I 10 consigli di scrittura di Jonathan Franzen

Dopo le 10 regole per scrivere un noir dettate da Raymond Chandler, ora è il turno dell’autore de Le Correzioni (2002, Einaudi), Jonathan Franzen. Annoverato fra gli scrittori più significativi del ventunesimo secolo, Franzen deve la sua fama all’universo di personaggi che ha creato nel suo pluripremiato capolavoro sull’ipocrisia e sull’ossessione di “correggere ciò che non va” che opprimono una famiglia americana media; tematiche analoghe affiorano anche in Libertà , il suo ultimo romanzo (2010, Einaudi).

Con uno sguardo ironico sulla sua professione, Franzen ha consegnato agli aspiranti scrittori una lista di 10 consigli originali per mettere nero su bianco una buona storia.

1. Il lettore non è un avversario o uno spettatore, ma un amico.

2. Se un romanzo non racconta l'avventura personale dell'autore in una dimensione spaventosa o sconosciuta, allora non vale la pena di scriverlo – se non per soldi.

3. Non usare mai la parola “poi” come congiunzione – abbiamo già “e” adibita a questo scopo. Utilizzare “poi” è la non-soluzione che lo scrittore pigro o mediocre dà al problema di una pagina con troppe “e”.

4. Scrivi in terza persona, a meno che una voce in prima persona non ti si imponga con forza irresistibile.

5. Quando l’informazione diventa libera e universalmente accessibile, una ricerca ampia per scrivere un romanzo viene svalutata, e così anche il romanzo stesso.

6. La narrativa autobiografica più pura richiede invenzione pura. Nessuno ha mai scritto una storia più autobiografica de La metamorfosi.

7. Puoi osservare più cose stando seduto immobile che rincorrendole.

8. È improbabile che chiunque abbia una connessione Internet quando lavora stia scrivendo delle buone storie.

9. Di rado i verbi interessanti sono davvero interessati.

10. Devi amare prima di essere implacabile.

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