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Hilton Lake Como

Viaggi

Cinque esperienze straordinarie da fare in hotel

Non c'è bisogno di volare dall'altra parte del mondo per ritrovarsi in Argentina, come non occorre isolarsi da tutto per perdersi nel luccicare del cielo. Non è obbligatorio prendere aerei per dominare con lo sguardo una città meravigliosa. Né, lo vedremo, andare al cinema per godersi un film o visitare una galleria d'arte per ammirare quadri e sculture. Sono tutte cose presenti all'interno di vari hotel italiani. Che in tempi di diffidenza degli altri Paesi nei nostri confronti, e remore nostre ad allontanarci troppo da casa, rappresentano un'ottima soluzione per staccare dalla quotidianità. Per qualche giorno, una notte soltanto, il tempo di un pranzo, una cena, finanche le scene di un kolossal di Hollywood. Ecco cinque proposte fuori dal comune, assolutamente da provare, difficili da dimenticare.

Hilton Lake Como

La duplex room con il tetto trasparente, posta nel corpo storico dell'edificio.


Quell'astro del lago di Como

All'Hilton Lake Como, anche non da ospiti, si va per la Terrazza 241, con il suo affaccio immenso e struggente sul blu del lago e il paesaggio sui dintorni. Uno dei migliori panorami nella zona. Il rito è semplice: si ordina un cocktail - da provare The Smoked Negroni, il suo creatore Vincenzo Sulmona ha appena vinto il titolo di «bar manager of the year» - e, tra un sorso e l'altro, ci si riallinea a un passo del tempo finalmente non frenetico. Ma per rendere completo il relax, per prolungarlo, la dritta è soggiornare presso la struttura e prenotare la duplex room. Una camera su due livelli, la cui particolarità è quella di avere un tetto di vetro. Così prima di chiudere gli occhi, sul letto, si possono ammirare le stelle. Un'apoteosi di romanticismo. Inoltre si può fare una visita alla eforea spa & Health Club, con i suoi percorsi per ritemprarsi e tanti trattamenti per il viso e per il corpo. Bentornata pace.

Matteo Barro

L'interno del ristorante El Patio del Gaucho, dentro l'hotel Sheraton Milano San Siro.


Buenos Aires a Milano

Che siate tifosi dell'Inter o meno poco importa, Javier Zanetti è uno di quegli atleti che piacciono a tutti. E di sicuro vi piacerà tantissimo anche la cucina che propone il suo locale El Patio del Gaucho, nuovo ristorante argentino al piano terra dell'hotel Sheraton Milan San Siro, che fa parte del gruppo Marriott International. Il ristorante è al piano terra, affaccia su un grande giardino, ha al centro un tavolo social dove possono accomodarsi fino a 18 ospiti alla volta. L'asado, la tipica carne cotta alla brace, uno dei piatti per eccellenza di quelle terre del Sudamerica, va d'altronde gustato tutti insieme. Perfetto per chi vuole viaggiare senza magari nemmeno spostarsi dalla sua città. La cucina è a vista, sinonimo di trasparenza, cura e qualità. Ma alle empanadas fritte non si resiste. La domenica è di scena il brunch, che nelle famiglie argentine è un rito immancabile e per grandi appetiti. Da lasciare, obbligatoriamente, un cantuccio per il gelato di dulce de leche.

Il Grand Salon del The St. Regis Venice con le opere di Olivier Masmonteil.

The St. Regis Venice press office


L'artista è di casa

Si può arredare un albergo con tutto il design possibile, cercando soluzioni stilistiche e incastri sensati di funzionalità e bellezza, ma l'arte è un'altra cosa. Ne sono ben consapevoli nel lussuoso The St.Regis di Venezia, che sta creando un ibrido riuscito tra un hotel e una galleria, accogliendo nei suoi spazi non soltanto opere, ma direttamente chi le realizza. Incoraggiandoli a lavorare e a lasciare una traccia del loro passaggio. È, se vogliamo, una forma di mecenatismo contemporaneo, in cui un cinque stelle diventa l'equivalente di un vecchio palazzo nobiliare. Un rito che ritorna, che sa di passato, ma riletto con codici contemporanei: ecco allora, sulle pareti del Gran Salone, quattro dipinti del francese Olivier Masmonteil che interpreta con codici più attuali quattro capolavori di Tintoretto. Da ossequiare a tarda sera o la mattina presto, prima di andare a colazione. Quando musei e gallerie hanno ancora le porte sbarrate.

Marco Reina

Il momento di una proiezione all'interno dell'hotel Eden di Roma.


Questo cinema è un albergo

Se consideriamo un hotel oltre gli stringenti canoni classici, se lo vediamo per quello che dovrebbe essere e sempre più sta diventando, ovvero un luogo d'aggregazione in sé oltre alla mera ospitalità per un soggiorno, allora si coglie ancora meglio lo spirito dell'iniziativa dell'hotel Eden di Roma, parte della Dorchester Collection. L'idea si chiama «Piccolo Cinema Eden» e, come il nome suggerisce, è stata quella di trasformare gli spazi dell'elegante lounge lobby bar La Libreria in una sala raccolta, molto esclusiva, in cui andare a vedere in vecchio film. I giorni prescelti sono quelli solitamente dedicati alla settima arte, il mercoledì e la domenica (quest'ultima con un doppio spettacolo). Non ci sono dure poltrone ma comodi sofà e il calendario di proiezioni, che andranno avanti fino a maggio, includono capolavori come I soliti ignoti, Vacanze romane, Ieri oggi e domani. La formula standard propone, oltre alla visione, i popcorn gourmet preparati da Fabio Ciervo, executive chef dell'hotel e una piccola bottiglia di champagne Moët & Chandon, che si può sorseggiare tra una scena e l'altra grazie a un comodo beccuccio. In alternativa, alla domenica, si può partecipare al brunch sul rooftop e poi godersi il film.

The Westin Excelsior Florence press office

L'interno del locale SE·STO on Arno, da cui si ammira una vista panoramica su Firenze.


Tutt'intorno, Firenze

Non vi diciamo nulla che non saprete già, comunque una delle viste più spettacolari di Firenze si gode da piazzale Michelangelo e una volta che siete saliti fin lì, aggiungete qualche gradino e visitate l'Abbazia di San Miniato al Monte. Sarete stanchi, lo sarete ancora di più facendo il percorso al contrario per tornare verso il centro. A un paio di chilometri di cammino da lì, a dieci minuti scarsi da Ponte Vecchio c'è SE·STO on Arno, la terrazza del Westin Excelsior Florence. Potrete concedervi un drink o assaggiare uno dei piatti dello chef Marco Migliorati, che sperimenta con la tradizione. Ma tutti i sensi passeranno in secondo piano rispetto alla vista, perché vi trovate in una glass box, una scatola di vetro che si riempie di luce e dà modo di abbracciare il capoluogo toscano a 360 gradi, dall'Arno sotto il naso alle colline in lontananza. Va bene, fate quante volete con il telefonino. Ma poi mettetelo via e godetevi lo spettacolo.

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