Himalaya, montagna di terremoti

Un ufficiale britannico di fronte alla devastazione del sisma del 12 giugno 1897.
Giugno 1897. le rovine del palazzo del Governo a Shillung dopo il sisma che ebbe come epicentro la catena dell'Himalaya.
Agf
Veduta dell'Himalaya da un villaggio indiano alla fine del secolo XIX.
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Il pioniere dell'Everest Sir George Mallory, scomparso nella spedizione del 1924, al cospetto dell'Himalaya all'inizio del secolo XX.
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Un villaggio nei pressi di Simla ai piedi della catena dell'Himalaya in un'incisione dei primi del '900.
La casa dei missionari di Kangra crollata in seguito al sisma del 4 aprile 1905.
Nepal's National Society for Earthquake Technology
La cittadina di Dharahara dopo il terremoto del 15 gennaio 1934.
Il Mahatma Gandhi visita le popolazioni colpite dal terremoto del 15 gennaio del 1934. Oltre 10.000 furono le vittime.
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Spedizione sul Nanga Parbat pochi mesi dopo il terribile sisma del gennaio 1934.
La voragine aperta dal terremoto del Tibet del ferragosto 1950. Il sisma registrò una magnitudo di 8,7 gradi della scala Mercalli.

Il subcontinente indiano spinge verso l'Asia. Attualmente la media dell'avanzamento verso il continente asiatico è di 45mm all'anno, con una leggera rotazione antioraria.

Il fulcro della collisione tra le grandi faglie continentali è l'Himalaya, una delle catene montuose più giovani del pianeta. La catena dei monti più alti del mondo si è infatti formata 70 milioni di anni fa per il sollevamento dei lati delle due faglie venute a contatto. Il fatto che la cima del monte Everest sia composta da rocce calcaree di origine marina, spiega il fatto che prima dell'unione del'India con l'Asia continentale l'Himalaya costituiva il fondale del mare di Thetys, scomparso dopo la collisione.La storia geologica del subcontinente asiatico rende la zona dell'Himalaya una zona ad elevata sismicità. 

Le notizie scritte sui grandi terremoti nella storia del Nepal e dell'India partono dall'inizio del XVI secolo. Prima di allora si ritrovano tracce nei testi sacri del Buddismo e dell'Induismo. (ad esempio nel Mahabharata). Alcune tracce delle antiche scosse sono state rinvenute durante scavi archeologici. 

Le testimonianze scritte e documentarie più recenti partono dalla prima metà del secolo XIX con la presenza britannica in India. Il primo terremoto descritto dagli amministratori britannici che riguarda la catena montuosa dell'Himalaya è il terremoto del 26 agosto 1833. Sappiamo che ebbe epicentro nei pressi di Kathmandu ed ebbe una intensità di circa 7.7 gradi della scala Mercalli. I morti furono relativamente pochi poiché una prima scossa di minore entità fece in modo che la maggior parte della popolazione abbandonasse le abitazioni. La scossa maggiore avvenne 15 minuti più tardi e generò il crollo di numerosissime strutture ed edifici. Tuttavia le vittime accertate furono attorno alle 500 tra territorio nepalese e indiano.

Il 12 giugno 1897 vi fu un gravissimo sisma determinato dallo scivolamento sotterraneo delle faglie lungo lo Shillong Plateau. Si ritiene che il grave terremoto fosse dovuto agli effetti di una forte spinta basale della catena dell'Himalaya. Dai dati a disposizione si registrò una magnitudo intorno agli 8 gradi Mercalli. La devastazione fu gravissima. La faglia interessata si alzò di ben 15mt e più di 390.000 kmq furono interessati dalla distruzione delle scosse. I morti si attestarono attorno ai 1,500 e il terremoto del 1897 arrivò a danneggiare la capitale New Delhi.

Soltanto 7 anni dopo, il 4 aprile 1905, la terra tremò nuovamente. Il grave sisma colpì gravemente la valle di Kangra, nell'Himachal Pradesh. L'epicentro era nuovamente registrato lungo il fronte himalayano, per la collisione del subcontinente asiatico. La magnitudo raggiunse i 7.8 gradi Mercalli e provocò la devastazione di zone densamente popolate. Si calcola che le vittime siano state oltre 200,000. Gravi furono anche i danni all'agricoltura e alla pastorizia per la distruzione della rete idrica e la morte di oltre 50.000 capi di bestiame.

Un altro gravissimo terremoto, uno dei peggiori della storia del Nepal e dell'India si verificò il 15 gennaio 1934. La magnitudo fu di 8.2 gradi Mercalli e l'epicentro fu registrato 10 km a Sud del Monte Everest. Le scosse furono avvertite lungo un'area estesissima dell'India, da Lhasa fino a Mumbai e Calcutta, che fu danneggiata. L'area di Kathmandu fu rasa al suolo e i morti furono più di 10.000

Sedici anni dopo il terremoto del Nepal, il 15 agosto 1950 il Tibet orientale fu sconvolto da un sisma di magnitudo 8.7 della scala Mercalli. L'epicentro fu il villaggio di Rima, in Tibet. Le ripetute scosse e lo sciame sismico successivo provocarono numerosissimi gravi smottamenti del terreno che furono tra le principali cause della morte di circa 3.000 abitanti della zona. Lungo il corso del fiume Subansiri si formò una enorme diga di fango che, alla sua rottura, generò un'onda di acqua, fango e detriti alta 7 metri.

Il 20 agosto del 1988 un terremoto di intensità relativamente bassa (6,8 Mercalli) provocò tuttavia oltre 7.000 morti al confine tra India e Nepal. L'epicentro fu presso la cittadina di Lahan. Il terremoto avvenne ad una profondità di circa 57km sotto la superficie terrestre. 

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