"I calciatori? Non sono ricchi"

“Non bisogna farsi ingannare dagli ingaggi milionari perché la maggior parte dei calciatori ha stipendi di poche migliaia di euro al mese. Purtroppo sono i contratti stellari di pochi a dare un’immagine distorta della realtà economica che ruota attorno al mondo dei calciatori”. Dunque essere calciatore non vuol dire essere milionario. Anzi.“Il calciatore è un professionista che lavora ma a differenza di altri professionisti concentra la sua carriera in pochi anni e poi è costretto a reinventarsi”.

E’ Damiano Tommasi, Presidente dell’ Aic, Associazione Italiana Calciatori a parlare, ad inizio stagione, degli stipendi dei giocatori di Serie A, Serie B e Lega Pro.“I calciatori non sono mai stati ricchi, eccetto quei pochi che per meriti, caparbietà e circostanze favorevoli sono riusciti ad ottenere contratti milionari- continua il presidente- questa convinzione comune nasce da informazioni veicolate in modo molto sbagliato”    

Secondo i dati dell’Area statistiche Aic, la media degli stipendi dei calciatori Serie B è di 128 mila euro a stagione. Ovviamente ci sono club di “B” che puntano decisamente alla Serie A ed hanno un monte ingaggi che supera i 10 milioni di euro a stagione ma ci sono anche squadre neo promosse o che non coltivano ambizioni di classifica, che investono tra 1 e 2 milioni di euro per l’intera rosa a stagione.

E la situazione non migliora certamente nella Lega Pro.

Nel 2011 il 75% degli stipendi dei calciatori della Lega Pro si aggirava sui 30 mila euro l’anno - puntualizza Tommasi - con una media di poco più di 2.500 euro lordi al mese”. E adesso in tempi di crisi sicuramente gli ingaggi dei club “minori” non sono aumentati.

Persino in Serie A, i più blasonati come Milan e Inter hanno deciso per la stagione 2012-13 di “tagliare “ sugli stipendi dei giocatori: il club rossonero ha risparmiato ben 60 milioni di euro e l’Inter, 40 milioni. Controtendenza solamente la Juventus.

Ma non bisogna scendere in Lega Pro per trovare stipendi non proprio da nababbi. Scorrendo i tabellini degli ingaggi della Serie A basta osservare i contratti di giocatori della Roma, del Milan oppure del Cagliari, Genoa e Torino.

Ad esempio giocano fianco a fianco nella Roma un De Rossi da 6 milioni di euro l’anno e un Florenzi che invece ha un contratto da 30 mila euro lordi a stagione. Più o meno 2.500 euro lordi al mese. Insomma guadagna quanto un giocatore di Lega Pro. Oppure all’interno dello spogliatoio del Milan c’è un Mexes, Pato e Robinho rispettivamente da 4 milioni di euro l’anno e un Gabriel da 4.160 euro lordi al mese.  

Nel Genoa: Borriello con 1, 4 milioni di euro contro i 60 mila euro di Marchiori e Stillo; nel Torino dove il più ricco è Bianchi (1,3 milioni ) e i più “poveri” sono Gomis e Sucius rispettivamente con un contratto da 80 mila euro.

Il club più “povero” in assoluto della Serie A è il Cagliari dove lo stipendio più alto è quello di Conti, 750 mila euro l’anno e quello più basso, di 30 mila euro, percepito da ben 4 giocatori: Anedda, Del Fabro, Murru e Piredda.                        

“Uno degli obiettivi dell’Aic è proprio quello di cercare di educare i giocatori ad amministrare il loro patrimonio, poco o molto che sia, durante il periodo di carriera- precisa Damiano Tommasi- solo così i giocatori non si ritroveranno con le scarpette appese al chiodo, disoccupati e senza una stabilità economica”

“Purtroppo, al momento, l’associazione Aic non ha un settore giovanile di proprietà sul quale iniziare a lavorare ma abbiamo moltissimi progetti che vogliamo realizzare con i ragazzi e soprattutto i genitori- conclude Tommasi- quest’ultimi hanno bisogno di essere educati alla carriera dei propri figli tanto quanto i giocatori”.

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