Eros, cinquanta delle nostre Smemo

Oggi Eros Ramazzotti compie cinquant’anni, e io ho deciso di costituirmi.

Due sono stati gli album che hanno formato noi ragazzi di oggi – cioè, ragazzi: trentenni.
Come la psichedelia per gli attuali sessantenni, da me alle medie – correva l’anno scolastico 1995/1996 – si ascoltavano solo due dischi.
Il primo si poteva mostrare senza vergogna, si citava nelle dediche della Smemo con la sicurezza di essere nel giusto.
Era Jagged Little Pill di Alanis Morissette.

Il secondo ce l’avevano tutti, anche se non tutti lo dichiaravano.
Femmine, maschi, fighi, sfigati, gente che abitava in centro, gente delle case popolari.
Era Dove c’è musica di Eros.

Dentro c’era tutto quello con cui saremmo cresciuti.
L’idea che l’individuale fosse molto più interessante del collettivo (Più bella cosa, che resta anche il video italiano più bello della storia).
La cultura dei grandi fratelli (Questo immenso show).
C’era Lettera al futuro, che altro non era se non una Futura per noialtri venuti su a pane e paciocchini.

Siamo cresciuti pensando che «Tutto il mio dentro che conosci, che tu sai, vive un momento più difficile che mai» fosse la più bella frase sull’attesa – e infatti lo è.

Oggi Eros Ramazzotti compie cinquant’anni, e io ho deciso di costituirmi.
Oggi sulla Smemo ci scriverei tutto il disco senza vergogna, e non perché la vedi anche tu la fine che ha fatto Alanis.
Buona vita, che è la cosa più brutta da dire, ma non a te. Noi ragazzi di oggi sappiamo perché.

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