Huawei Mate 9, ecco lo smartphone che non invecchia

Da Monaco di Baviera

Anche gli smartphone invecchiano, e non solo per motivi di obsolescenza tecnica. No, a rendere un po' "passati" i nostri fidati compagni tecnologici è - parafrasando una vecchia pubblicità di un liquore a base di carciofo - il logorio della vita digitale moderna: quintalate di applicazioni, foto e altri dati di varia natura e peso che finiscono per sovraccaricare i sistemi operativi, rendendo l'esperienza d'uso decisamente più lenta, bollita, bolsa.

Lo sanno bene i tanti possessori di smartphone Android, forse i più colpiti dal calo fisiologico che – prima o poi – finisce per condizionare (in peggio) l’esperienza d’uso sul touch screen. In meno di due anni, questo ci dicono le statistiche, un comune telefono equipaggiato con il sistema operativo del robottino verde comincia a mostrare i segni del tempo.

Nello smartphone c'è un algoritmo che studia le nostre abitudini
A cambiare una tendenza data ormai quasi per scontata, ci prova ora Huawei con uno smartphone che promette di sfuggire alle naturali logiche di invecchiamento, grazie a una sapiente gestione delle risorse di sistema. Si tratta del Mate 9, erede del Mate 8, nonché primo modello del produttore cinese studiato per offrire un livello pressoché costante di performance nel tempo; il tutto - e qui sta la parte più interessante della notizia - senza bisogno di interventi di manutenzione.

Elisir di lunga vita? No, la chiave sta “semplicemente” in un algoritmo, un software impiantato all’interno del cuore del telefono capace di apprendere gli usi e costumi degli utenti, regolando di conseguenza lo sfruttamento delle risorse chiave, dalla CPU alla RAM, fino alla memoria fisica.

Huawei Mate 9: tutto quello che c'è da sapere in 30 foto

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Mate 9 è il nuovo smartphone di fascia alta di Huawei

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Oltre al modello base (al centro), Mate 9 viene offerto in una versione deluxe realizzata in collaborazione con Porsche Design (sulla sinistra). Con i due nuovi smartphone, Huawei ha presentato anche il nuovo Fit (sulla destra), uno smartwatch con display e-ink che tiene traccia dell'attività fisica, del sonno e della frequenza cardiaca

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Nella sua versione standard, Huawei Mate 9 si basa su un display da 5,9 pollici

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Nonostante l'elevata diagonale del display, Huawei Mate 9 riesce a mantenersi in dimensioni abbastanza contenute (meno di 8 cm di larghezza) grazie al lavoro di riduzione della cornice

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Roberto Catania
Fra le peculiarità dello schermo il supporto esteso (96%) alla gamma cromatica e l'elevato rapporto di contrasto (1500:1)

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Lo spessore del nuovo Mate 9 in versione standard è di circa 7,9 millimetri

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La versione Porsche Design del Mate 9 differisce soprattutto per dimensioni, qualità e fattura del display: il panello Amoled da 5,5 pollici (risoluzione QHD) è leggermente incurvato verso i bordi

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Oltre al display differente, Huawei Mate 9 Porsche Design offre 6 GB di RAM (contro i 4 GB della versione standard) e una capacità di archiviazione di 256 GB (anziché 64 GB)

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Visto di profilo, il nuovo Huawei Mate 9 Porsche Design denota una leggera incurvatura del display

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Il dislivello fra la parte più spessa del display e quella più sottile è di circa 3 millimetri.

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L'impiego di un nuovo system on chip (Kirin 960) consente al nuovo Mate 9 di migliorare la velocità di esecuzione del 18% e l'efficienza energetica del 15%

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Grazie al nuovo processore Kirin e al sistema di gestione intelligente delle risorse, il nuovo Huawei Mate 9 promette un avvio più rapido delle applicazioni. Qui il confronto con iPhone 7 Plus e Samsung Galaxy S7 Edge

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L'algoritmo che presiede alla gestione delle risorse del nuovo Mate 9 si basa su un sistema di machine learning in grado di analizzare e apprendere i comportamenti degli utenti

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La presenza di un algoritmo intelligente all'interno del chipset garantisce una migliore gestione delle risorse, sia in termini di allocazione della memoria, sia per ciò che riguarda performance della CPU e arichiviazione.

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Il miglioramento delle performance rispetto al vecchio modello della serie si traduce in maggiore fluidità, reattività al tocco e velocità di renderizzazione grafica

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La fotocamera principale si basa su un sistema a due obiettivi realizzato in collaborazione con Leica

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La fotocamera "doppia" ospita due sensori differenti, uno monocromatico da 20 megapixel e uno a colori da 12 megapixel, entrambi stabilizzati.

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Fra le tecnologie impiegate anche un raffinato sistema di autofocus ibrido che combina le tecnologie a rilevamento di fase e contrasto.

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Huawei Mate 9 può catturare video in formato 4K; le dimensioni dei filmati possono essere compresse del 50% grazie alla presenza del codec H.265

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Oltre alla doppia fotocamera posteriore, il Mate 9 dispone anche di una fotocamera frontale da 8 megapixel con apertura f/ 1.9

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Il Mate 9 è il primo smartphone Android compatibile con Daydream il nuovo programma per la realtà virtuale sviluppato da Google

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Huawei Mate 9 monta la nuova versione di Android (7.0), rivisitata attraverso la nuova interfaccia proprietaria EMUI 5.0

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EMUI 5.0 introduce nuove funzionalità a livello di interfaccia e semplifica le operazioni: più del 50% delle funzioni può essere eseguita in due tocchi, mentre oltre il 90% in tre

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La batteria del nuovo Mate 9 (sia in versione classica che Porsche Design) ha una capacità di 4.000 mAh

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Il Mate 9 è accreditato di un'autonomia di 20 ore in modalità navigazione 4G (o riproduzione video)

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Il nuovo Super Charge a 5 Ampere presente nella confezione garantisce tempi di ricarica più rapida: bastano 10 minuti attaccati alla presa di corrente - assicura Huawei - per avere energia sufficiente per guardare due film completi.

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La ricarica e il collegamento con il PC e altre periferiche avvengono tramite cavo USB Type-C

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Il nuovo Huawei Mate 9 nelle sue sei varianti di colore

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Il nuovo Mate 9 in versione standard (a destra) costa 749 euro

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Huawei Mate 9 in versione Porsche Deisgn costa 1.365 euro

18 mesi e non sentirli
È come se un vigile urbano dirigesse il traffico dei dati all’interno dello smartphone, dando il diritto di precedenza ai transiti più importanti, chiarisce Richard Yu, CEO di Huawei Consumer Business Group.

Il risultato è un dispositivo che dopo 18 mesi di utilizzo intensivo è in grado di offrire un livello di performance superiore dell’80% rispetto a quello di un normale telefonino Android. Un concetto chiarito da un video della casa che mostra un Mate 9 strabordante di applicazioni bruciare in velocità un Samsung Galaxy S7 parimenti appesantito: si vede il feed di Twitter che si carica in poco più di un secondo, contro gli oltre 6 secondi del portacolori di Samsung.

Sfida a tutto campo
Il confronto con il Galaxy S7 e con l’altro oggetto del desiderio dell’utenza di questa generazione (l’iPhone, ca va sans dire) non si ferma alla curva delle performance, ma si estende a tutti le altre voci del pedigree tecnologico.

Di fatto, il Mate 9 viene dipinto come lo smartphone più veloce, più longevo in termini di autonomia, ma anche più sicuro per quanto riguarda gli eventuali problemi di surriscaldamento. Ogni riferimento al Galaxy Note 7 non è puramente casuale: "I nostri telefoni non esplodono", ci tiene a sottolineare il numero uno della divisione consumer di Huawei, mostrando una slide che certifica l’efficacia del sistema di isolamento termico del Mate 9 rispetto alla concorrenza.

Fotocamera con due obiettivi, garantisce Leica
La sfida è aperta anche sul fronte del performance fotografiche, ambito nel quale Huawei può vantare una collaborazione ormai ben avviata con Leica, forse il più noto fra i produttori di macchine fotografiche di alto livello. Come già visto sull’altro modello “top” della collezione 2016 Made in Shenzhen, il P9, anche in questo caso il lavoro a quattro mani con la casa di Wetzlar si è concretizzato in una fotocamera con due obiettivi integrati, un escamotage che dovrebbe consentire al Mate 9 di spingersi su terreni di scatto più impervi, sia in termini di luce, sia per quanto riguarda colori e messa a fuoco.

La differenza rispetto al recente passato sta qui nell’upgrade di uno dei due sensori (quello monocromatico) e nel nuovo sistema di autofocus “ibrido”, due migliorie che potrebbero farsi sentire, anche e soprattutto in modalità video.

C'è anche la versione di lusso, realizzata in collaborazione con Porsche Design
Sarà il tempo, come al solito, a chiarire che tipo di accoglienza può ricevere un cellulare così evoluto ma anche piuttosto grande e, bisogna dirlo, costoso (749 euro il cartellino nel momento in cui vi scriviamo). Una cosa è certa: la rincorsa di Huawei alla fascia alta di mercato può dirsi conclusa. Al di là dei proclami, il lavoro di ricollocamento del marchio intrapreso dalla società cinese già da qualche anno sta producendo frutti maturi. Piaccia o meno, il Mate 9 ha tutto quello che si può desiderare da un telefonino al passo coi tempi, sia dentro che fuori.

Se ciò poi non bastasse, ecco l’asso nella manica: una versione speciale del telefono realizzata in collaborazione con Porsche Design; una variante più bella (le linee si ispirano alle sinuosità della 911 e degli altri modelli storici della casa automobilistica di Stoccarda), più brillante (la risoluzione del display è doppia rispetto a quella del Mate 9 standard), più potente (6 giga di RAM, quasi un record per la categoria) e ovviamente più costoso (1369 euro).

Dopo essere entrata nell’Olimpo dei produttori che contano - in Italia Huawei è ormai al secondo posto assoluto per volumi, dietro a Samsung - è il momento di spingere sul profitto. I grandi fanno sempre così: prima si fanno conoscere poi si fanno desiderare.

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