Grattacieli avveniristici: verso un futuro in verticale

evolo/rex/olycom
1° CLASSIFICATO. Un'immagine del progetto "Essence Skyscraper", disegnato dallo studio BOMP di Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Konrad Basan, Jakub Pudo (Polonia). Il gigantesco edificio porterebbe in città 11 scenari naturali racchiusi all'interno di una struttura verticale simile a un grattacielo: un "giardino segreto" nel centro della città.
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2° CLASSIFICATO. Un'immagine del progetto "Shanty-scaper", degli architetti indiani Suraksha Bhatla e Sharan Sundar. Questo grattacielo, da costruirsi con materiale di recupero, è stato pensato per gli abitanti di una baraccopoli, abitata da marinai, situata sulla costa a Chennai (India), nel 2004 severamente colpita da uno tsunami.
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2° CLASSIFICATO. Un'immagine del progetto "Shanty-scaper", degli architetti indiani Suraksha Bhatla e Sharan Sundar.
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3° CLASSIFICATO. Il progetto "Cybertopia" dell'architetto russo Egor Orlov, che ha immaginato una gigantesca metropoli del futuro che, in continua crescita, prende forma progressivamente combinando il mondo reale e quello virtuale, affidando la realizzazione di elementi urbani a stampanti 3D e droni.
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Un'immagine del progetto "Cloud capture" degli architetti coreani Taehan Kim, Seoung Ji Lee e Yujin Ha. L'idea è quella di una struttura dall'aspetto di una mongolfiera capace di "catturare le nuvole" nelle zone umide per poi trasferirle in zone aride, per iniziare a "cambiare i colori" del pianeta Terra.
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Il progetto "Times squared 3015" degli architetti USA Blake Freitas, Grace Chen e Alexi Kararavokiris, che hanno immaginato un grattacielo alto 1,7 km da realizzare nel cuore di New York, contenente gli spazi più diversi, da quelli residenziali a fattorie, boschi e spiagge, dai centri commerciali a quelli sportivi.
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Il progetto "Times squared 3015" degli architetti USA Blake Freitas, Grace Chen e Alexi Kararavokiris
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Un'immagine del progetto "Tower of refuge" (Torre dei Rifugiati) dell'architetto cinese Qidan Chen, una sorta di "arca di Noè" capace di garantire la conservazione delle specie. L'edificio sarebbe in grado di produrre autonomamente, con l'energia ricavata dall'energia solare, aria e acqua pulite, le risorse necessarie alla vita dei suoi abitanti.
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"Bio-pyramide", un progetto degli architetti USA David Sepulveda, Wagdy Moussa, Ishaan Kumar, Wesley Townsend, Colin Joyce, Arianna Armelli e Salvador Juarez. La gigantesca piramide operante come una bio-sfera, è pensata per contrastare la desertificazione nell'area dove sorgono le piramidi egiziane di Giza. Al suo interno, un'oasi verde che accolga i visitatori.
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Il progetto "Vertical Factories" dello studio britannico Stuart Beattie. Pensato per New York, ha l'obiettivo di reinventare il paesaggio urbano di Brooklyn con delle torri verticali collocate sull'East River, ciascuna capace di ospitare decine di spazi lavorativi industriali e manifatturieri.
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Il progetto "Exploring arctic", degli architetti russi Nikolay Zaytsev e Elizaveta Lopatina, immagina un "grattacielo orizzontale" che possa rivitalizzare Dikson, città portuale sull'Artico in Siberia.
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Il progetto "Exploring arctic", degli architetti russi Nikolay Zaytsev e Elizaveta Lopatina,
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Un'immagine del progetto "Air monument: atmosphere database", degli architetti Shi Yuqing, Hu Yifei, Zhang Juntong, Sheng Zifeng, He Yanan (Cina). Si tratta di una biblioteca scientifica dedicata all'aria che respiriamo, che dovrebbe documentare il suo "stato di salute" archiviando periodicamente campioni atmosferici.
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Il progetto "Noah Oasis: rig to vertical bio-habitat" degli architetti Ma Yidong, Zhu Zhonghui, Qin zhengyu e Jiang Zhe (Cina. Si tratta di una riconversione di piattaforme petrolifere in strutture capaci di ripulire il mare dopo eventuali perdite di greggio, per poi accogliere la fauna e la flora marina e divenire luoghi di ricerca.
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Il progetto "Unexpected aurora in Chernobyl", degli architetti Zhang Zehua, Song Qiang e Liu Yameng (Cina), pensato per i sopravvissuti della tragedia di Chernobyl, dotato di strumentazione per la purificazione di acqua e aria, alimentate da energia solare.
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Il progetto "Deep skins" degli architetti Yongsu Choung, Ge Zhang, Chuanjingwei Wang (Corea del Sud), mirando a creare una nuova tipologia di grattacielo, con una facciata che riproduce le sembianze della dura e resistente pelle di squalo.

L'edizione 2015 della eVolo Skyscraper Competition, il concorso dedicato ai "grattacieli sostenibili", ha premiato quest'anno un progetto dello studio di architettura polacco BOMP intitolato Essence Skyscraper. Gli architetti Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Konrad Basan e Jakub Pudo hanno immaginato una gigantesca struttura verticale che porterebbe nel cuore della città ospitante 11 differenti scenari naturali - ghiacciai, deserti, paludi, montagne, fiumi, ecc - con un rivestimento esterno che la fa rassomigliare a un comune grattacielo.

In questa gallery, ecco le immagini dei progetti vincitori e degli altri classificati tra i migliori degli oltre 6000 presentati all'attenzione della giuria, accomunati dalla capacità di immaginare, una sfida al modo in cui organizziamo lo spazio in verticale e il suo rapporto con la natura e i paesaggi urbani esistenti, attraverso l'uso delle nuove tecnologie, di materiali innovativi e di idee estetiche rivoluzionanti.

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