Euro 2016, grande Italia e Belgio ko per 2-0: il capolavoro di Conte

Avviso a naviganti, gufi e criticoni: c'è il rischio che l'Italia di Conte faccia presto ricredere tutti e che sia destinata ad attraversare questo Europeo da protagonista e non da meteora. In un torneo in cui sinora non si è visto nulla di trascendentale, nessuna delle favorite ha lasciato un'impressione memorabile e l'equilibrio la fa da padrone. La vittoria dell'Italia contro il Belgio nel debutto di Lione ha un peso specifico immenso, avvicina la qualificazione alla seconda fase e alza l'autostima del gruppo azzurro come era difficile immaginare alla vigilia.

Tutto in una notte che ha messo insieme le diverse facce di questa nazionale: attenzione spasmodica alle indicazioni tattiche e ai particolari, capacità di sofferenza e qualche errore di troppo. Perché la qualità non è eccelsa, ma il resto c'è e anche in abbondanaza, a partire da quello spirito guerriero che Conte aveva evocato alla vigilia chiedendo ai suoi di gettare il cuore oltre l'ostacolo.

Le immagini più belle di Italia-Belgio

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Lukaku ha fallito il debutto contro l'Italia: suo un grave errore solo davanti a Buffon

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L'Italia ha vinto al debutto contro il Belgio

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La gioia di Giaccherini dopo aver battuto Courtois

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Belgio sorpreso, il capolavoro di Conte

Il Belgio era temuto giustamente alla vigilia per la qualità della sua rosa, fatta di campioni veri e potenziali ben oltre l'undici di partenza. Conte lo ha sorpreso presentando un'Italia di grandissima quantità, con il 3-5-2 d'ordinanza ma con Darmian e Candreva così alti sugli esterni da lasciare senza spazio il gioco di Wilmots. E poi continui cambi di fronte e inserimenti da dietro. Tutto studiato a memoria e provato nel laboratorio di Coverciano, dove il ct ha compiuto un piccolo miracolo nelle tre settimane scarse di lavoro avute a disposizione.

Il gol di Giaccherini, uno dei più criticati per essere stato chiamato tra i 23 come fedelissimo di Conte, è la fotografia di come funziona una grande squadra ben organizzata: gran lancio di Bonucci, controllo e destro del centrocampista. Difesa tagliata in due come il burro. Mancano Pirlo, Verratti e Marchisio? Ecco Bonucci in versione playmaker e non è un caso, considerato l'uso che Conte ne ha fatto negli anni juventini.

Gol di Giaccherini. Italia-Belgio 1-0 - Euro 2016

Capaci di soffrire e mai passivi

Ma l'Italia è stato anche altro, sempre nel segno di Conte. E' stata una squadra camaleontica, capace di comandare la prima parte della sfida e poi di tener botta quando il Belgio ha alzato il ritmo, togliendo Nainggolan (spento) e inserendo Mertens mettendo Hazard al centro di tutto. E' stato il momento della sofferenza, lasciando qualche occasione a Origi (altra punta gettata nella mischia da Wilmots) e Lukaku ma senza mai rinunciare al contropiede.

Conte: infortunio al naso al gol di Giaccherini

Abbiamo vinto meritatamente. Non inganni la ripresa arrembante dei belgi, perché senza le prodezze di Courtois e qualche sciagurato errore di mira sotto porta la contesa sarebbe terminata anche prima e con scarto maggiore. Gli azzurri continuano a essere allergici alla finalizzazione del gioco che fanno, qualunque sia la coppia schierata: a Lione sono partiti Eder e Pellè (impreciso a porta quasi vuota e poi bravo a mettere dentro il raddoppio a tempo quasi scaduto) e hanno chiuso lo stesso Pellè e Immobile.

E adesso la Svezia per qualificarci...

C'è ancora lavoro da fare, non siamo diventati improvvisamente i più forti in terra di Francia e nemmeno tra i favoriti. Però la base c'è e abbiamo la certezza che le promesse di Conte non sono solo parole al vento. Il solo vederlo dannarsi l'anima in panchina, finendo sudato e sanguinante (colpo di Zaza nell'esultanza al gol di Giaccherini) infonde un senso di serenità e speranza.

E' l'Italia di Conte. Non ci sono top player, c'è un allenatore che sta ripagando la Federcalcio e tutto l'ambiente per i sacrifici sostenuti per portarlo fin qui. Volevamo un'Italia di cui essere orgogliosi e che ci convincesse a tifare: eccola servita. E' sbocciata nella notte piovosa di Lione e non sa ancora quanto potrà crescere e fin dove arriverà. Parigi è ancora lontanissima, ma tra quelli che sognano di arrivarci ci siamo anche noi.

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