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Cucchi, la sorella posta su Fb la foto di uno dei carabinieri: le reazioni

Domenica, 3 gennaio. Sono da poco passate le 16:30 quando Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, il ragazzo morto nel 2009 dopo una settimana dal suo arresto per droga, decide di pubblicare su Facebook la foto di uno dei carabinieri indagati per la morte del fratello. Non una foto qualunque, ma quella di un ragazzo sorridente in posa da fotomodello tra gli scogli.

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Ilaria Cucchi mostra la foto del fratello Stefano dopo la sentenza della corte d'appello sul processo Stefano Cucchi, Roma, 31 ottobre 2014.
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Ilaria Cucchi depone all'esterno dell'ospedale Sandro Pertini un mazzo di fiori per l'anniversario della morte del fratello Stefano Cucchi, Roma, 22 ottobre 2015.
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Ilaria Cucchi depone all'esterno dell'ospedale Sandro Pertini un mazzo di fiori per l'anniversario della morte del fratello Stefano Cucchi, Roma, 22 ottobre 2015.
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Un mazzo di fiori per l'anniversario della morte di Stefano Cucchi all'esterno dell'ospedale Sandro Pertini, Roma, 22 ottobre 2015.
"Se nessuno è responsabile della morte di Stefano Cucchi, allora siamo tutti responsabili". Questo è il messaggio della campagna lanciata su Facebook dalla pagina #vialadivisa per solidarizzare con la famiglia del ragazzo morto nella sezione penitenziaria dell'ospedale Sandro Pertini, Roma, 3 novembre 2014.
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La lettura della sentenza della corte d'appello sul processo Stefano Cucchi.
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L'avvocato della famiglia Cucchi, Corrado Oliviero, mostra delle foto durante il dibattimento del processo d'appello per la morte di Stefano Cucchi, a Roma 31 ottobre 2014.
Ilaria Cucchi in lacrime lascia l'aula dopo la sentenza della corte d'appello sul processo Stefano Cucchi. Roma 31 ottobre 2014. ANSA/ANGELO CARCONI
L'avvocato della famiglia Cucchi, Corrado Oliviero, mostra delle foto durante il dibattimento del processo d'appello per la morte di Stefano Cucchi, a Roma 31 ottobre 2014. ANSA/ANGELO CARCONI
La corte d'appello si ritira nell'aula di consiglio alla fine del dibattimento del processo d'appello per la morte di Stefano Cucchi, a Roma 31 ottobre 2014. ANSA/ANGELO CARCONI
Ilaria Cucchi in lacrime lascia l'aula dopo la sentenza della corte d'appello sul processo Stefano Cucchi. Roma 31 ottobre 2014. ANSA/ANGELO CARCONI
La famiglia Cucchi durante la lettura della sentenza della corte d'appello sul processo Stefano Cucchi. Roma 31 ottobre 2014. ANSA/ANGELO CARCONI
Ilaria Cucchi portata via dopo la sentenza della corte d'appello sul processo Stefano Cucchi. Roma 31 ottobre 2014. ANSA/ANGELO CARCONI
L'avvocato della famiglia Cucchi, Corrado Oliviero, mostra delle foto durante il dibattimento del processo d'appello per la morte di Stefano Cucchi, a Roma 31 ottobre 2014. ANSA/ANGELO CARCONI

La reazione della rete

"Volevo farmi del male - spiega Ilaria - volevo vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo. Le facce di coloro che lo hanno ucciso. Ora questa foto è stata tolta dalla pagina. Si vergogna? Fa bene". Parole dure che innescano l'immediata reazione di numerosi utenti del social network che si lanciano in invettive e offese contro il militare. Qualcuno propone addirittura di istituire una ronda anti-carabiniere. "Perché non organizzare una squadra di tre o quattro persone di buona volontà per sgonfiare i muscoli a questo bastardo con il cervello pieno di letame?", si legge in uno dei tanti commenti al vetriolo.

- LEGGI ANCHE: Caso Cucchi, la Cassazione riapre il processo

L'invito a moderare i toni

Ma c'è anche chi getta acqua sul fuoco. "La gogna mediatica non è ammessa in un paese democratico - spiega un utente Facebook -. I processi si fanno in Tribunale e chi ha sbagliato, qualora verranno accertate responsabilità, pagherà per i suoi errori".

L'inno e l'invito alla violenza espresso nei commenti alla foto del carabiniere hanno fatto storcere il naso anche alla stessa Ilaria Cucchi che, un paio d'ore dopo aver acceso la miccia, ha dovuto correggere il tiro chiedendo di moderare i toni. "Non tollero la violenza, sotto qualunque forma - ha scritto in un post mezz'ora dopo le 18 -. Ho pubblicato questa foto solo per far capire la fisicità e la mentalità di chi gli ha fatto del male ma se volete bene a Stefano vi prego di non usare gli stessi toni che sono stati usati per lui. Noi crediamo nella giustizia e non rispondiamo alla violenza con la violenza. Grazie a tutti".

Le minacce e la denuncia

"Il mio assistito dopo il post su Facebook di Ilaria Cucchi è stato sommerso da minacce di morte rivolte a lui e ai suoi familiari. Per questo, oltre a denunciare Ilaria Cucchi per diffamazione, denunceremo anche gli autori di queste minacce". Ad annunciarlo è Elio Pini, l'avvocato di Francesco Tedesco, il carabiniere tirato in ballo dalla sorella del ragazzo scomparso.

Perché pubblicare quella foto

E a chi le chiede "che senso aveva pubblicare quella foto", Ilaria replica: "Il senso è che Stefano era la metà di questa persona. Se poi lei si sente offeso da questa foto, posso solo dire che non l'ho messa io su Facebook". Intanto il prossimo 29 gennaio si terrà l'incidente probatorio per accertare la causa della morte di Stefano Cucchi. Un accertamento disposto nell'ambito dell'inchiesta bis sulla morte del geometra romano che vede indagati cinque carabinieri della stazione Roma Appia, tra cui anche quello immortalato nella foto.

Il carabiniere intercettato

Pochi giorni fa, il 29 dicembre, il Corriere della sera aveva pubblicato un intercettazione legata a questa vicenda, con un pesante scambio d'accuse tra Raffaele D'Alessandro, uno dei carabinieri coinvolti, e sua moglie. "Non mi arrestano per una cosa che non ho fatto" dice D'Alessandro durante una lite, alla moglie. "Arriveranno" gli risponde la donna "Hai raccontato a tanta gente quello che hai fatto". E il carabiniere risponde, sempre più alterato: "Ma che ho fatto? Cosa ho detto?". E a questo punto la donna gli urla: "Raccontavi di quanto vi eravate divertiti a picchiare quel drogato di merda. Sai a quante persone lo hai raccontato?". (ANSA)

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