine dal capo di Cristo. In copertina, una corona di spine grande come un campo di concentramento.


Mariapia Veladiano, Il tempo è un dio breve, Einaudi  

Un giorno, nella neve, Ildegarda incontra un uomo che per un attimo, solo per un attimo, spazzerà via il suo dolore e quello di suo figlio. Nella Bibbia sta scritto: “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?”. Ildegarda non lo sa, ma cercando la pace si abbandonerà a un patto con quel Dio che sembra tanto impotente. In copertina: Yamaguchi Kayo, Schiarita sulla neve, 1973.


Emiliano Gucci, Nel vento, Feltrinelli

Correre per dimenticare. E’ quello che fa il protagonista di questo romanzo, un centometrista che sta per correre la sua gara, vento in faccia, ricordi alle spalle. In copertina, un uccello leggero, fragile, ai blocchi di partenza. Anche lui sta per spiccare il volo, ma senza il peso dei ricordi. Entrambi, nel vento.


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