Lo spirito più autentico degli Emirati Arabi Uniti soffia a nord, su Ras Al Khaima

Dei sette emirati, questo è il più settentrionale, il meno conosciuto (probabilmente ancora per poco) e il più selvaggio: quello lontano anni luce –anche se l’aeroporto di Dubai è solo a un’ora di macchina- dal lusso sfavillante, dai grattacieli e dall’ostentazione a volte eccessiva di Dubai e Abu-Dhabi. Qui arriva solo chi ama l’avventura, la natura estrema, la montagna, i panorami immensi che spaziano fino all’Oman e all’Iran.

Raggiungibile dall’Italia grazie a un comodo collegamento aereo, della durata di poco più di sei ore, garantito dalla compagnia Air Arabia - la prima e più importante low-cost del Medio Oriente che decolla 4 volte a settimana dall’aeroporto di Bergamo Orio al Serio verso quello dell’emirato di Sharjia- Ras Al Khaima attira un turismo al momento di nicchia (quasi un milione di visitatori all’anno, contro i più di 20 di Dubai) appassionato di natura e adrenalina, proprio in virtù del fatto che gli abitanti e le istituzioni stanno imparando a promuovere e sfruttare le peculiarità del territorio: è l’unico tra gli EAU ad avere le montagne, quelle di Al Jahar, che toccano i 1934 metri di altezza con Jebel Jais, la vetta più alta degli Emirati Arabi Uniti.

UN VIAGGIO ALL’INSEGNA DELL’AVVENTURA

E proprio qui, a 1680 metri sul livello del mare, è stata costruita la zipline più lunga del mondo: Jais Flight, più di 2,8 km, inaugurata nel febbraio 2022 ma che già attira moltissimi appassionati, per il panorama unico e la scarica di adrenalina che garantisce anche ai viaggiatori più scafati. Per chi non se la sente di affrontare la “caduta nel vuoto” della zipline, imbragati in orizzontale e letteralmente lanciati a valle a una velocità che può raggiungere i 120 km/h c’è anche una più semplice discesa in slittino, “JaisSledder”: si scende in coppia su una pista sospesa tra montagne russe naturali, divertimento per tutta la famiglia e adatta anche ai bambini.

E si possono fare, in questo Emirato ricco di sorprese, anche bellissimi trekking in alta quota grazie anche alle temperature, molto diverse da quelle di Dubai o Abu-Dhabi: a Ras Al Khaima, in montagna in dicembre si oscilla tra gli 8 e i 14 gradi, e anche in estate le sue vette assicurano quel refrigerio che altrove è impossibile trovare.

Un’esperienza imperdibile è di sicuro quella di affrontare uno degli itinerari in partenza dal campo tendato più alto degli Emirati, Camp 1770 (il numero indica la sua altitudine) da dove si possono raggiungere le vette più spettacolari e godere di un panorama che arriva fino ai fiordi di Musandam, in Oman.

UN EMIRATO RICCO DI CULTURA E ANTICHE TRADIZIONI

Ras Al Khaima è ricco di siti archeologici e insediamenti che testimoniano la sua storia, e quattro di questi sono stati inseriti nella Tentative list dell’Unesco: si tratta del sito di Julfar, dei villaggi di Al Hamra e Shimal (con tombe pre-islamiche) e soprattutto di Dhayah Fort, un fortino datato tra il 1500 e il 1300 a.C che è stato utilizzato in passato come roccaforte di difesa e ora è un meraviglioso punto di osservazione dal quale è possibile ammirare le montagne circostanti, enorme distese di palme, il mare e la laguna di Dhayat con le mangrovie.


Se si vuole approfondire la storia dell’Emirato e scoprire le sue tradizioni, in centro a RAK City –come viene chiamata dagli abitanti la capitale- c’è il National Museum of Ras Al Khaimah, costruito attorno a un giardino interno, proprio come la abitazioni tipiche della zona.

LA NATURA E IL DESERTO

Anche a Ras Al Khaima gli appassionati dei safari e del dune bashing (in pratica, le montagne russe con i fuoristrada tra le dune) non rimarranno delusi. Le riserve naturali sono numerose: particolarmente curata e affascinante è quella dell’Al Wadi Nature Reserve, oasi protetta visitabile con tour guidati in partenza dal resort Ritz Carlton. Anche chi non alloggia nei lussuosi bungalow con piscina privata e vista sul deserto dell’albergo può prenotare escursioni, spettacoli di falconeria, gite a cavallo, cene nei campi tendati e safari tra gli oryx (grandi antilopi che sono gli “animali nazionali” degli Emirati arabi, quasi sacri), cammelli e gazzelle.


LA COLTIVAZIONE DELLE PERLE

Non c’è solo montagna, ma anche circa 70 km di costa sabbiosa, finissima, con alberghi di ottimo livello come l’Hilton Ras Al Khaima Beach Resort, con spiaggia privata, cinque ristoranti e sei piscine, ottima base per visitare tutto l’Emirato: a poco più di un’ora di strada, è possibile anche fare letteralmente un tuffo nel passato andando a scoprire l’arte della coltivazione delle perle.Grazie ad Abdulla Al Suwaidi, imprenditore che ha deciso di continuare l’attività del nonno, si può raggiungere una grande piattaforma galleggiante ancorata nella laguna e imparare a pescare e riconoscere le perle. Per raggiungere il luogo si passa, in barca, tra Camel Island e Mangrove Island, ammirando i cammelli in libertà e le affascinanti mangrovie: se si è fortunati si possono avvistare anche stormi di fenicotteri rosa.

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