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Nessuno intercetti Napolitano

È durissima la sentenza della Corte costituzionale sul diritto del presidente della Repubblica a non essere intercettato: i magistrati della Procura di Palermo hanno sbagliato, hanno violato le prerogative del capo dello Stato. Quindi la procura ha condotto una «raccolta illegale di informazioni», conservando altrettanto illegittimamente agli atti dell’inchiesta sulla presunta trattativa fra Stato e mafia le conversazioni telefoniche del presidente Giorgio Napolitano.

La sconfitta legale della procura di Palermo peserà probabilmente anche sull’inchiesta medesima. I magistrati che l’hanno impostata e condotta, a partire da Antonio Ingroia, potrebbero subire un qualche danno d’immagine: potranno essere bollati come i pm che hanno fatto un’indebita irruzione in un campo loro precluso dalla Costituzione.

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