NFL: le cheerleaders in rivolta

Una volta diventate cheerleaders, le ragazze che si esibiscono prima, durante e dopo le partite devono mantenersi in forma perfetta. Alcune di loro hanno parlato di allenamenti "massacranti" per avere un fisico mozzafiato.


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Uno scatto dello show in occasione del match tra Philadelphia Eagles e Tampa Bay Buccaneers. La protesta delle cheerleaders è partita proprio da una ragazza pon-pon dei Buccanneers, che ha fatto causa alla squadra per essere sottopagata (ma anche pagata con ritardo).


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Partita dalla denuncia di Manouchcar, ora la causa ha assunto le proporzioni di una class action, alla possono unirsi altre colleghe cheerleaders. Nella foto un'esibizione in occasione della partita tra Carolina Panthers e Tampa Bay Buccaneers, ai quali appartiene la stessa Manouchcar


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Una cheerleaders in campo in occasione del Super Bowl, lo scorso febbraio, tra Denver Broncos e Seattle Seahawks al MetLife Stadium.


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Tra gli impegni delle cheerleaders non solo le esibizioni in occasione delle partite, ma anche per eventi di beneficienza ai quali le squadre intervengono. Qui una ragazza pon-pon dei Memphis Grizzlies


Le Brigham Young Cougars cheerleaders in azione: nonostante le ore di allenamento e le presenze in occasione di eventi non solo sportivi, la paga delle ragazze pon-npo sarebbe meno di 2 dollari all'ora, ovvero meno di un terzo della retribuzione minina negli Usa, stabilita per legge in 7,25 dollari all'ora appunto.


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Nella foto l'esibizione della ragazza pon-pon dei Louisiana Lafayette, Ragin Cajuns


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Fino ad ora la causa più clamorosa, nata da proteste delle cheerleaders, è quella delle ragazze pon-pon dei Buffalo Bills. La squadra ha tentato di chiudere il caso, ma il processo va avanti con nuove denunce.


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Una ragazza pon-pon delle Oregon Ducks si esibisce in una capriola, elemento pressocché indispensabile in una esibizione di cheerleader pre-partita.


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Per diventare cheerleader occorre superare delle periodiche selezioni, molto dure: si presentano a centinaia per ottenere un posto.


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Ecco uno dei momenti delle durissime selezioni per diventare cheerleaders, durante le aspiranti ragazze pon-pon si esibiscono in balli di gruppo e singoli, piroette, volteggi e capriole. 


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Qui le ragazze pon-pon del Boca Juniors, vera attrazione nei match della squadra argentina di football. Sono chiamate "Las Bquitas".


Secondo quanto denunciato da Manouchcar, per ogni partita veniva pagata circa 100 dollari, che però dovevano comprendere anche la paga per gli allenamenti settimanali.


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Le ragazze pon-pon nel pre-partita tra Buffalo-Bills e Dallas-Cowboys. Tra le squadre che hanno ricevuto la maggiori proteste dalle proprie cheerleaders ci sono proprio di Buffalo Bills, insieme agli Oakland Raiders e ai Cincinnati Bengals.


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Le cheerleaders dei Chesapeake Bayhawks in azione prima del match contro la Florida Launch al Navy Marine Corps Memorial Stadium, come si può leggere sulle tribune.


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Volteggi delle Connecticut Huskies in occasione di una partita della loro squadra.


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Nelle denunce finora sporte da ragazze pon-pon contro le squadre di football (ma non solo), si parla di allenamenti durissimi, giudizi impietosi sulle loro condizioni fisiche e persino di prove ed esami umilianti ai quali dovevano sottoporsi per tenersi il posto da cheerleaders.


Scoppia la protesta tra le cheerleaders del campionato di football americano NFL, dopo che Manouchcar Pierre-Val, ragazza pon-pon deei Tampa Bay Buccaneers, ha fatto causa alla società per ottenere gli arretrati. Ne è nata una class action da parte di numerose ragazze che denunciano allenamenti durissimi e critiche severe se non sono in perfetta forma, per la modica paga di meno di 2 dollari lal'ora, sotto al salario minino previsto negli Usa (pari a 7,25 dollari all'ora).

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